Aprii gli occhi. Davanti a me c'erano due strade che portavano in due direzioni diverse. Distinguevo due voci familiari, ma non riuscivo a capire di chi siano. Camminai fino ad arrivare al bivio. 'One direction', c'era scritto in mezzo alle due strade. One direction. Non credo che sia la band inglese. Una direzione. Cosa significa? Perché io sono qui?
La campanella suona interrottamente mentre sento qualcuno che mi picchietta sulla spalla.
-Cosa? Chi è?- apro gli occhi e una sagoma familiare era accanto a me.
Poi una voce. Ares. Aspetta! Mi sono addormentata in classe?
Feci un grande sbadiglio
-Si dormigliona ti sei addormentata in classe e con il tuo solito culo la professoressa non ti ha vista.- disse spazientita.
Io sghignazzai e poi mi stesi.
-Oggi sono stata bene a lezione- le dissi con un sorriso malizioso sulla faccia. Sapevo che le avevo rotto le palle durante la lezione, ma la parola scusa non uscirà mai dalla mia bocca.
-A si! Bene vuol dire che il mio braccio deve essere un ottimo cuscino- sembrava stesse per scoppiare, ma a me faceva solo ridere e dopo alcuni secondi si mise a ridere anche lei e poi si righiacciò di colpo e mi guardava in modo strano. Io mi fissai a guardarla e le dissi -Che c'è? Ho qualcosa in faccia?- dissi scherzando.
Lei scosse la testa e sorrise.
-Non ti stai dimenticando qualcosa?- mi domanda sempre con il solito sorrisetto falso. Non capivo cosa si stesse riferendo quindi rimasi a fissarla come un ebete.
-Michela! L'appuntamento con Francesco! Sveglia!-. Mi disse scuotendomi dalle spalle per svegliarmi ancora dallo stato di trance attuale.
-Eh? Aspetta che ne sai di...- non mi lasciò finire la frase che mi interruppe subito
-Dai sbrigati!- mi disse mettendo le cose nello zaino e spingendomi, nel vero senso della parola, fuori dall'aula.
Fuori dalla scuola non c'era nessuno, nessuno a parte la macchina all white di Francesco. Ares mi trascinò per una mano anche se camminavo senza opporre resistenza. Poi lei si bloccò di scatto e restò a fissare davanti a lei. Il completo vuoto che era davanti a lei.
-Ares? Cosa stai facendo?- le dico sventolandole una mano davanti agli occhi. Ma non reagiva. Mi stavo seriamente preoccupando.
Poi si girò a guardarmi.
-Ma che hai? Perché ti fermi così? Okay che sei pazza di tuo, ma non credevo a questi livelli.-
Dico gesticolando in modo strano.
-Come sei dolce!- dice dandomi una spinta verso la macchina di Francesco. La guardo cercando di capire cosa le sia preso. Lei mi guarda con un sorrisetto beffardo e le braccia incrociate.... Okay, cosa sta succedendo?
-Cosa stai facendo? Fatti curare cara mia.- lei rise e poi di scatto ritorna nella stessa espressione di prima. A volte mi chiedo davvero se venga da un altro pianeta. Ma è meglio così, mi piace stare con lei è l'unica amica che ho. L'unica vera amica.
-Non crederai davvero che vengo con voi. No grazie. Non faccio il terzo comodo a nessuno.- viene verso di me mi abbraccia e se ne torna indietro. Strano, ma ormai è così normale che non ci faccio neanche caso. Mi giro verso la macchina di Francesco ed entro dentro la macchina.
-Siete normali?- chiede Francesco con le lacrime agli occhi. Credo perché sia divertito per la nostra strana malattia. Io abbasso gli occhi e sussurro -Lo sapevi di già che non eravamo normali.- lui si riprende piano piano e si asciuga le lacrime.
-Lo so, ma mi sbalordite sempre.- dice e mi porge un bacio sulla guancia e io divento immediatamente rossa.
-Okay... Ora dove si va?- dico balbettando dall'imbarazzo.
Lui mi guarda e mette la marcia.
-Dove ci porta il destino.- io lo guardo senza comprendere le sue parole.
-Lascia stare. Nuovo inizio?- disse lui porgendomi la mano.
Io sorrisi e incastrai le mie dita alle sue.
-Nuovo inizio...--Fine-
Sequel "terapia degli incubi"
Grazie per aver letto.Oggi ore 17:00 nuovo capitolo su 'terapia degli incubi'.
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La terapia dei sogni! /Francesco Viti/
FanfictionMichela, una ragazza di 15 anni, si trova in una nuova città per motivi di lavoro di sua mamma. Trovandosi in una nuova scuola le amicizie scarseggiano l'unica amica che l'accompagna nella sua impresa è Ares che aveva un anno in più di lei. Un giorn...