Capitolo 3

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Elijah


Me lo sentivo. Me lo sentivo che si sarebbe messa in qualche guaio. Cazzo!
- Braden manda fuori Phil, una persona non sta bene, la metto su un taxi e ritorno alla postazione, dammi venti minuti. -
- Chi è? -
- Una dello studio Wild&Young. -
- Ok , va bene, mezz'ora al massimo-.

-Andiamo.- dico a Becky prendendola per mano. Toccarla mi ha dato una strana senzazione ... È fredda la sua pelle.
- Hai freddo? -
- No... no. -
- Non hai niente per coprirti? -
- No, tanto sapevo che qualcuno mi avrebbe messo su un taxi e rispedita a casa a fare la brava bambina.-
- Ignorero' il tuo sarcasmo, sei ubriaca.-
- Sì signor... non so neanche come ti chiami... tu invece sai chi sono, dove lavoro, come minimo sai anche dove abito...-

Il taxi arriva, finalmente.
- 33 Bakery street - dico al tassista.
- Lo sapevo! Sai dove abito! Sai anche che taglia porto, il numero di scarpe? Cristo! -
Non è completamente ubriaca, ma è sulla scia dello spirito alcolico. In fondo non è male, arrabbiata forse anche meglio.
Per fortuna casa sua non è lontana e la mezz'ora concessami sarà più che sufficiente.
Prego il tassista di attendermi e scendo per primo. Lei però non scende, è mezza addormentata... così la tiro fuori dall'auto e barcolla pericolosamente. Ok.
- Adesso Rebecca ti prendo in braccio o non ne usciamo e finiresti per farti male .-
È leggera e morbida, e profumata... e io mi sembro un imbecille.
- Ok. Tanto non ho scelta, fai tutto da solo... Mi dici come ti chiami per favore?...-
- Elijah-
- Elijah... bello, musicale, biblico... -
- Hai finito? Le chiavi o ti lascio qui.-
Mi passa la borsetta e ripesco le sue chiavi. Quando entro nell'appartamento mi sembra di essere in una casa per le bambole.
Il posto giusto per lei...
La metto giù sul suo divano.
- Pago io il taxi, almeno il tratto fin qui... -
- Non preoccuparti -
- Per favore... Mi sentirei in debito...-
- Non pensarci, troverai il modo di sdebitarti in altro momento, non ha importanza-. dico serio - Adesso prendi due analgesici e bevi molta acqua, almeno eviterài un enorme mal di testa domattina-
- Ti ho già detto che non sono tua sorella o tua figlia... ma farò come dici, penso tu ne sappia più di me...-
Posso andar via ora. Potrei... Mi aspetta il taxi... ma mi piace guardarla; ora è al sicuro e invece mi sembra più indifesa che li fuori mentre cercava di tenere lontano quel tipo...
Devo andare. Mi muovo verso la porta e lei mi segue.
- Ti accompagno, e ti ringrazio Elijah, di nuovo.-
- Ok - dico senza girarmi. Ma la sento dietro di me . E molto vicina. E se mi fermo a pensare...
- Al diavolo!- Prendo il suoi polsi tra le mani e la spingo verso il muro. Il mio corpo aderisce perfettamente al suo, così morbido... la guardo e la mia bocca si avventa sulla sua, la morde, la divora e ora anche lei mi travolge e il nostro diventa un bacio sensuale e profondo.
Mi sembra di baciarla per un tempo infinito, ma sento il clacson ...
il taxi... maledizione...
Sono ancora su di lei, appoggiato al suo corpo profumato e lei mi guarda quasi stordita ... devo andare ora.
Lascio le sue mani... ma i nodi tra noi non si sono sciolti. Senza parlare la guardo ancora per un istante ed esco dalla porta, chiudendomela alle spalle.

Che cazzo ho fatto? So cosa ho fatto. Ho voluto farlo. Desideravo farlo, da quando stasera l'avevo vista arrivare al locale, bellissima... Mi sorrideva e quel vestito sembrava scelto per me...
Ma è stato un momento, lo dimenticherò, lei lo dimenticherà, domani sarà dimenticato.

Torno al locale.
Cazzo non riesco a levarmi dalla testa quello che è successo... ho sbagliato, devo starle alla larga. È pericolosa, e io so riconoscere il pericolo se lo vedo...
Non ho lasciato che dicesse una sola parola... chissà cosa penserà di quel che è successo o forse penserà che non sia mai successo...
Perché continuo a pensarci?... e intanto i clienti del Fire cominciano a lasciare il locale... avrò ancora un paio d'ore e poi torno a casa.

Camminare mi farà bene. Smetterò di pensare a quello che è successo con Rebecca e rimettero' la mia corazza.
Mi cercherò qualcos'altro da fare e non ci penserò più.
E intanto sono di nuovo qui... sotto la sua finestra.
Un giro più largo per tornare a casa.
Si , la sua.
Lei dormira ', oh sicuramente dormira'.
Io no, non ci dormirò. Devo riprendermi me stesso. Devo stare solo.

L'ho vista ancora in palestra, non tutte le sere, e ho cercato sempre di non incontrarla, di non farmi vedere. Mi sono sempre rifugiato nella sala box, del resto il sacco mi aiuta a scaricare questa tensione accumulata.
Non so quanto , ma mi aiuta... però non sono riuscito a smettere di ripensare a quel bacio... Caz.. Lei ardeva e io bruciavo... resterò un altra ora e lei sarà andata via... forse faccio male a evitarla così, ma cosa le dico... Cosa faccio? Me la porto a casa e rimaniamo dentro una settimana finché non ritengo che i nostri sensi siano appagati?
Ho il cervello in pappa... Elijah non è da te.
Di solito sei freddo come il ghiaccio... e tornerò ad esserlo.

È tardissimo, quasi le due del mattino... meglio che vada...
Tolgo i guantoni, le fasce. Faccio la doccia.
Esco in corridoio ed è lì. Ad aspettare. Me.
Sguardi silenziosi.

- Non potrai evitarmi per sempre... - dice sorridendo - stavolta avrei aspettato anche tutta la notte.-
- E quindi ?-
- E quindi ora mi spieghi perché sono due settimane che eviti accuratamente di incrociarmi, quando io sapevo perfettamente dov'eri, in preda a chissà quale atroce timore! -
-Cosa vuoi? -
- Niente, cavolo, solo non capisco il tuo comportamento e dato che sono certa di centrarci qualcosa vorrei sapere che diavolo ti prende! -
- Niente. Voglio stare da solo-
- Non voglio portarti via la tua amata solitudine, anzi se vuoi ti regalo anche la mia, io sto cercando di liberarmene.-
- Vedi come siamo diversi. Io la amo la solitudine, tu la odi. Non abbiamo nulla in comune.-
- Forse. Ma tu mi vuoi. Credimi mi costa ammetterlo nella mia razionalità, ma sono certa che non fai che pensare al bacio che ci siamo scambiati. -
Non rispondo, non so mentire su questo .
- Il tuo silenzio grida sai?! Se ti consola anch'io non faccio che pensarci. Devo sapere cosa ti frulla in quel testa! Devo ritrovare la pace che mi hai fatto perdere.- abbassa gli occhi.

Cazzo, è bellissima. Ma sono cristallizzato in questa posizione.
Non posso, non voglio farmi coinvolgere in nulla... ma anche i miei sensi hanno perso la pace che pensavo di aver raggiunto...
Se mi avvicinò a lei so che fine fanno le mie ore a cercare di scaricare l'enorme tensione sessuale che c'è tra noi...
Non ti avvicinare, ti prego... leggi i miei pensieri , restami lontana.
- Elijah dimmi qualcosa!-
- Torna a casa Rebecca- . Devo smettere di guardarla.
- Portami tu a casa-
- Non se ne parla- .
- Hai paura? -
- Di cosa? Di chi? Di te?-
- No, di te. -
Cazzo, cazzo, cazzo!!!!!!
- Te lo ripeto, torna a casa Rebecca ...-
- Te lo ripeto anch'io, portami tu a casa, la tua, la mia chi se ne frega..ma finiamola perché certi desideri sono devastanti. Io sto male e anche tu. Ti si legge in faccia-.
Prendo il suo zaino, la prendo per mano e quasi la trascino fino all'ingresso. Saluto Brad che mi guarda incredulo mentre trascino fuori una Becky sorridente . Non so ancora dove sto andando.
So soltanto che non ci sto andando da solo.





LOVELY,  Gorgeous (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora