La mia vita strava trascorrendo più che bene, stavo felicemente stravaccato sul mio divano, fingendo di essere morto o qualcosa del genere. Avevo deciso di non pensare al mio stato di confusione nei confronti del mio vicino di casa reagendo in modo.. in modo alternativo.
Pacchetti di popcorn e cibo, che nemmeno mi ero ricordato di possedere in casa, era sparso per il mio salotto. La tv accesa, e il telefono spento. Avevo ignorato le citofonate da parte di Stan e il campanello che qualcuno aveva fatto suonare per gli ultimi 3 giorni, alternando gli orari. Iniziava alle 9, poi ritornava alle 12, spariva fino alle 6 e poi ritornava alle 11. In tutto questo, io mi fingevo morto.
In tutto questo avevo chiesto dei giorni di permesso a Dems, che mi aveva pienamente capito.
Stavo reagendo bene, facevo finta di non pensarci e stavo bene. Io stavo bene. Era il 17 Dicembre e tra meno di due settimane ci sarebbe stato il mio compleanno e tra meno di un mese il matrimonio di mia madre. Con Harry. Merda.
D'un tratto reagii e mi misi a sistemare il salotto. Raccolsi tutti i sacchetti, pulii il pavimento e buttai il cibo. Raccolsi il tutto e mi infilai una felpa per scendere a buttare la pattumiera. Non osai guardarmi allo specchio.
Scesi, cercando di evitare incontri imbarazzanti ma- ovviamente no!
Stavo semplicemente buttando i sacchetti negli appositi contentitori puzzolenti quando qualcuno mi spaventò facendo cadere qualcosa dietro di me. E quel qualcuno era - no, non era Harry - la signora del piano di sotto."Uhm salve." Sorrisi, finendo e uscendo dalla porticina.
"Oh aspetta, Lewis!" Urlò con la sua limpida voce da anziana. È Louis. Non è difficile, Dio.
"Louis, signora. Mi chiamo Louis" sussurrai imbronciato. "Come vuoi, è uguale" borbottò e io alzai gli occhi al cielo."Di fronte a te abita Henry?" Oh, Dio. Ma i nomi questa li imparerá mai? "Harry, signora." Alzò gli occhi al cielo e mi porse una lettera. "È per lui, potresti portargliela? Sto andando da mia figlia che ha-" la stoppai afferrando la busta.
Ma perchè doveva parlare così tanto?
"Certo, gliela porto io. Arrivederci." A mai più. Corsi via.
Preso dalla curiositá - davvero? - lessi il nome del destinatario.
Des Styles.
Suo padre. Per quale motivo suo padre - scomparso anni prima - gli stava mandando una lettera?
Arrivai di fronte alla sua porta e suonai il campanello esitante. Beh, di certo non mi aspettavo che mi aprisse lui. E non Harry. Lui.
Alexjka: capitolo senza Larry, mi spiace ma dovevo :( approfitto per farvi gli auguri di buon anno, spero passiate una bella giornata e serata
vi voglio bene, un bacione x
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Bestfriend - Larry Stylinson AU
Fanfiction"In ogni caso, è sempre colpa sua, è sempre stata colpa di Harry Styles. Colpa sua e della sua tenerissima strafottenza." Loro credono che siamo migliori amici, si, esattamente così. ** Dove Harry e Louis non si sopportano, ma fingono di essere migl...