Violet's pov
Appoggio il gomito sul tavolo, cercando di mettermi in testa quelle poche righe che ho appena letto.
Studiare in un bar, davanti a un bel caffè macchiato, riesce sempre a farmi concentrare sullo studio. Non oggi, decisamente.
Prendo l'evidenziatore dalla borsa, cercando di far finta di niente. Riesco a sottolineare una riga a malapena, prima che si scarichi definitivamente.
Oggi non è giornata.
Quando mi alzo per andare a pagare, mi arriva un liquido caldo sulla maglia.
Oggi non è decisamente giornata.
<<Cazzo!>> impreco contro il barista, quasi più impedito di me, guardandomi la maglietta.
Alzo lo sguardo verso la persona a cui devo pianificare un bell'omicidio.
È una ragazza, e sorprendentemente giovane. Ora che ci penso tutto combacia. Una persona con un po' di esperienza non rovescia un The caldo a un cliente. E se per sbaglio lo fa, fa di tutto per rimediare e soprattutto chiede scusa.
Invece se ne sta lì impalata, a guardarmi coi suoi occhi chiari, e i suoi lunghi capelli neri legati in un'alta coda.
<<Oh, ehm scusa.. Pago io il tuo caffè>> farfuglia, mentre si abbassa a prendere i pezzi di tazzina rotti.
Almeno quello.
La guardo ancora un secondo per controllare sul cartellino il nome che dovrò dire alle pompe funebri, ammesso che in quel giorno io sia così gentile.
Eveline.
Bene. Proverò a ricordarmelo.
Cerco subito il bagno, trovandolo in fondo a un corridoio.
Incomincio a lavare la maglia, senza ottenere buoni risultati. Ovviamente doveva succedere il giorno in cui decido di mettere una maglietta bianca.
La macchia peggiora e si distende sempre di più, così decido di mettere la felpa che tengo in borsa e allacciarla tutta.
Guardo il mio riflesso allo specchio, tirando un sospiro profondo. È una giornata in cui dovrei solo dormire aspettando che passi.
Esco dal bagno, aspettando che un'altra sfiga mi travolga prima che riesca ad arrivare a casa.
Do un ultimo sguardo al locale, anche se non ci sono stata molte volte è un posto veramente carino e accogliente. Se non fosse per la cameriera.
La guardo ancora, e spalanco gli occhi.
Stava parlando con quel ragazzino tanto intrigante quanto odioso, Genn. Una voglia di sapere cosa si stanno dicendo mi travolge improvvisamente.
Non sapendo cosa fare, rimango impalata come una stupida.
Se ero rimasta sorpresa di vederlo, dire che sono sorpresa per quello che i miei occhi vedono adesso sarebbe un eufemismo.
Genn prende la sua faccia in entrambe le sue piccole mani, e le da un bacio veloce a stampo. Non tanto veloce da farmelo scappare.
Genn è fidanzato. Non che mi dia fastidio è solo.. Strano.
Capisco che sta per andarsene e, prima che si accorga di me, corro verso alla porta, spingendola.
Ma non si apre. <<Che cazzo..>> impreco.
<<Dovresti tirare>> sento la voce di Genn so tutto io da dietro avvisarmi.
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Friday // Urban Strangers
Fanfiction"Beh, oggi è un giorno speciale" mi dice innocentemente. Una triste risata esce dalle mie labbra, facendole alzare un sopracciglio. Il mio sguardo si rivolge verso la luna, e ciò mi fa ripensare a lei. "Oggi è venerdì"