SUGA'S POV
Mi guardo attorno e noto i pochi mobili del soggiorno. Una poltrona, un armadio e una piccola tv quadrata. Sarà vecchia 20 anni.
Le pareti sono decorata con tante foto della nuova, la sorella e di una coppia che immagino siano il padre e la madre. La mia foto preferità è dove il padre tocca felice il pancione della madre gravida. Una famiglia felice insomma..."Casa..." sospiro quando una lacrima m'invade il viso. Decido di chiamare Jin.
"Segreteria telefonica di Min Jin. Se volete lasciarmi un messaggio, lasciatelo dopo il segnale accustico." Ascolto attentamente la voce registrata di Jin come se non la sentissi da tanto tempo.
"Ehi Jin. Come stanno andando le cose lì? Il paradiso in terra immagino... Sai mi manchi molto. He-hem." Mi schiarisco la voce e cerco di non piangere di nuovo. L'ironia prende il sopravento.
"Jin hyung... he-hem... vorrei soltanto parlarti. E poter chiarire. So che ce l'hai ancora con me. Ma io ti voglio bene hyung. Ti saluto." Dico e metto giù. Vorrei chiarire una volta per tutte. Ma non è facile, soprattutto con Jin che ogni volta che gliene parlo sparisce nel nulla. Evita l'argomento.
Cerco di dormire e riposare come me lo ha consigliato la nuova.
È una ragazza dolce, gentile ma con la corazza. Ne ha già passate tante, glielo si legge negli occhi. Mi dispiace anche per la sorellina, ancora così piccola e già orfana.Con questi pensieri lentamente le palpebre si fanno pesanti e mi fanno addormentare.
ORE DOPO
Mi risveglio per colpa dei raggi del sole che colpiscono il mio viso. Mi alzo ma devo reggermi al muro perché mi sento ancora debole.
Raggiungo la cucina e cerco qualcosa da mangiare. Apro il frigo e trovo del ramen da riscaldare con un biglietto: scusami tanto, ma non abbiamo altro. Mangia e riprenditi. Fighting!"Bimba..." mi lascio sfuggire e un sorriso mi si dipinge in volto.
"N-no, a me piacciono gli uomini. Uomini!" Mi ripeto in mente. Questa ragazza è un pericolo hahaha.
Mi riscaldo il ramen e lo mangio. Con calma, per godermi un po' quel tavolo piccolino dove devi inginocchiarti per mangiare. Per godermi la pace e la solitudine di un posto senza domistici che ti fissano e ti controllano. Per godermi del tempo passato con me stesso.
"E adesso?" Mi chiedo guardandomi attorno.
Ripulisco tutto e poi decido di uscire. Voglio andare in un supermercato a comprare da mangiare e in una farmacia per delle medicine.Mi metto le scarpe e la giacca ed esco. Dato che non conosco i d'intorni chiedo informazioni ad una signora anziana.
"Grazie mille signora." Sorrido.
"Prego, ma chiamami nonnina." Sorride lei.
Le sorrido e m'inchino. Poi parto in direzione supermercato.
Compro ingredienti freschi ma anche tante pietanze da scongelare: sono sicuro che saranno più comode da fare per la nuova e la sorellina.
Pago il tutto con la mia carta di credito e corro subito verso la farmacia. Prendo di tutto: dai sciroppi, a bende e disinfettante a creme di ogni tipo.Quando esco dalla farmacia inizio a sentirmi più debole e fiappo. Lentamente giungo a casa della nuova. Apro e entro. Appoggio ogni cosa sul tavolo della cucina e poi mi rimetto a letto.
"Aish... non sono mai stato così male..." sospire ripensando a cos'é successo ieri. La rabbia fa pulsare dolorosamente le mie tempie.
Decido di alzarmi e di controllare i libri con incisa la parola: foto album. C'è sia quello di HaeNa che HaeYeon. Spero che dopo questo riuscirò a ricordarmi il suo nome. Non posso mica chiamarla bimba tutto il tempo. O forse si?
Apro il primo album fotografico, quello di HaeNa e guardo le foto. Mamma e papà che tengono la loro figlia, mamma con la figlia, papà che gioca con la figlia, la figlia che sorride... è questo che chiamano famiglia unita?
Apro il secondo album e noto subito un dettaglio strano, qualcosa che non riesco a togliermi dla mente. HaeYeon... e HaeNa, e se non... no, non posso intromettermi nella loro vita.
Chiudo gli album fotografici delle ragazze e le ripongo sullo scaffale.
Mi rimetto a letto e chiudo gli occhi. La confusione delle ultime settimane si fanno sentire. Sono scombussolato. Sono fiappo. Dovrei arrabbiarmi di meno, ma come si fa? Con a casa due genitori che ignorano i figli e disprezzano uno di loro perché è gay?
.
.
."J-jin... Jin!" -sussurro.
"Yoongi..." -Jin.
"J-jin! JIN PERDONAMI!" Urlo e mi alzo di scatto.
"Ehi, tranquillo era solo un sogno." -HaeYeon. Si è accucciata accanto a me.
"Solo un sogno... solo un sogno." Continuo a ripetermelo per autoconvincermi.
"Posso chiedere chi è Jin?" Chiede HaeYeon che mi stava tenendo la mano. Mi accarezza la schiena e mi guarda negli occhi.
È veramente una bambina tenera."Oh. Jin è il mio fratellone." Sorrido e le accarezzo la testa.
"Anche tu come me sei il piccolo di casa?" Chiede spalancando quei bellissimi occhi.
"Si anch'io sono il pulcino di casa." Le sorrido. Mi alzo e raggiungo HaeNa in cucina assieme a HaeYeon che mi tiene la mano.
"Ah. A lui gli dai la mano e a me no?" -HaeNa.
"Lui è oppa. Il mio oppa." Sorride mostrando i suoi dentini.
"Ah, ho fatto un po' di spesa e ho comprato delle medicine. Tenete tutto." Sorrido.
"N-no. Non possiamo accettare. Appena avrò i soldi ti ripago tutto." -HaeNa.
"No, neanche per sogno! Così siamo pari con il soggiorno e le attenzioni che mi avete regalato dato che ero malato." Sorrido.
"Oppa sei il migliore!" Sorride HaeYeon abbracciandomi le gambe. È ancora così piccola e pura...
HaeNa inizia a cucinare qualcosa e io e HaeYeon l'aiutiamo.
Mangiamo e poi HaeYeon va subito a dormire."Prendiamo una boccata d'aria." Ordina HaeNa e insieme usciamo nel loro piccolissimo giardino.
"Prendi." Sussurra porgendomi una tazza riempita con tè caldo.
"Posso intromettermi?" Chiedo guardandola negli occhi. Ormai era buio. Ma non faceva così freddo. Siamo appena ad ottobre.
"Prima tocca a me." -HaeNa. Sapevo che mi avrebbe chiesto prima o poi.
"Vai." Le do il consenso per chiedermi cosa la incuriosisce.
"Ieri..." inizia ma non sa come continuare.
"Ieri c'è stata un litigio a casa mia. I miei non accettano il fatto che il loro brillante figlio sia gay. E ignorano sia me che mio fratello. È come se fossimo aria. Perciò sono scappato. L'aria in quell'abitazione stava diventando soffocante." Spiego.
"Abitazione... non è casa tua?" -HaeNa.
Bang. Colpito ed affondato."No. Casa è un posto in cui puoi essere te stesso senza paura di essere giudicato. Dove i senti sicuro e prottetto. Ma non è così."
HaeNa alzo lo sguardo al cielo e osserva le stelle. Bevo un po' di tè caldo e alzo anch'io lo sguardo agli occhi.
"Tu e HaeYeon..." sussurro così che la meravigliosa bimba nella stanza accanto non ci sentisse.
"L'hai già scoperto?" Sorride malinconicamente sotto la luce della luna.
Annuisco.
"Già. Ma lei non lo sa. Io e HaeYeon non siamo sorelle. Non del tutto." -HaeNa.
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Because We Share The Same Sky
أدب الهواة"A me basta condividere lo stesso cielo, essere sotto le stesse stelle. A me basta questo..." -Min Yoongi. Per l'inizio di questa fanfiction mi sono ispirata al manga e anime 'Wolf Girl & Black Prince' ma poi vedrete che prenderà una strada tutta su...