|| 11 - Suga ||

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SUGA'S POV

"Signora Hopkins, sa per caso dov'è Jin?" Chiedo appena alla capo domestica rientrato in casa.

"..." -Signora Hopkins.

"Aish. Lasci stare." Sospiro e corro in camera.

Ormai era sera. Jimin avrà recitato l'eroe per HaeNa e tutti saranno felici.

"Tsk.." mi lascio sfuggire.
Per fortuna mi sono ricordato di Kai e di quel che è accaduto con Jimin...
Quella carota non si ricordava più nulla, che tonto.

Senza accorgermene mi è comparso un sorriso pensando a lui. Appena noto quella strana curva all'in sù sul mio viso cambio subito espressione.

"N-no non posso..." sussurro spaventato.

"Non posso farlo. Devo stargli lontano. Devo farlo per HaeNa." Sussurro.

Uno scricchiolio cattura la mia attenzione. Mi giro verso la porta e noto che è arrivato Jin.

"Jin..." sussurro e poi sorrido. È sempre bello rivedere mio fratello.

"Suga." Mi saluta pronunciando il monignolo ce mi ha dato. Mi chiama Suga perché dice che il mio sorriso è dolce e carino.

"Jin ho fatto bene?" Chiedo dopo aver raccontato tutto al mio caro fratellone.

"Tu sei felice così? Ad essere il principe che lavora nell'oscurità?" -Jin.

Non rispondo. Sono veramente felice restando nell'oscurità?

"Proteggi la ragazza tenendo lontano quel tipo..." Riflette Jin. Ci ha azzeccato in pieno.

"Si..." sussurro.

"E ti fa male?" -Jin.

"Si..."

"E quella persona... ti piace?" -Jin. Mi conosce troppo bene...

"Si..." ammetto. Almeno con Jin posso parlare di queste cose. Nessuno mi capirebbe.

"Smettila con le bugie e vivi la tua vita." -Jin.

"Certo che la fai facile tu..." sospiro chiudendo gli occhi.

"LA CENA È PRONTA!" Urla nostra madre che dal tono sembra stranamente sobria...

"Arrivo!" Urlo aprendo gli occhi e Jin era già sparito, volatilizzato. È sempre così se si parla di cibo...

"Aish..." sospiro pensando al discorso con mio fratello.

E se provassi ad avvicinarmi al mio amore segreto? E se non capisse? E se... se provocassi solo dolore?
No, meglio stare al buio. Come è sempre stato, starò al buio. Veglierò. Prometto.

DOPO CENA

Dopo aver mangiato ritorno da solo in camera e mi metto sul mio letto. Prendo il cellulare che avevo messo sul comodino e inizio a scrivere un messaggio.

*Per caso hai già qualcosa da metterti al ballo scolastico?* scrivo a HaeNa.

*Ballo scolastico? QUALE BALLO SCOLASTICO?!* mi risponde subito.

*Ogni anno la scuola organizza un ballo scolastico. Non lo sapevi? Si terrà tra una settimana.*

*CCCCCOSAAAA?!* rido alla risposta di HaeNa. Fa bene alla mia salute mentale scriverle quando sono a 'casa'. Lo rende meno brutto il tempo trascorso qui.

*Bisogna vestirsi in modo elegante, cercarsi una persona da portare e divertirsi. Tu ci andrai?* le chiedo insicuro. Non sono proprio il tipo da balli scolastici o altre manifestazioni ma credo che HaeNa mi tranquillizzi molto se si trova al mio fianco.

*Non saprei. Non ho niente di speciale da indossare e non ho di certo i soldi per comprare un vestito nuovo. E poi non ho l'accompagnatore :/ * -HaeNa.

*Jimin. Jimin è il tuo accompagnatore. È il tuo ragazzo, no? ;)* scirvo in modo allegro e leggero come se la cosa mi sia indifferente ma non lo è. Vorrei avere io accanto quella persona... Non sono invidioso, anzi si merita il meglio ma... vorrei soltanto essere io al suo fianco.

*Oggi è sucesso di tutto...* -HaeNa. Per messaggio inizia a scrivermi romanzi di quello che è sucesso: di Kai, del loro appuntamento, di come l'ha illusa e di come Jimin si è intromesso da cavagliere per salvarla.

*Mi ha fatto proprio battere il cuore~♡~* -HaeNa.
Quel dolore al petto che scotta, bricia in me... alle volte fa bene. Almeno so che sono vivo. So che non sono un cadavere che vaga. Quel dolore è invidia, lo so bene ma come faccio ad evitare di provarla?

*Sono così felice per te.* rispondo e poi mi alzo di scatto. Scendo le scale e prendo la giacca.

"Signorino ma dove sta andando?" Chiede una delle domestiche.

"Destinazione ignota." Dico e mi allontano. Apro la porta ed esco. Percorro il pezzo davanti a casa fino al cancello principale quando noto qualcuno. Proprio mentre cammino sicuro di me e mi sento bene, chi torna a casa per la seconda volta questa settimana? Già, mio padre.

"Ehi ragazzino dove vai?" -padre.
Mentre stava camminando mio padre inciampa. Volevo aiutarlo a non cadere ma pur di non toccare suo figlio 'speciale' evita il mio aiuto e cade a terra.

"Via da qui. VIA. DA QUI." Rispondo in modo freddo per nascondere il dolore e la rabbia in me.

"Non è normale..." -padre.

Ho avuto bisogno di ogni briciola di autocontrollo, pazienza e di buon senso per non attaccare e rispondere a mio padre.
COME PUÒ UN PADRE TRATTARE COSÌ SUO FIGLIO?! SONO IL SUO DNA, SONO SUO FIGLIO. SUO FIGLIOOOO!!

Corro di nuovo per la città per scappare dalla mia vita. Mi fermo soltanto quando mi trovo in un posto a me molto conosciuto.

Mi manca l'aria da quanto sono corso.
Riposo su quel divano abbandonato in questo posto abbandonato. Come ai vecchi tempi. Ma lì non er solo.

"Cosa mi è successo?" Sussurro osservando il posto.
Era un parcheggio abbandonato. Era qui che trascorrevo il mio tempo libero. Con Jimin e gli altri...

Prendo il telefono e chiamo qualcuno.

"Come ai vecchi tempi?" Sorrido piangendo al telefono.

"C-come?"

"Suga per una notte è in citta." Rispondo tirando su il naso.

"Vecchia volpe. Aspettami che arrivo. Chiamo gli altri."

"Ti aspetto Jimin." Sorrido e chiudo la telefonata.

"Ti aspetto..." sussurro di nuovo più debolmente piangendo.

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Hello, it's me~☆
Eccomi di nuovo con l'undicesimo capitolo! È corto lo so ma state tranquilli, ci sarà un capitolo luuuuuuunghissimo tra i prossimi 🌝🌚 perciò aspettatevi di tutto xD

Alla prossima,
Katia~☆

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