Capitolo 14

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I think your mouth should be quiet
'Cause it never tells the truth now
So tell me, so tell me why,
Why does it have to be this way?
Why can't things ever change?

-With ears to see and eyes to hear, Sleeping with sirens

Violet's pov

<<Non sei contenta, tesoro? Tra pochi giorni è Natale!>> esclama mia mamma, un po' troppo allegra per i miei gusti.

<<Sì, certo>> dico tentando di abbozzare un sorriso. In realtà non ho mai sentito tutta questa atmosfera felice che ti fa entrare in una bolla dove tutti sono allegri e gentili, solo a fine dicembre. Non ne sento il bisogno, mento già troppo per fingere anche che tutto vada così bene come tutti si ostinano a credere in questi giorni.

<<Vado a farmi un giro>> la avviso. <<Da sola>> aggiungo, prima che si autoinviti.

<<Va bene>> sbuffa, un po' delusa, ma non ci faccio caso. <<Torna a casa per cena, abbiamo ospiti>>

Non faccio caso all'ultima parte del suo discorso, sapendo che Alex non verrebbe comunque, probabilmente arriveranno solo i suoi genitori.

Mi infilo la giacca a vento allacciandomela fino in cima, siccome è  ormai sera e si muore di freddo.

Questo è l'unico periodo dell'anno in cui il mio paese è oggettivamente carino, o perlomeno sembra abitato. Non c'è una via che non sia tappezzata completamente da lucine allegre, o scritte di buon Natale.

<<Nicolò, andiamo a casa a dormire, sennò non arriva babbo Natale>> sento una mamma trascinare il suo piccolo figlio.

Sorrido, ricordandomi la bellezza di quell'età dove tutto sembra così naturale e magnifico.

I miei problemi, o meglio il mio problema, era arrivato all'età di 14 anni. Abbasso lo sguardo, tentando di far finta che quei giorni non siano mai passati. Tutti non si fanno problemi a darmi di stronza, e io di certo non mi faccio problemi a smentirli, ma nessuno mi ha mai chiesto perché sia diventata così, fredda e distaccata dal resto del mondo. Nessuno tranne Alex, come sempre. È stata la mia ancora di salvezza.

Sto per svoltare l'angolo, quando sento delle voci parlare e mi fermo.

<<Se pensi che Violet ti sceglierà, stai sbagliando di grosso>>

Riconosco la voce bassa e rauca di James. Sbarro gli occhi, sentendomi interpellata. Con chi sta parlando?

Sento i suoi passi trascinarsi verso il muro dietro a quale ci sono io.

Mi schiaccio contro, sperando che non mi veda anche se purtroppo non riesco a passarci attraverso.

Trattengo il respiro quando mi passa davanti, ma con mia sorpresa se ne va dalla parte opposta. Tiro un sospiro di sollievo solo quando la sua sagoma è scomparsa nel buio.

Facendomi prendere dall'istinto, mi volto a vedere con chi stava parlando, ma è girato di spalle.

Mi avvicino lentamente, fino a che non si volta verso di me.

<<Alex?>> esclamo, sorpresa di vederlo. I suoi occhi appena mi notano si illuminano, ma noto subito un po' di sangue che gli cola dall'angolo della bocca.

Gli passò un dito delicatamente attorno, pensando al pugno che gli ha sicuramente lasciato James.

<<Ma che hai combinato?>> sospiro.

Friday // Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora