Capitolo 9

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Saltando religione, ogni venerdì ho un'ora libera dove girovago per la scuola facendo essenzialmente un bel niente.

Non sono nemmeno tanto felice quando suona la campanella, e mi trascino fuori dalla classe.

'Puoi uscire?' scrivo ad Alex, sperando che possa farmi smettere di annoiarmi a morte.

'Scusa, ho lezione. Ci vediamo all'1 quando esco, Violet. O dovrei chiamarti fidanzata?'

Mi mordicchio il labbro. Fino a una settimana fa avrei riso all'idea di una me fidanzata ufficialmente, per di più con Alex, il mio miglior amico. E non sono nemmeno sicura di quello che faccio, non lo sono mai.

Passo velocemente la superficie della porta dell'aula di musica con la mano.
Quest'aula ha cambiato tutto.

Mi rattristo un po' quando vedo che nessuno l'ha prenotata nell'ora in cui Alex, o 'Urban Stranger' come si autoproclama, era solito andarci. Non mi ha neanche ancora detto perché quel nome. Soprattutto non ha mai cantato.

È vero, forse è un ossessione, ma è anche la maggior ragione per cui mi ha scritto quel messaggio, per cui sono fidanzata. La ragione per cui tutto è cambiato così in fretta senza darmi nemmeno il tempo di realizzare il tutto. Sì, sono felice. Ma certe volte mi sento soffocata. Da me stessa.

<<Ti piace la musica?>> sento chiedermi da dietro.

<<Wow Gennaro, o forse Gennaio, una domanda intelligente>> commento sorpresa.

Appoggia la testa alla porta, fissandomi con quegli occhi così chiari. <<Comunque sì>> ammetto. <<Più di quanto mi piacciate voi essere umani>>

Non proferisce una parola, se ne sta lì, con quell'aria così serena e pacata. Devo ammettere che in quella posizione è bellissimo, quindi distolgo lo sguardo e entro.

Non c'è nessuna classe fortunatamente, ma pochi secondi dopo sento la porta chiudersi dietro di me, segno che Genn mi ha seguito.

<<Anche io amo la musica>>

Sorrido. <<Se fossi un'altra persona, mi staresti anche simpatico. Peccato tu sia solo un ritardato>> dico, anche se questa volta, non so perché, sembra chi io rida con lui, invece che di lui. <<Peccato>>

<<Anche tu mi staresti simpatica se fossi un po' meno odiosa>>

<<Allora dovresti andartene>> gli suggerisco, piuttosto indifferente.

Mi metto su una delle sedie, prendendo lo spartito di un ragazzo che l'aveva dimenticato qui, e Genn fa lo stesso.

<<Ho detto che sei odiosa, non che ti odio>>

Mi giro a guardarlo. I suoi occhi scrutano attentamente il soffitto.

Torno a leggere il foglio, e quando leggo il titolo mi si illuminano gli occhi.

<<Che cos'è?>> chiede, probabilmente vedendomi con l'espressione di una bambina quando vede i regali sotto l'albero di Natale.

<<La mia band preferita>> sussurro.

Si sporge per dare un'occhiata a quale sia. <<I Nirvana? Oddio, non dirmi che sei una di quelle ragazzine che dicono di amarli e credono che Kurt Cobain sia vivo e l'unica canzone che abbia fatto sia Smells Like Teen Spirit>>

Friday // Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora