LOVELY, Gorgeous (#Wattys2016)

Capitolo 23

Elijah

Dovevo pensare ad una strategia alternativa per proteggere la persona che amo, perché incredibilmente è di nuovo in pericolo...
Parlare con il dottor Phils mi ha destabilizzato, ma adesso dovrò inventarmi qualcosa ed organizzare una maniera per proteggere Becky da ciò che succede fuori, ma anche dalle sue paure.

Il viaggio in taxi è troppo silenzioso. .. e appena giunti in albergo, chiusa la porta della camera Becky si volta e mi guarda con fare interrogativo.
- Adesso tu mi dici cosa sta succedendo, sono certa che c'è qualcosa che non mi dici, che non mi vuoi dire.-
- Ti sbagli-
- Assolutamente no. Ormai conosco il tuo sguardo preoccupato quando lo vedo. Dimmi che succede.-
- Voglio che tu stia bene e determinati avvenimenti potrebbero farti star male e io non voglio.-
- Elijah so già che a giorni inizia il processo e che dovrò testimoniare. Non mi ha fatto bene sentire Phils sbattermi in faccia la cosa con tanto di tempi certi, non ho reagito, ma adesso va meglio. Ci sei tu... per me è importante. - dice convinta - ma se c'è qualcos'altro preferisco saperlo- .
- Ho deciso che ci fermeremo qualche giorno a Londra, fino al giorno dell'udienza in cui sarai chiamata a comparire.-
- A Londra? Perché? Io devo anche rientrare al lavoro... perchè non vuoi dirmi che succede? -
- Non preoccuparti per lo studio, parlerò con Mr. Wild, capirà e se vuoi potrai comunque lavorare da qualsiasi posto ti trovi. Ma voglio che tu stia al sicuro . È la cosa più importante...-
- Ma sarò al sicuro anche a casa nostra, Janis è in carcere, qual'è il problema? -

Ha colto nel segno. E non so ribattere. Non capisco come a Becky io non riesca a mentire, a nascondere nulla. Mi sembrerebbe di ferirla profondamente , come sono stato ferito io da coloro che mi avevano fatto credere di tenere a me... che mi avevano fatto credere di avermi scelto, di volermi bene...
Ma lei mi ama davvero e per lei ci sarà solo la verità, anche se sarò costretto a difenderla anche da quella.

- Janis non è in carcere Becky-
Sbianca. Temo subito un altro attacco e velocemente la prendo tra le braccia. Le accarezzo i capelli, le lascio un bacio leggero sulle labbra. Non dice nulla, completamente cristallizzata in questo istante in cui la rivelazione le sembrerà terribile.

- Suo nonno è un uomo molto influente nell'ambiente giudiziario scozzese e, non so come, è riuscito a fargli ottenere il domicilio coatto e solo la firma al commissariato. .. oggettivamente non conosce il nostro nuovo indirizzo, ma pensi che se volesse non riuscirebbe a trovarci? Sa dove lavori... non posso correre nessun rischio, questo lo comprendi amore mio... ti prego Becky di qualcosa, reagisci tesoro, non riesco a fare nulla se tu non reagisci. .. ti prego..-
- Non finirà mai questo incubo...-
- Sì, finirà se riusciremo ad affrontare la cosa nel modo giusto-
- Ma sarà comunque protetto... libero di fare del male... -
- Non se dirai come sono andate le cose , se dirai la verità, se diremo la verità. -
Silenziosamente si spoglia e chiude la porta del bagno dietro di se'. Sento l'acqua della doccia scorrere, scorre per un tempo lungo, troppo lungo... mi decido a controllare.
- Cristo Becky! - È accasciata sul fondo della doccia, inerme.
Chiudo l'acqua e la prendo in braccio . La porto sul letto e la copro con i teli da bagno. Chiamo la reception e chiedo del medico. Lo manderanno su immediatamente.
- Becky! Rispondi per favore , sono qui! Ti prego rispondi! -
Il medico arriva e controllate le sue condizioni generali mi consiglia di portarla in ospedale . Ma lei apre gli occhi e il terrore è ancora tutto li. Spiego la situazione al medico e lui pensa bene di sentire Phils. Becky si sta lentamente riprendendo...
- Cosa è successo?-
- L' ho visto... entrata nella doccia mi sono sentita prendere alle spalle e tutto è ricominciato!- scoppia a piangere, un pianto doloroso e disperato. Ha bisogno di aiuto o non sarà mai in grado di affrontare Janis in tribunale. Il suo stato rischia di giocare a favore di quel farabutto...
- Come è ovvio il suo terapista le raccomanda la massima tranquillità e verrà a trovarla non appena le farete sapere dove. È chiaramente preoccupato per lei signorina Mcleod. In ogni caso prenda qualcosa che le consenta di rilassarsi, immagino Phils le abbia prescritto dei farmaci. E cerchi di dormire, di riposare. -

Professionalmente il medico mi da qualche altra raccomandazione e lascia la camera.
- Dovrò fare di tutto per riuscire ad affrontare questa cosa... non credevo sinceramente che mi fosse entrata così dentro, così in fondo... -
- Spesso siamo più fragili di quello che pensiamo o quello che lasciamo vedere agli altri...-
- Tu mi comprendi vero? Molto più di quanto penso! Tante di quelle cose ci accomunano sai? Forse per questo l'attrazione verso di te è così irresistibile per me... sono molto fortunata...-

Come faccio a non abbracciarla? Come faccio a non sentirla parte di me? Nei momenti più difficili ci siamo rivelati reciprocamente. Siamo uniti come altri non saranno mai...

Ci trasferiamo in albergo a Londra e Phils viene più volte a trovare Becky. Ha deciso di tentare l'ipnosi per cercare di capire quanto Janis sia riuscito a ferirla nel profondo. È un tentativo per trovare la causa scatenante dei suoi attacchi. Un tentativo...
La data dell'udienza si avvicinava e Becky non mi sembrava affatto pronta... cazzo! Non era bastata la sofferenza di quei giorni terribili? Anche questo ora? Serpeggiava nel mio cervello una forma vaga di senso di colpa... se non ci fossi mai stato nella sua vita forse tutto ciò che le è accaduto non sarebbe mai successo.

- Non puoi cambiare quello che è successo e soprattutto non è in alcun modo colpa tua! -
- Scusami ma credo di non sapere più come aiutarti e mi sento inutile, quasi dannoso....-
- Ma cosa dici? Per fortuna che ci sei, che esisti, che sei qui con me , per me... sarei perduta senza di te. Domani sarai con me ed affrontero' la situazione . Spero di farcela, ma qualsiasi cosa succeda non abbandonarmi! -
- E come potrei?...- La stringo così forte che mi manca il fiato.
La proteggero' , a costo della mia stessa vita.
Perché lei è la mia vita.