Adelaide - [ Zayn Malik ]

Capitolo 3

"Alla fine hai solo bisogno di qualcuno che sappia leggerti dentro, anche se sei fatto di scarabocchi."

- anonimo

L'università già mi stava stressando, prendi appunti, studia quello, cerca quell'altro. Mi sono già rotto le palle di tutto questo. Sono in quest'aula da circa due ore senza risolvere un bel niente, sono quasi le 15:00 ed io vorrei tornare a casa per buttarmi come un sacco di patate sul mio bel divano. Il professore si alza dalla sua sedia girevole e si toglie i suoi occhiali da vista quasi invisibili posandoli sulla sua scrivania di puro legno, batto il piede sul pavimento aspettando che ci dica qualcosa, se non si muove perdo anche il treno.

"Bene ragazzi, vi ho tenuti qui già per molto, quindi, prendete le vostre cose e lasciate l'aula grazie. Ci vediamo domani." Afferma per poi risedersi sulla sua sedia che gira.

Sospiro alzandomi dalla sedia, porto il piccolo zaino sulla spalla e cammino a passo veloce verso l'uscita. Appena esco dall'università aspiro tutta l'aria fresca di settembre, non vedo l'ora che viene l'inverno, io lo amo. Stare al caldo, i maglioni di lana, starsene sotto le coperte durante una giornata piovosa e la pioggia, è così rilassante, soprattutto i temporali, i tuoni, i fulmini.. sembra di assistere allo spettacolo che è in me, perché io sono un temporale. Guardo l'orario dal mio telefono, 15:06, il treno parte alle 15:10. Devo correre.

Dopo qualche minuto di corsa arrivo alla stazione giusto in tempo, respiro affannosamente, maledetto il professore. La stazione è piena di studenti e gente normale che torna a casa da lavoro oppure da un semplice servizio, vedo il mio treno fermarsi a pochi metri da me, corro verso le porte scorrevoli di esso per entrare ma mentre avanzo verso il treno mi scontro contro una ragazza.

- Ma cazzo guarda dove metti i piedi bimba! - le urlo contro sbuffando.

Cerco di guardarle il viso ma i suoi lunghi capelli bruni mi coprono la visuale, aggrotto le sopracciglia infastidito da questa cosa, subito dopo si gira verso di me guardandomi con i suoi grandi occhi color cioccolato, oh mio dio. Passo la lingua tra le mie labbra secche, i miei occhi stanno ammirando troppa bellezza. Si morde il labbro mentre si porta una ciocca di capelli dietro il suo piccolo orecchio.

"Io.. non ti ho visto. Scusami." Mormora, quasi non la sento.

"Dovresti farti un codino quado sei in mezzo alla strada, potresti fare molti incidenti scontrandoti con le persone." Sbotto guardandola male, è dannatamente bella.. ma troppo semplice per i miei gusti.

"Mi dispiace davvero.." continua scusandosi.

Sono rimasto così tanto tempo a fissarla che non me ne ero neanche accorto che il treno era già partito senza di me. Passo la mano tra i miei capelli maledicendo mentalmente questa bimba idiota davanti ai miei occhi.

"Ho perso il treno cazzo!" affermo facendo qualche passo.

"L'ho perso anch'io se vuoi saperlo.."

Sento la sua piccola vocina nell'aria che mi riempie il cuore, è così dolce e piccola, come un chicco di zucchero. Mi giro verso di lei incontrando di nuovo i suoi occhi, sono così densi e profondi.

"Abiti verso il centro?" le domando avvicinandomi a lei non togliendole gli occhi di dosso.

Lei mi fissa e poi abbassa la testa, mi da così fastidio quando sto parlando con qualcuno ed egli abbassa la testa o si gira direttamente. Sto cercando di avere un dialogo con te e tu mi abbassi la testa in faccia? Ora ti meno bambina cattiva.

"Guardami in faccia quando ti parlo!" Sputo assottigliando gli occhi mentre la guardo.

Il suo viso si alza di scatto con due occhi che quasi fuoriescono dalle orbite, l'ho spaventata ma non me ne frega più di tanto. La gente deve portarmi rispetto o la rimango morta a terra, femmina o maschio che sia, non ho pietà per nessuno, è la mia natura e bisogna rispettarla.