Capitolo 20

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Leggete lo spazio autrice una volta terminato il capitolo, grazie. Buona lettura!

"A volte le cose sono proprio come sembrano, ecco tutto."

- Charles Bukowski

Mi aveva perdonato, d'altronde ero ancora il suo ragazzo e senza di me lei, non riesce a stare. Dopo che siamo stati quasi mezz'ora ad abbracciarci al freddo ad un tratto, mi ha guardato dicendomi "quella del quaderno perso era una scusa squallidissima" la sua risata poi, mi ha fatto innamorare ancor di più di lei però com'è che si dice, se ci tieni veramente lasciala andare, ed io lo farò. Le ho detto che può vedere quel Maxim.. ma a una condizione, farmelo conoscere. Non mi fido molto, ceh non mi fido di nessun altro accanto a lei che non sia io, una sua amica come Hailey o uno dei ragazzi, che sempre devo badare. Sembra così strana come cosa, io tra meno di un mese la lascerò e continuo ad essere il ragazzo super geloso e innamorato, è così perché lo sono veramente ma, come ho già detto in passato non voglio che lei soffra, non può vivere una vita come la mia, io forse cambierò ma nel frattempo non posso tenere lei nella mia vita, voglio che viva in un mondo migliore, nel mondo che lei ha sempre sognato e di certo io, in quel mondo non esisto.
Tra pochi giorni è il 31 ed io ho già organizzato tutto per il veglione che si farà a casa mia, ho anche avvisato Ade e lei ha detto che verrà. Sarà tutto perfetto, lei sarà con me, le farò passare la serata più bella della sua vita, le darò il meglio fino all'ultimo. I ragazzi pensano che la porterò a letto ma si sbagliano perché.. non lo farò. Buffo vero? È uno scherzo?
Assolutamente no.
Io non la porterò a letto, la amo troppo per farlo e siccome tra poco dovrò pure lasciarla non mi sembra giusto nei suoi confronti. Perdere la verginità è una cosa seria che sfortunatamente io non ho mai voluto capire dato che la prima volta che feci sesso fu a 14 o 15 anni.. non ricordo ora. Voglio che la sua prima volta sia con una persona vera a cui lei tiene, io non voglio esserlo, non posso. Dalla prima volta che l'ho vista, ammetto che una o più botte gliele avrei date ben volentieri ma dopo, vedendo il suo pizzico di acidità, paura, aggressività, timidezza.. e sentendo poi, il mio cuore avere un battito diverso quand'ero a pochi metri da lei ho capito che era diversa, troppo da me ma l'amore non si comanda quindi ora eccoci qui, innamorati più che mai. Sono disteso sul mio letto pensadola, pensando a come reagirà quando le dirò Adelaide, tra noi è finita. Già immagino i suoi occhi scuri bagnarsi, la cascata che quasi arriva al precipizio per cadere giù infinitivamente, inizierà ad allontanarsi da me, e io mi darò dello stupido, stronzo mentre continuo a dirle che non provo nulla per lei quando invece donerei la mia stessa vita per una ragazza così, che è lei. Scapperà ed io la lascerò andare, non la cercherò mai più, non mi farò trovare mai più dai suoi occhi, dalla sua mente, dalle sue mani, dal suo cuore. Sarò soltanto un ragazzo che lei ha intravisto alla stazione il suo primo giorno di università e lei per me sarà solo una delle tante che mi sarebbe piaciuta scopare, per tutto il resto.. è solo un ricordo e rimarrà tale. I miei pensieri furono scacciati via dal suono del campanello, mi alzia sbuffando dal mio letto scendendo di sotto, appena giù guardai l'orario e notai che erano appena le 4 del pomeriggio. Arrivai alla porta e senza neanche vedere chi fosse aprii trovandomi davanti lei.

"Amore!" Mi chiamò sorridendo, ricambiai e la tirai dentro dato che fuori si gelava. La guardai negli occhi e il mio cuore, di nuovo cedette.

"Che ci fai qui, con questo freddo?" Le domandai facendola entrare nel salone, guardai le sue gambe snelle muoversi verso il divano mentre si toglieva il suo cappotto nero.

"Non avevo nulla da fare a casa quindi ho pensato subito a te." Disse felice mentre si mise seduta sul tessuto morbido del divano, la seguii sedendomi su di lei, presi il suo viso piccolo tra le mie mani giganti e ammirai ogni suo punto, a partire dalla fronte, piccola e liscia con qualche minuscolo brufolo qui e lì, le sopracciglia scure, fini e lunghe che le rendevano il suo sguardo ancora più provocante del normale, i suoi occhioni a palla che Dio li benedica. Osservai le sue pupille che quasi si mescolavano nel marrone talmente che era scuro, vidi il mio riflesso in lei e mi scappò un sorriso. Con i pollici le accarezzai le guance rosee e lisce come la pelle di un bambino, il suo naso a lunetta che tanto amavo, piccolo e perfetto, poi signori e signore, le labbra, qui Dio ci ha messo tutto se stesso. Le sue labbra sono magiche, alcune volte sembrano piccole e altre carnose,  le amo così tanto. Passai il pollice su esse e notai la loro morbidezza grazie al burrocacao che mette quasi ogni 5 minuti, mi avvicinai a lei tenendo sempre lo sguardo incastrato nel suo, volevo vedere se resisteva a me e cavolo, ce la stava facendo. Soffiai sulle sue labbra leccando le mie ormai vogliose delle sue. Le appoggiai su di esse mentre lei moriva sotto di me, sentivo le sue mani tirarmi il maglione che sicuramente il giorno dopo mi sarebbe andato largo. Mossi il mio labbro verso il suo provocandola, e subito glielo morsi velocemente facendola gemere, dio quanto mi eccitava. Le sue labbra si muovevano lentamente sulle mie aspettando con ansia e quindi decisi di fermarmi. Approfondii finalmente il bacio muovendo ormai le mie labbra più con foga, la feci stendere in modo che stessimo più comodi, io sopra e lei sotto. Le toccavo i capelli con la mano libera mentre con l'altra le tenevo metà viso per tirarlo a me. Chiesi permesso per la lingua e lei non ci pensò un secondo in più per accettare,  le nostre lingue si muovevano a tempo, insieme, qualche volta uscivano dei piccoli gemiti da entrambi ma era la natura ragazzi.
Finimmo col essere stesi, abbracciati sul divano mentre l'aria calda ormai ci opprimeva. La sua piccola testolina giaceva sul mio petto che si muoveva lentamente, le sue guance erano rosse e i suoi occhi chiusi mentre riposava, erano le 5 e qualcosa del pomeriggio, guardai la vetrata che si era appannata per il troppo caldo formatosi nella sala, il cielo si stava oscurando velocemente, questa è una cosa che odio di più dell'inverno, le giornate si accorciano troppo in fretta sembra che il tempo ti corra dietro mettendoti ansia addosso.

Adelaide - [ Zayn Malik ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora