33. I only want you

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Avvertimento: presenza di SMUT (se non vi piace il genere, non leggete)

Alexjka: ehm, riesco a sentire la vostra tristezza da qui eheh

non vi prometto nulla dal capitolo, mi sono davvero impegnata per scriverlo e mi scuso per gli eventuali errori (è la prima volta che scrivo cose del genere okay)

niente domandina oggi, sono troppo in imbarazzo addio (lasciate un commento per farmi sapere se vi è piaciuto)

buona serata e buonanotte x

**

In quanto tempo ti innamori di una persona?

Quanto tempo ci metti per capirlo? E quanto per ammetterlo a te stesso?

In quanto tempo lasci andare le persone?

Quanto tempo devi aspettare per dimenticarle?

Alcuni dicono secondi, minuti, altri poche ore. C'è chi dice giorni, mesi o anni interi. Io sinceramente non lo so, non lo sapevo nemmeno io. Non lo sapevo.

Sapevo solo che lui mi aveva completamente stravolto. Mi aveva raccolto, lasciato cadere e raccolto ancora. Come potevo fidarmi di lui, ancora?

Come poteva amarmi? Come potevo amarlo io? Io che credevo di amare Stan. Io che non avevo mai provato tutto ciò, non avevo mai sentito quel fastidio alla bocca dello stomaco quando qualcuno si avvicinava a lui.

Non avevo mai provato quel senso di imbarazzo quando mi guardava e non rimanevo stordito quando sorrideva.

Forse mi ero reso conto di amarlo quando lo avevo visto a pezzi, fuori da casa sua. Quando lo avevo visto con qualcun'altro.

Forse me ne ero reso conto quando mi aveva risposto male la prima volta. Non lo so. Sapevo solo che era li, di fronte a me, ed io non potevo fare altro che desiderarlo. Ancora, ancora e ancora.

Perchè Harry era strafottente, era poco modesto, era trasparente, era divertente, era giocoso, amava i bambini ed era provocante. Ed io amavo ogni sfumatura del suo carattere, senza nemmeno accorgermene. Ero completamente drogato di ogni suo atteggiamento, mossa o smorfia.

Lo amavo.

"I-io, quando?" Ovviamente la parte idiota del mio cervello parlò al posto mio. "Quando è successo?"

Lui sbuffò, "che domande sono, Louis?" si coprì il volto con le mani, arrossendo. "Io, io me ne sono accorto quando mi hai offerto il passaggio. Sai, quella volta ero - si insomma, mi sei iniziato a piacere." Arrossì ancora di più.

"Harr-"

"No Louis, davvero. Se non ricambi i sentimenti, per favore, lasciami andare. Perchè quello che provo ora - io non" abbassò lo sguardo, ferito. Un esercito di farfalle, cinghiali, giraffe presero posto nel mio stomaco, contorcendolo e facendomi sentire male.. ma bene. Chiaro.

"Harry." Lo richiamai. Alzò lo sguardo.

Non me ne pentirò. Cosa può andare male?

"Io.." respirai profondamente. "Io ti amo. Cioè, lo faccio e non so nemmeno come. Io lo faccio e sto bene. Sto finalmente bene e - io ti voglio così tanto che m-"

Fui bloccato dalle sue labbra sulle mie. "Finalmente, cazzo." grugnì sulla mia bocca, facendomi provare mille brividi. Perchè la sua voce mi ricordava vagamente quella della mia coscienza che stava momentaneamente urlando di gioia?

Non pentirtene Louis.

Scacciai i pensieri e gli attaccai le mani al collo, mentre lui mi cinse la vita, tenendomi stretto. Come sempre. Era ormai diventata una routine, di cui non mi sarei mai stancato. Di solito le routine mi annoiavano, ma questa no. Proprio no.

Bestfriend - Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora