Capitolo 17

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I scraped my knees while I was praying
And found a demon in my safest haven
Seems like it's getting harder to believe in anything
Than just to get lost in all my selfish thoughts

I wanna know what it'd be like
To find perfection in my pride
To see nothing in the light

Turn it off - Paramore



Cammino lungo la strada per arrivare a casa di Alex, con le cuffie alle orecchie e la musica al massimo.

<<Violet!>>

Non c'è niente che odio di più di quando sto ascoltando la musica e qualcuno mi parla. Credi veramente che il suono della tua voce sia migliore della musica che sto ascoltando?

<<Senti Genn sto andando da Alex, quindi possiamo non-parlare un'altra volta>> lo attacco. Dopo ieri sera, non voglio più saperne niente di lui. E non mi ricordo nemmeno che diavolo ho fatto.

<<Faccio veloce>>

Sbuffando, fermo la musica dal telefono. Quel depravato mentale mi ha fermato per una ragione stranamente, ma sarà quindi sicuramente futile come la sua esistenza.

<<Perché ti piace così tanto giocare?>>

Faccio spallucce. <<Non ho pagato per nessuna visita da Genn lo psicologo psicopatico. Anche perché, in tutta onestà, non so quanto mi converrebbe>>

<<Sto solo cercando di capirti>>

<<Non farlo e basta>> gli suggerisco, passandogli davanti rendendo di far finta che non esista.

<<Aspetta>> dice fermandomi per il polso.

Alzo gli occhi al cielo. <<Hai finito di importunarmi?>>

<<Perché sei così stronza?>>

<<Perché sei così cretino?>>

<<Facevo sul serio>>

<<E allora?>> gli chiedo. <<Anche io facevo sul serio, e evidentemente alle due domande non c'è una risposta, perché.. Perché è così è basta. Fattori genetici o qualcosa del genere. Magari la prossima volta stalkera uno scienziato invece che me.>>

Scuoto il braccio, facendogli lasciare la presa.

<<Non è per James vero?>>

<<Senti, detective>> lo richiamo. <<Non sono un'assassina e non ti rubo i tuoi boxer coi Pokemon mentre dormi, puoi smettere di psicanalizzarmi?>>

Tento di metterla sul ridere, ma capisco che si sta interessando troppo a me e vuole sapere troppe cose sulla mia vita privata che non dovrebbe sapere nessuno.

<<Violet, che ti è successo?>>

Colpita e affondata. Deglutisco, per poi schiarirmi la gola e puntare lo sguardo lontano da quelle iridi azzurre che scrutano ogni movimento, tentando di captare una minima risposta alle infinite domande che mi pone.

Friday // Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora