Amavo il mio lavoro, amavo stare a contatto con la gente, amavo sentire il leggero vociare presente nel locale e i discorsi della gente. Mi piaceva pensare di essere un po' come il buongiorno dato a quelle persone che, sin dalle 8 di mattina si trovavano immerse nel traffico. Mi piaceva offrire un sorriso ai clienti, perchè so quanto vale riceverne uno.
Mi piaceva il mio lavoro in generale, mi piaceva e trasmettevo questa passione. Così conobbi Dems, ad un corso di specializzazione in sala ristorazione e bar. Eravamo entrambi con sogni troppo grandi e mezzi troppo piccoli con cui esaudirli. Così iniziammo a conoscerci, lei già aiutava sua nonna al locale. Una ragazzina di sedici anni alle prese di un locale nella periferia di Londra.
Sua nonna, Devonne, morì quando Dems aveva 23 anni. Prese lei in mano il locale e gli diede il suo secondo nome, e primo nome di sua nonna. Dopo un po' mi chiamò per un aiuto e- come rifiutare?
È una storia abbastanza interessante, si. Ecco, nulla e dico nulla, mi aveva mai distratto dal mio lavoro. Niente e nessuno ci era mai riuscito; mettevo sempre il lavoro prima di tutto il resto, ovviamente.
Eppure eccomi lá, a sistemare delle tazzine sulla parte superiore della macchina da caffè, mentre guardavo (o fissavo) Harry e Nick discutere amabilmente.
Sembravano sul punto di tirarsi ancora qualche pugno, quando la porta si spalancò, facendo suonare il campanellino (che tanto odiavo) e rivelando Gemma Styles in tutta la sua bellezza e simpatia.
Successe in un attimo: lei fulminò con lo sguardo Nick, che si alzò e se ne andò con gli occhi bassi. Lei sorrise soddisfatta e Harry si alzò dal suo posto per salutarla. Si scambiarono un veloce abbraccio e si incamminarono verso il bancone. Ovvero dove c'ero io. Oh merda.
"Hey Louis, come stai?" Mi chiese sorridendomi. Parlammo del più e del meno, mentre Harry se ne stava lì impalato, leggermente scosso.
C'era talmente confusione nella mia testa, non sapevo perchè così - tutto ad un tratto - avessi iniziato a preoccuparmi per lui. Non era mai successo, mai. Nemmeno quando, all'etá di 15 anni, aveva rischiato di morire cadendo dal motorino e schiantandosi contro un muretto. Era stata una scena piuttosto divertente, a dir la veritá. Okay, ripensandoci-
"Potrei avere un caffè?" Mi riscosse dai miei pensieri il soggetto di questi ultimi.
Annuii e feci come richiesto.
"Tutto okay?" Chiesi, ancor prima di pensarci, mentre riponevo sul bancone un sottotazza e un cucchiaino.
"Bah, si. Suppongo." La voce scossa e gli occhi bassi. Chi era quel ragazzo? Non era decisamente l'Harry che conoscevo.
Alexjka: capitolo più lungo (e significativo) per ringraziarvi delle +500 visualizzazioni, i voti e i commenti (siete ahsjajaksb)! grazie davvero, non me lo sarei mai aspettata *sclera*
approfitto le vacanze per aggiornare più spesso, yay
vi voglio bene x
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Bestfriend - Larry Stylinson AU
Fanfic"In ogni caso, è sempre colpa sua, è sempre stata colpa di Harry Styles. Colpa sua e della sua tenerissima strafottenza." Loro credono che siamo migliori amici, si, esattamente così. ** Dove Harry e Louis non si sopportano, ma fingono di essere migl...