Capitolo 22

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I wish I was like you
Easily amused
Find my nest of salt
Everything is my fault
I'll take all the blame
Aqua sea foam
Shame
Sunburn with freeze-burn

All Apologies - Nirvana








<<Ovviamente non ho nessuna intenzione di venire, Gennaro!>> gli ripeto per l'ultima volta, sbraitando per le interferenze telefoniche.

È l'ultimo dell'anno e la gente è in giro a festeggiare, tutte le persone che conosco a casa di Marta, ma io non me la sento affatto di uscire e far finta di niente. Sento il bisogno di stare in pigiama e fare la maratona di qualche serie TV, indisturbata.

Decido di non volerlo più sentire e gli chiudo il telefono in faccia, proprio mentre si sta per lamentare nuovamente. E poi, so perfettamente che è lì con Eveline, e di certo non vorrà festeggiare il nuovo anno con me.

Inoltre dopo tutto il casino che è successo con mio padre, in casa siamo rimaste solo io e mia madre e non mi sento mai di lasciarla da sola. Sono talmente preoccupata per lei che ormai non riesco a fare altro.

Ma i miei pensieri invece sono sempre rivolti ad altro. E più mi convinco che devo smetterla di pensare a quel bacio, più la scena si ripete nella mia mente. E so che so solo per l'ennesima volta sbagliando. Perché dire che non ho provato niente sarebbe solo un'altra bugia che in questo momento non posso permettermi.

Il campanello suona. <<Vado io>> urlo a mia mamma che sta in camera sua, anche se mi alzo controvoglia.

Apro la porta, e mi sorprendo a vedere che Marta è qui. È la sua festa, eppure ora è venuta da me.

<<No>> chiarisco subito le mie intenzioni, non ho alcuna voglia di andare a quella festa di capodanno.

<<Sì>> spunta mia mamma alle mie spalle. Mi giro, lanciandole un'occhiataccia. <<Dovresti andare con lei, io starò bene>>

Mi porge una giacca e, siccome non mi sembra il momento adatto per contraddirla, la accetto, mettendomela sù. <<Tornerò presto>>

Marta ci guarda con un sorriso soddisfatto. Non dovrebbe comportarsi così bene con me, credo sappia anche lei che non potrò mai essere la sua amica perfetta.

<<Scoprirò chi è stato>> dice con una certa sicurezza, mentre partiamo in macchina.

Spero veramente che sia così, perché mio fratellastro ha bisogno di giustizia, io ne ho bisogno.

Rivolgo il mio sguardo verso Marta, con un bellissimo vestito nero con dettagli dello stesso colore in pizzo, truccata alla perfezione.

In confronto sono un mostro, ma almeno ho la scusa che non sarei dovuta finire. Nel mio viso non c'è traccia di alcun trucco e ho solamente un paio di skinny e una camicia a scacchi rossa e nera, mentre i capelli sono legati in una coda bassa e disordinata.

Scendiamo dall'auto e mi pento già di esser venuta quando vedo l'ammasso di gente che sta fuori, probabilmente perché sta per scoccare la mezzanotte.

Genn mi viene subito incontro, con una faccia sorpresa, mentre mi avvio anche io nel giardino e Marta ci lascia da soli.

<<Ehi>> mi saluta.

Friday // Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora