Capitolo 14

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Becky

Il giorno della sua partenza.... avrei voluto che non giungesse mai.
Perché non avevo accettato di seguirlo? In fondo un po di distrazione non mi avrebbe fatto male e sparire da Edimburgo per quelle due settimane avrebbe messo distanza tra me e Janis.
In ogni caso il giorno prima Elijah mi aveva accompagnato alla polizia e avevo sporto denuncia per contro Janis. Mi avevano detto che potevo ottenere un ordine restrittivo , ma prima avrebbero provveduto a incontrarlo per metterlo al corrente della denuncia chiedendogli, con l'ufficialità del caso, di lasciarmi in pace.
Io non ero soddisfatta, Elijah era veramente infuriato e sempre più convinto che dovessi andare con lui.
- Non sarò mai tranquillo lasciandoti qui così! Capisci ? Come posso andar via sapendo che il pazzo ti gira intorno ? -
- Posso andare da Vivian qualche giorno, non saprà dove cercarmi.-
- Evita assolutamente la palestra- mi intima.
- È il primo posto dove non andrei.-
Stretti, abbracciati sul divano del mio appartamento, immersi nella luce di un tardo crepuscolo, non riuscivamo a dire piu nulla e rimanemmo in silenzio a lungo.
-Se questo lavoro non rendesse così tanto giuro che manderei tutto all'aria. Ma voglio avere una disponibilità economica per permetterci quello che ci occorre. -
- Lo sai che ti amo? -
- E tu invece sai quanto ti amo?-
Non sarei piu stata capace di dormire senza di lui...
Accarezzavo le linee, i disegni, le sfumature... tutto quello che decorava il suo corpo fantastico e questo mi faceva viaggiare con la mente, mentre nel mio corpo, giù, nel profondo si accendeva un fuoco che ardeva sempre più violento e selvaggio. Mi ritrovo a cavalcioni su di lui, i miei occhi immersi nei suoi, travolta da baci esigenti e profondi.
- Ho bisogno di te...- sussurro piano al suo orecchio.
E le sue mani portano via i miei vestiti e le mie i suoi , nella penombra della stanza. Nel silenzio solo i nostri gemiti, mentre facciamo l'amore lentamente, per apprezzare ogni attimo ,per sentire ogni battito, per ricordare ogni respiro. Così mi sembra che questa notte non finisca, che il sole aspetterà per sorgere , fin quando non si saranno consumati tutti i nostri baci e i nostri corpi non si siano saziati di carezze e l'amore ci chiami per nome, per non dimenticarsi di noi.

Ma le albe arrivano sempre, inesorabili. E i saluti, anche se sono solo un Arrivederci, sempre difficili per chi si ama. Non andare all'aeroporto. Questo dovevo fare. E invece no. Masochista.
- Ti chiamo appena arrivato. -
- Ok. -
- Ok, e basta?-
- Ok e non so cos'altro dire . So che mi chiamerai- .
- In ogni momento libero, appena potrò. -
- So che lo farai... ma non sarai tra le mie braccia stanotte e domani e... sara' un po difficile per me.-
- Infatti verrai con me la prossima volta e tutto questo non sarà più un problema- .
- Ok. -
- Saresti dovuta venire con me...-
- Me lo avrai ripetuto un milione di volte... hai ragione , ma ormai è andata così. -
Chiamano il suo volo. Ancora un abbraccio, un altro ancora. Un bacio dolcissimo e poi va.
Tranquilla tornerà, da te. Si, da me.
Il tragitto di ritorno in taxi mi sembra lunghissimo.
Davanti casa mia, mentre cerco le chiavi , sempre introvabili, dentro la mia borsa, ho una improvvisa quanto netta sensazione. Sono osservata, qualcuno mi sta insistentemente osservando. È da qualche giorno che provo nette sensazioni del genere, anche Elijah si è accorto di esse. Mi guardo in giro. Solo qualche ignaro passante, nessuno che io conosca o che mi stia palesemente fissando ... Forse sto diventando paranoica...
Non ho più visto Janis dopo l'ultimo fugace incontro in palestra. Devo sforzarsi di stare tranquilla.
Mi affretto a chiudermi la porta alle spalle. Chiudo a chiave e malgrado siano solo le undici del mattino ho deciso che non metterò piede fuori di casa per oggi.
Sarà una lunga giornata. .. per fortuna i libri saranno fidati compagni di questi miei giorni nuovamente solitari. Elijah mi chiama. E già in albergo. Mi sembra che sia andato via da un secolo...e poi sopraffatta dal silenzio cado addormentata.
Nel buio non sono sola. ELIJAH, chiamo nel mezzo di questo sogno, ma lui non c'è. Un' altra presenza incombe .
Per fortuna mi sveglio, il mio cuore che tenta di fuggire dal mio petto. Non sopravviverai a due settimane così...
Per fortuna domani sarò impegnata al lavoro per tutto il giorno e la mia mente occupata non cadrà in queste trappole.

Il progetto che sto seguendo con Vivian e il nostro collega Jamie mi prende molto, non usciamo neanche a pranzo negli ultimi giorni, le scadenze incombenti sono tiranne per chi fa lavori come il nostro.
- Vieni da me in questo fine settimana? - mi chiede Vivian- usciamo, facciamo shopping, dormiamo fino a tardi... che ne dici?-
- Penso proprio che accettero' la tua "insana " proposta . Ho bisogno di fare qualcosa o questa settimana di ulteriore solitudine mi sembrerà eterna.-
- Elijah ritorna...-
- Domenica, non la prossima purtroppo, ma quella successiva...tra una vita circa...-
- Stai messa male ... se stai da me ci divertiamo e penserai meno a quanto sia figo il tuo coloratissimo ragazzo! Una curiosità: non ti sembra strano sentire sotto le mani tutto quello che ha addosso?-
- Vuoi sapere la verità? Mi eccita da morire toccare ogni disegno, ogni linea, ci passerei le notti e i giorni... -
- Spero non solo a far quello...-
- Piantala, mi farai star peggio... non sai quanto Elijah mi manchi...-
- Ok, Giulietta, Romeo tornerà e vivrete felici e contenti. Adesso resti con me, poi si vedrà!-

Il nostro fine settimana vola via tranquillo. Spese, cibo cinese, serata al Fire e questa sera torno a casa mia.
Non appena varco il portone il groviglio... il mio stomaco si contorce, paura? Che stupida! Rientro nel mio appartamento ed un odore sconosciuto mi rienpie le narici. L'aria è consumata e sembra che qualcuno abbia cucinato, ma io non ho neanche mangiato l'ultimo giorno che ho trascorso qui...

- Finalmente, sono giorni che ti aspetto.-
Una voce che conosco. E nel buio il mio cuore si è fermato. Indietreggiando cerco di guadagnare nuovamente la porta, ma due mani mi bloccano i polsi e li legano dietro la mia schiena con qualcosa di resistente.
Cerco di urlare, ma una mano mi copre la bocca e ci infila dentro della stoffa. Credo di soffocare! Mi getta a terra e cado su un fianco, mentre anche le caviglie finiscono legate come i miei polsi. Non riesco a pensare sommersa dal puro terrore di questi momenti.
- Se prometti di star zitta, di non urlare, ti togliero' quello straccio . E se farai la brava con me tutto andrà benissimo e tu tornerai ad essere la donna felice che eri prima che quel tipo dubbio entrasse nella tua vita. È con me che devi stare, sono io quello giusto per te. E se non potrò esserlo nessun altro lo sarà. -

JANIS , mio Dio!
Cosa facevo adesso, inerme, sola in balia di un folle?
Aiuto! Grido solo con la mente. Nessuno mi sentirà mai.
Qualcuno mi cercherà, Elijah , Vivian,il mio capo. Loro faranno qualcosa, verranno a tirarmi fuori!

Mi tira su per un braccio, i polsi stretti mi provocano un forte dolore. Incurante di tutto Janis mi trascina su pavimento fino alla mia camera e mi solleva fino al letto . Lega i miei polsi bloccati alla testiera del letto.
- Hai fame? Io si. Vado a prepararmi qualcosa e poi appena torno ci divertiamo un po' - La sua risata è sprezzante e volgare.
Se è un incubo vorrei tanto svegliarmi, ma il mio terrore è reale e i mie occhi sono totalmente aperti su di esso.

LOVELY,  Gorgeous (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora