21. It's a funny story

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Parcheggiai fuori da quella che, un tempo, era la mia umile dimora. Notai delle macchine giá parcheggiate e, dopo aver sistemato la mia, mi diressi verso la porta. Le borse con i regali strette tra le mani.

Non feci in tempo ad aprirla che due nane bionde mi saltarono in braccio, urlando "Lou, Lou!" "Ci sei mancato!" Sorrisi e le abbracciai. "Anche voi, piccole!" Risposi.

"Daisy e Phobe, lasciatelo respirare!" Urlò mia madre, cercando di staccarmele da dosso. Mi erano mancate così tanto, le mie pesti.

"Ciao tesoro, buon Natale." Mi baciò una guancia mia mamma, sorrisi "anche a te, mamma." Entrai in casa, tutto era come l'ultima volta: le pareti color panna, il divano rosso e i mobili di legno. A differenza che ora, essendo il periodo, era posizionato un albero di Natale affianco al divano, come sempre.

"Buon Natale nano!" Urlò Fizzy correndo giù per le scale e saltandomi in braccio. Avete presente una scimmia? Uguale. Sorrisi e l'abbracciai, ricambiando l'augurio.

"Lottie?" Domandai a mia mamma, che scosse la testa ed indicò le scale, segno che era in camera sua.

Lottie era sempre stata una ragazzina chiusa e riservata. Usciva solo se necessario e non parlava molto. Quando, qualche anno prima, aveva iniziato a frequentare un bel gruppo di amici, ne eravamo tutti molto felici; abituati alla sua non vita sociale.

Beh, sapete cosa succede, no? Da amici, si conoscono altri amici, e con altri amici si fanno molte cazzate. Lottie aveva cominciato fumare all'etá di 13 anni, presto ovviamente, e mia mamma quando lo scoprì si arrabbiò moltissimo, arrivando a chiuderla in casa. Cercai di farla ragionare, dicendole che non avrebbe risolto nulla facendo così, ma non ne volle sapere.

Beh, Lottie non la prese molto bene, così si vendicò. Immaginate la faccia di mia mamma quando la trovò fumarsi erba sul divano di casa nostra.

In ogni caso, tornando a noi: raggiunsi la camera di Lottie. Sulla porta, chiusa, vi era una grande scritta nera 'vietato l'accesso ai miei genitori'. Ridacchiai e bussai.

"Che c'è?" Urlò scocciata, "è arrivato babbo Natale?" risi. Dopo qualche secondo, sentii la serratura scattare e Lottie mi abbracciò immediatamente. "Lou! Mi sei mancato tantissimo, buon Natale!" Sussurrò. Ricambiai l'augurio, staccandomi dall'abbraccio ed entrando nella sua - buia - camera.

"Allora," mi accomodai sul letto, osservandola "che si dice?" Lei alzò le spalle e si accese una sigaretta, "niente di nuovo" iniziando ad aspirare. "Vuoi?" Indicò il pacchetto e io annuii.

Accesi la sigaretta, "a scuola?" Aspirai.

"Solito, penso mi boccino ancora." Fece spallucce. Non sapevo come fare.

"Lots, è ora che inizi a studiare." Le dissi. Lei mi lanciò un'occhiataccia, "da che parte stai, eh?" Chiese offesa.

"Lottie, senti. Non puoi andare avanti così. Okay, mamma ha sbagliato, ma sono passati due anni. Due. Reagisci e parlale, è tua madre!" Spensi la sigaretta e spalancai le finestre. Si soffocava.

"Non lo farò." Spense la sua sigaretta - ormai consumata - , e fece per riaccenderne un'altra. La fermai con un gesto secco, "vuoi ucciderti? Smettila, cazzo. Cerca di smettere." Urlai, arrabbiato. Aveva quindici anni. Come poteva rovinarsi così?

"Non sei mio padre, non puoi ordinarmi cosa fare." Mi ignorò e se la accese.

Arrabbiato - e un po' deluso - abbandonai la sua stanza e mi diressi in salotto. Era la prima volta che discutevo così con Lottie, ero arrivato al limite. Ci tenevo alla sua salute, per l'amor di Dio.

Cercai di distrarmi in qualsiasi modo e, beh, inutile dire che non ci riuscii, quando mi ritrovai davanti Harry Styles vestito in un modo - anche troppo - sexy seduto sul divano.

Aveva degli skinny neri strappati sulle ginocchia e una camicia bianca sbottonata - molto sbottonava - che lasciava una splendida vista ai suoi tatuaggi. Portava i suoi soliti orribili stivaletti marroni ai piedi, e aveva una - una bandana? - in testa. Beh, a rovinare - o completare - questo quadro perfetto, furono Daisy e Phoebe che, in quel momento, stavano giocando con i suoi capelli, spettinandoglieli. Lui sorrideva ed era davvero bel- carino e dolce, oh merda.

Tutto quello descritto quá sopra, è stato detto da una persona a me sconosciuta, ovviamente. Io non penso assolutamente quelle cose. Stupido cervello pervertito.

Mi accorsi di starlo fissando quando Anne mo accolse in un caldo abbraccio. Scambiai gli auguri anche con loro (lei e Robin) e poi mi avvicinai ad Harry e alle gemelle. Harry sorrise quasi istintivamente quando mi vide ed io ricambiai. "Buon Natale nano." Ruotai gli occhi. Ma perchè mi dovevano chiamare sempre così? Non ero basso, ero solo.. okay ero basso. Ma hey.

"Anche a te, giraffa." Feci la linguaccia e lui rise. Arrossii. Patetico.

"Ah, devo parlarti di una cosa." disse serio, ed io mandai via le gemelle con la scusa 'mamma vuole darvi dei biscotti', immaginatevi le loro facce deluse dopo. Che fratello di merda.

"Dimmi." Lui scosse la testa e rise.

"Mi puoi spiegare perchè mia madre mi ha fatto un interrogatorio su- ehm" borbottò imbarazzato "me e te? Insieme, intendo. Noi, lei crede che noi stiamo insieme. Giá." Si grattò la nuca imbarazzato e io strabuzzai gli occhi.

"Oh merda," tossii "ehm, si é una storia divertente, in realtá." Sorrisi ironico.

Non lo era per niente. Per niente.

Alexjka: che parto aiuto lol, ce l'ho fatta
come state? oggi per me è stata una giornata di merda yaay spero che a voi sia andata meglio! commentate e stellinate vi vi bi (BM time)

domandinainainaina: otp? (anche che non c'entrano con i ragazzi)

io shippo troppo gli ziam, i muke, le camren e OVVIAMENTE i larry :)

un bacio x

(se volete che legga delle vostre fanfiction, basta mandarmi un messaggio privato e lo farò x)



Bestfriend - Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora