|| 3 - Fuga ||

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SUGA'S POV

"Sai cos'era la cosa migliore?" Chiedo al mio fratellone Jin mentre stiamo conversando in stanza.

"Lei non è scappata appena le ho detto il segreto! Non mi ha deriso. Non mi ha giudicato. Ha risposto semplicemente con un 'anche a me piaciono gli uomini', ci credi?" Chiedo sorridendo verso Jin che annuisce solo.

"Ce l'hai ancora con me per quella storia, vero?" Chiedo abbassando la testa provando un dolore accuto al petto.

Ma lui non risponde. Niente. Non si gira nemmeno.
Sono stato uno stupido quella volta...

"Forse è meglio che ti lascio solo..." sussurro ed esco dalla stanza.

"Forse..." sussurra Jin in risposta.

Scendo le scale per arrivare in salotto, dove si trovata mia madre.

"Oh. Caro il mio figlioletto. Come stai?" Chiede ormai non più sobria. Si nota subito che è ubriaca. L'unica volta che mi parla, è quando è ubriaca.

"Tsk..." sbuffo e vado verso il giardino della villa.

"Come osi! Io sono la grande MIN KRYSTAL! L'ATTRICE PIÙ FAMOSA DELLA COREA!" urla, mentre cerco di calmarm e mantenere i nervi saldi.

"MIIIN KRYSTAAAAAAAL!!" urla nuovamente ma ormai ero già uscito in giardino.

Fa freddo, è buio. Solo le stelle e le luci soffuse dei lampioni illuminano il giardino. Entro nel labirinto di cespugli creato dal giardiniere migliore di Seoul. Già, abbiamo un labirinto in giardino. Che spreco di spazio e di soldi...

Entro nel labirinto per cercare di liberare la mente.

"Perché? Perché ce l'hai con me?!" Chiedo alzando lo sguardo al cielo.

Mia madre non accetta l'invecchiamento e il fatto che nell'industria cinematografica sia stata rimpiazzata da attrici più giovani di lei. Riempie quel vuoto con l'alcohol. Neanche un giorno senza alcohol. Neanche un giorno dove non urla parole di disprezzo verso me e mio fratello.

Mio padre è un imprenditore perciò non è mai a casa. Quando torna l'unica cosa che fa, è litigare con mia madre o cercare scartoffie.
Non è mai a casa perché ha delle amanti. Molte amanti. Mamma lo sa. Ma come può competere una 'vecchia' stella del cinema con le nuove stelline del futuro?
E poi il disonore della famiglia che gli è d'intralcio, una vergogna: il figlio gay. Una cosa che non ha mai accettato e mai lo farà.

E poi c'è Jin. L'anno scorso ho reso la sua vita l'inferno. Per colpa mia a scuola viene deriso. Viene picchiato. Viene escluso. Ed è tutta colpa mia.
Come potrà mai perdonarmi?
Ci sono momenti in cui è sereno e tranquillo e altre volte dov'è turbato e non mi guarda negli occhi.

Percorro il labirinto pensando a quanto sia penosa la mia vita e a quanto mi abbia fatto piacere che la nuova non fosse scappata. Piccoli gesti che rendono questo inferno meno... inferno. Già, perché io sto aspettando la felicità. Sto aspettando che mia madre la smetta di bere. Sto aspettando che mio padre smetta di frequentare quelle ragazze da quattro soldi e che passasse più tempo con noi. Vorrei che accettasse suo figlio per com'è. E alla fine virrei che Jin torna di nuovo... quello di prima.

"Forse dovrei rientrare..." sospiro e cerco una via d'uscita. Per fortuna trovo subito l'uscita. Entro in casa e noto che adesso nel salotto c'è Jin. Mia madre se ne sarà andata altrove a bere...

"Ehi." Sorrido.

"Ehi." Sorride anche lui. Devo dire che ha l'umore altalenante...

"Senti, mi fa piacere che oggi quella ragazza sia stata dalla tua parte. Fa bene avere qualcuno accanto che ti capisce." -Jin.

Because We Share The Same SkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora