"Crollano i grattacieli, figuriamoci le promesse."
- anonimo
Questa sera Zayn non si è degnato di chiamarmi o mandarmi un messaggio. Ho saputo tramite Harry che è uscito poco dopo che ho lasciato l'ospedale infuriata, deve smetterla di fare il bambino dove va in cerca di qualche canna per fumarsela di nascosto. Ha 20.. o non so quanti anni, i miei sono a New York per il lavoro e resteranno lì per 3/4 giorni. A casa sono da sola, ho acquistato la fiducia dei miei quindi non devo avere nessuna baby-sitter tra i piedi. La vicina qualche volta da un'occhiata per vedere che sia tutto apposto e quando mi trova ad annaffiare le amate rose di mamma mi regala un dolce sorriso per poi portarmi qualche bel muffin al cioccolato, li amo.
Questo soffitto diventa sempre più noioso, rosa confetto.. ero piccola quando decisi di farmi dipingere la camera di questo colore, mentre ero concentrata a guardare una parete coperta da una tinta chiara e dolce il mio telefono vibra, muovendosi sul comodino. Sposto lo sguardo su di esso e lo prendo, papà.
"Hei papà tutto bene? È successo qualcosa?" Domando mettendomi seduta sul letto.
"Piccola mia tutto apposto. Siamo in hotel, il volo è stato tranquillissimo, la mamma ti saluta e io volevo dirti una cosa.." Afferma fermandosi.
"Mh dimmi." Lo incito confusa.
"Che ne dici se passi da Tony?" Mi domanda con la sua voce profonda e roca.
"Tony.. il signore che vende le auto? Quel Tony?" Gli domando per essere sicura di chi stia parlando.
"Esatto, proprio quel Tony. Ho chiesto alla signora Peyton di accompagnarti, sarà da te tra poco." Afferma.
Stesso in quell'istante il campanello suona e sorrido per l'ottimo tempismo di mio padre.
"Mi stupisci sempre di più papà." Sospiro guardando la foto attacatta alla cornice dello specchio dove ritrae me e mio padre, ero piccola avevo.. 5 anni forse, com'erano belli quei tempi.
"Aspetto la tua chiamata. A dopo piccola, saluta mamma!" Afferma in lontananza.
"Ciao mamma, ti voglio tanto bene." Urlo per farmi sentire. Mia madre mi saluta dall'altra parte del telefono e dopo chiudo la chiamata correndo giù, guardo dallo spioncino della porta e vedo la signora Peyton con un sorriso a 32 denti. È davvero molto dolce la nostra vicina.
"Buon pomeriggio signora Peyton. Come va?" Le domando inclinando la testa di lato sorridendole.
"Oh tutto bene figliola, tuo padre mi ha detto di accompagnarti da Tony.. sei pronta?" Mi domanda guardandomi dalla testa ai piedi.
"Sisi sono pronta. Andiamo!" Batto le mani uscendo di casa chiudendo la porta alle mie spalle.
Il tragitto verso la piccola concessionaria di Tony non dura molto, una volta arrivata io e la signora Peyton ci avviciniamo all'ufficio dell'uomo e una volta visto che non c'erano clienti entriamo.
"Heila guarda chi si vede la piccola Adelaide. Come va bambolina?" Chiede Tony alzandosi dalla sua grande poltrona rivestita di pelle per stringere la mano a me e alla signora Peyton.
"Eh beh ho 18 anni ora.. non sono più piccola." Affermo imbarazzata.
"Ah davvero? mi sembra strano dato che tuo padre parla di te dicendo sempre che sei la sua piccola brunetta." Ride mentre gioca con la penna su cui è inciso il suo nome.
"Mio padre è sempre mio padre.." Affermo dando un'occhiata alla signora Peyton che ride a quella scena.
"Haha certo. Allora Adelaide devo mostrarti una cosa, seguitemi grazie." Dice alzandosi mentre si aggiusta la giacca uscendo dal suo ufficio. Io e la signora Peyton lo seguiamo in silenzio ammirando tutte le auto luccicanti che dominano questa concessionaria. Non so perché papà mi abbia fatta venire qui, forse per mostrarmi la sua nuova auto che ha comprato per la "famiglia"? In questo periodo ne sta parlando molto anche se non trovo quale sia il problema, hanno già due auto.. perché prenderne un'altra?
Continuo a pensare al motivo per cui io sia qui fin quando un auto rossa non mi acceca la vista lasciandomi a bocca aperta. Cammino intorno all'auto guardandola.. che mostro è questa? Sposto lo sguardo su Tony che mi guarda sorridendo.

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Adelaide - [ Zayn Malik ]
Fiksi PenggemarEra la cosa più bella che mi fosse mai capitata, lei era il mio cambiamento, lei è arrivata da me perché mi è stata mandata da qualcuno. Mi ha stravolto la vita, ad un tratto non riconoscevo più quel "Malik" che ero diventato, rivedevo in me quel "Z...