Capitolo 18

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Becky

Di quello che era successo dopo lo sparo che aveva colpito Daryl avevo ricordi che sembravano essere proiettati nella mia mente a velocità accelerata. Tutto era accaduto così rapidamente da lasciare la mia mente nell'incapacita' di gestire la cosa. Poi Daryl mi aveva liberato e quando vicino a me avevo visto la pistola di Janis, avevo preso una decisione.
Poco lucida, ma una decisione.
Il sangue di Elijah che imbrattava la sua camicia, la consapevolezza che lo avesse ferito mi aveva spinto infine a premere il grilletto.
Lo avevo colpito, era caduto, lo avevo fermato.
Non avrebbe fatto altro male. A nessuno.
Poi la mia mente aveva battuto in ritirata....
Ma non potevo chiudere gli occhi.... immediatamente partiva il film di quegli ultimi cinque terribili giorni. Le sue violenze su di me vivide, i toni forti delle mie preghiere e il silenzio assordante fuori e dentro la mia testa.
Era finita...
In ambulanza ho creduto fosse un sogno...
Poi i medici, il personale dell'ospedale si sono presi cura di me...
Ho desiderato che il mio Elijah fosse vicino a me, ma anche lui, come Daryl, è ferito ed è qui come paziente.

Non riesco a chiudere gli occhi... non posso ricominciare a vivere quell'orribile incubo, ancora e ancora. ..
Non mi rendo conto da quanti giorni sono qui...
Sono legata al letto da flebo, fili, monitor...
Il poliziotto, l'ispettore Morris è venuto un paio di volte a cercare di parlare con me. Ma io non so, non posso,non riesco a mettere in fila le cose che sono accadute, a ricordare i particolari che lui vuole.
In fondo vorrei solo dimenticare tutto. ..
- Deve fare uno sforzo signorina Mcleod. È molto importante che lei mi dica cosa è successo durante i giorni in cui è rimasta segregata e durante la sua liberazione. Può essere determinante per lei. -
Annuivo, cercavo di mettere insieme ricordi coerenti, ma in pochi minuti scoppiavo a piangere e non riuscivo più a fare frasi che avessero logiche connessioni.

Elijah. .. lo vedo al di là del vetro e penso solo a stringerlo a me a quanto lo vorrei fare... ma non riesco a muovere un muscolo...
Se ne va. ..
- Perché lo ha mandato via... - chiedo all'infermiera che con gentilezza mi segue e ha cura di me.
- Perché lei Becky non può ancora sopportare emozioni forti. -
- Ma l'ispettore allora... -
- I medici lo hanno autorizzato , ma non mi pare che le cose abbiano funzionato.-
- Beh, no -
- Si sforzi di reagire Becky, solo lei può uscire da questa situazione. Potrà incontrare presto il suo ragazzo, ma dipende da lei. -
- Non lo mandi via la prossima volta...- La sto supplicando.
- Non lo farò, ma lei mi prometta di fare la scelta giusta. Quello che le è successo è terribile, ma lei è viva ed anche il suo ragazzo. Quello importa. Il resto lo affronterete. Cerchi di dormire un po ora. -

Lei ha ragione. Sono viva, Elijah è vivo e mi ama come lo amo io. Dormire ... facile a dirsi... Peccato che io non possa, non voglia farlo.
Ma alla fine cedo... sento che qualcuno mi sfiora le mani... sospesa tra il terrore e la speranza apro gli occhi.
Amore mio! Sorrido e lo guardo come fosse il mio unico bene... e lo è, lui non sa quanto.
Mi accarezza, mi coccola e io apro e tendo le mie braccia verso di lui.
Lo voglio sentire vicino, riposare tra le mie braccia, voglio essere di nuovo felice .-

Perdonami - mi dice ad un tratto Elijah.
Mi chiedo di cosa dovrei perdonarlo. Lui è partito per fare il suo lavoro e io sono stata una stupida a non seguirlo e a sottovalutare il pericolo che Janis rappresentava per me.
- Lui è solo un pazzo. Io sono tua, non mi ha mai avuto, preso, ma mai avuto. Spero che vada all'inferno.- gli rispondo piano.
- Adesso deve lasciare la signorina a riposare signor Hendry. Può tornare più tardi se vuole- dice l'infermiera .
- A più tardi amore mio...- E un bacio leggero mi ricorda di nuovo quanto io appartenga a questo splendido ragazzo. Eccolo il respiro che mi è mancato in due settimane di assenza, è lui ...è lui.

- Fisicamente lei si sta riprendendo bene signorina Mcleod, ma deve cercare di affrontare gli incontri con il suo terapista in modo più sereno. ..-
- Lo so... Lei ha ragione, ma in questo momento è un po difficile per me affrontare il ricordo di quei giorni... il dottor Phils vuole che io ricordi tutto nei particolari... -
- Perché è solo elaborando ciò che è successo razionalmente Lei può tentare di superare questo orribile momento vissuto. Faccia uno sforzo. -
- Ci proverò. .. ma non è facile per me ....-
- Nessuno si aspetta che sia facile, ma è necessario se vuole riprendere una vita normale-.

La mia vita non sarà più normale... almeno non più come era prima di Janis. .. Elijah resta il mio unico punto fermo.
L'unica stella che in questa mia notte non è tramontata.
Nonostante quello che ho passato non vedo l'ora di poterlo riabbracciare, sempre in qualsiasi momento.
Stamattina il viso, finalmente disteso, mi sorride entrando e dandomi un po di serenità.
- Mi dimettono più tardi.-
- Mi abbandoni qui da sola...- dico fingendomi offesa.
- Ho parlato con i tuoi medici. Anche tu ritornerai a casa tra un paio di giorni. Stai abbastanza bene e potrai vedere privatamente il tuo terapista. Torni a casa Becky. -
- Non rimettero' mai piede nel mio appartamento, non potrei farcela... -
- Ci ho già pensato io. Immaginavo tu non volessi tornare li. Portero' via tutta la tua roba e la trasferiro' a casa mia . Vivremo da me finché non riusciremo a trovare la casa che ci piace. Voglio che tu stia bene, che riesca a superare presto questa storia... per quanto possibile. Stare qui dentro, ripensando a quello che è successo, mi ha orientato ad altri progetti. Per noi .-
- Verrò ovunque vuoi, l'importante è che non debba rimettere piede in quell'appartamento ... -
- Tranquilla... staremo benissimo da me.- dice abbracciandomi dolcemente. Mi bacia delicatamente e sento che ciò che il fuoco ci unisce è sempre prepotentemente acceso dentro di me, ma altro mi spaventa...
Prima di lasciare l'ospedale passa nuovamente e dice che tornerà a trovarmi stasera. Intanto comincerà a portare via quel che di mio c'è a casa .

Il medico che mi ha seguito nei dieci giorni in cui sono rimasta in questa stanza, da sola, (come se la solitudine mi fosse mancata!) mi dice con entusiasmo che sono finalmente pronti a dimettermi.
Sono contenta e quando vedo arrivare Elijah, mentre il dottore ancora mi spiega le dinamiche della mia terapia con il suo collega Phils, la mia mente è già fuori di qui.

La mia pace con l'uomo che amo, lontano da qui. Da tutto quello che mi può ricordare il male subito. Lontano da Janis che so essere ancora in coma farmacologico per non voglio neanche sapere quale complicazione.

L'aria di un fresco pomeriggio di marzo mi accarezza il viso.
Sono viva, la mia pelle mostra i segni dei brividi che percorrono il mio corpo.

- Hai freddo? - mi chiede Elijah e premurosamente mi da subito la sua felpa per coprirmi.
- Dovevo portarti qualcosa di più pesante- continua- le giornate sono ancora troppo fresche.-
- Mi sembra di essere stata sepolta viva e di rivedere il sole , di risentire nuovamente l'aria dopo un tempo lunghissimo...-
- Ricomincerài ad apprezzare tutte le cose, con uno spirito nuovo.
Siamo vivi Becky. Abbiamo la possibilità di essere felici, se vogliamo. Dipende da noi. Tu avrai bisogno di aiuto e io ci sarò. Sempre se vorrai. -
-Ti amo Elijah-
- E tu sai quanto ti amo? - mi dice sulle labbra.
Spero di capirlo ogni giorno. Ogni nuovo giorno che ci sarà concesso. Da oggi.

LOVELY,  Gorgeous (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora