Becky
Vedo Brad guardarmi esterefatto mentre passo davanti a lui, faccio solo in tempo a sorridere. Elijah lo saluta senza guardarlo e in un istante siamo fuori dall'ingresso della palestra.
L'aria fredda della notte mi colpisce in pieno il viso, come uno schiaffo.
Sono completamente impazzita. Gli ho appena detto di portarmi dove vuole e soprattutto di fare di me quello che vuole.
Ho perso la testa, non ci sono dubbi.
Si ferma improvvisamente, dopo che siamo letteralmente fuggiti dalla palestra e sempre tenendomi per mano fissa il marciapiede. Se cerca risposte proprio lì, certo non le troverà.
Ho un po paura ad interrompere questo silenzio carico di tensione. Non so come reagirebbe. In fondo non so niente di lui.
Gli ho solo appena chiesto di ... lo sai cosa gli hai detto, ripeterselo non servirà altro che a farti sentire più stupida. Dai per scontato che ti voglia quanto lo vuoi tu , invece magari non è così...
Ma certo che è così.
È rischioso... Per te e per lui... e lui lo ha capito, tu invece no.- Ho freddo...- le parole escono dal mia bocca non programmate.
- Lo so... - dice, si toglie la pesante felpa che indossa e mi ci avvolge dentro. Mi tiene ferma e mi guarda serio.
- Ti porto a casa-
Lo seguo silenziosa. Vorrei di nuovo la sua mano. Siamo davanti al portone in pochi minuti.
Un groviglio di qualcosa di imprecisato mi tormenta lo stomaco. Apro e mi accompagna di sopra. Quando ero ancora al college mi era capitato più volte di sentire quel groviglio allo stomaco e non era mai successo niente di piacevole dopo...
Io invece vorrei che qualcosa di veramente piacevole accadesse ora.
Una volta nel mio appartamento mi toglie la felpa e la indossa nuovamente. E io che volevo togliergli tutto il resto...Restiamo a guardarci per un tempo non so quanto lungo, capisco che scorre perché il silenzio è talmente assoluto che sento le lancette del mio orologio scandire i secondi.
Il suo silenzio mi intrappola.
- È meglio che io vada.-
- No! - dico - meglio per chi?-
- Per tutti e due, Rebecca, tu non sai chi sono, non sai cosa stai desiderando, io non sono tipo da relazioni o da storie di qualsiasi tipo. Non so condividere nulla con gli altri. Non so farlo. Non so fidarmi e ... affidarmi. Mi dispiace. -
- Ma tu vuoi quello che voglio io...-
- Questo non cambia la sostanza delle cose, io posso anche desiderarti. ..ma mi rendo conto che sarebbe un errore per tutti e due. Tu puoi avere chiunque altro. Qualcuno che non ti lasci sola.-
- Come faresti tu?-
- Come probabilmente farei io...-
- Neanche tu ne sei sicuro...-
- Non mi farai cambiare idea-
- Sei ancora qui però. ..-
Guarda il pavimento. Vedo che stringe i pugni e ho paura che esploda. Mi chiedo cosa stia pensando. So solo che non voglio che se ne vada. Non voglio.
- Devo. Andare.- dice ostentando una calma falsa.
Mi volto sconfitta. Vado nella mia camera e chiudo la porta lasciandolo solo nell'altra stanza. Sbollira', se ne andrà. .. farà quello che ritiene giusto... Non intendo umiliarmi ancora. Sappiamo entrambe cosa vogliamo, non capirò che è un errore, ma so per certo che se sono libera di sbagliare voglio farlo.
Guardo fuori. Non vedo nessuno. Deve essere già andato via.
Mi spoglio, mi chiedo che diavolo vado a fare a letto.
Sono le tre passate, non ho sonno, sono sessualmente frustrata e incavolata nera... risucchiata in un vortice di occhi azzurri e inchiostro... inchiostro dappertutto...
Vado a farmi un bagno, magari riesco a rilassarmi un po'... Tolgo la biancheria intima e indosso il mio accappatoio .
Apro la porta ed è seduto per terra, lì di fronte a me. Guarda il pavimento... conoscerà a memoria ogni listello di legno ormai. ..
- Non dovevi andare? - la mia voce esce stizzita e mi catalogo come acida, insopportabile. Mi guarda senza parlare.
-Certo non conosco il resto, ma di sicuro il dialogo con te lascia molto a desiderare! - Acida al quadrato.
Incassa, in silenzio.
- Scusami vado a fare un bagno, tanto sai già dov'è l'uscita no? Mi scuserai se non ti accompagno.- Acida al cubo.Gli do le spalle e vado verso la porta del bagno.
Mi sento cingere i fianchi con forza.
Smetto di respirare.
Appoggia il viso sul mio collo... sento il suo respiro scaldarmi la pelle.
- Hai detto che devi andare- tento di riassumere il controllo di me.
- C'è un problema. ..-
- Davvero? E quale?-
- Non ci riesco...-
- È facile. Apri la porta ed esci...-
- So che dovrei. Ma non riesco a farlo.-Mi giro verso di lui e lo prendo per mano. Entro nel bagno e preparo la vasca. Apro l'acqua, verso il mio olio profumato. Non ha lasciato la mia mano. Mi volto di nuovo verso di lui. Gli tolgo la felpa, lentamente temendo che possa reagire male e che so io.
Mi lascia fare . Sollevo la maglia e se la lascia sfilare senza un fiato. Gli occhi si guardano senza lasciarsi mai.
Dio che spettacolo! Prima di vedere tutto questo non pensavo potesse essere così bello un corpo tatuato... seguo con la mano il disegno della ninfea alla base del suo collo...
Il suo respiro si fa più pesante, so che il mio tocco non gli dispiace.
Slaccio l'accappatoio e lo lascio scivolare a terra. Mi muovo lentamente ed entro nella vasca. Sento che si toglie le scarpe ed i pantaloni e lo sento scivolare piano nell'acqua, dietro di me.
Mi cinge la vita con il braccio e mi attira su di sé. Gli porgo la spugna e mi accarezza dolcemente con quella mentre con l'altra mano mi tiene attaccata al suo corpo senza allontanarsi si un millimetro. Tutto questo in un silenzio disarmante.
Mi aspettavo una notte incandescente e mi ritrovo in un bagno di carezze profumate.
Forse è meglio così .
Forse aveva bisogno di questo.
Forse il sesso sarebbe stato un modo per perderlo subito.
Forse adesso non sarà così.
Forse...
Mi abbandono su di lui e se non fossi nell'acqua potrei anche chiudere gli occhi e dormire, sognare.
- Ti porto a letto- mi sussurra.
Si alza piano e aiuta me ad alzarmi. Mi avvolge nel mio accappatoio e io gli porgo un telo per lui. Se lo mette intorno alla vita e mi conduce in camera mia. Mi fa stendere sotto le coperte e spegne la luce. Sento il telo che gli ho dato cadere a terra e si infila nel mio letto, vicino a me.Mi abbraccia e mi tiene vicina. Solo respiri. Solo silenzio.
La sensazione intensa di una profonda pace mi riempie il cuore. Mi sento così bene.
Non so se per lui sia lo stesso... ma improvvisamente il senso di solitudine che non mi lascia mai sembra svanito.
Vicino a me , senza parlare, è stato capace di darmi quello che volevo senza offendermi, senza lasciarmi con l'impressione di essere stata usata.
Gli sono grata. E non solo.

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LOVELY, Gorgeous (#Wattys2016)
RomantikSpesso ci si ritrova soli perché il destino sceglie per noi, altre volte noi scegliamo ,per lui, la solitudine. Rebecca ed Elijah sono soli e molto diversi, ma non sanno che in fondo si stanno cercando. Rebecca vuole assolutamente non essere...