Troy Austin.
Non sapevo perchè quel nome mi ricordava vagamente qualcosa. Scacciai il pensiero e afferrai la busta che Demi mi porse.
Lessi velocemente e parlai, "dice che vorrebbe parlare con me, ha letto il mio corriculum ma non so come e, oh Dio!" Sorrisi. Era la volta buona. Avrei potuto andare a lavorare altrove e magari guadagnare anche di più.
"Sono così felice per te, Lou!" Mi abbracciò velocemente la bionda ed io sorrisi.
**
"Quindi vuole parlare con te?" Chiese il riccio di fronte a me, mentre mangiava l'ultima patatina.
"Si, non ci credo ancora!" Sorrisi e lui rise, contento.
"Che bello! In bocca lupo, allora. Quando ha detto che vuole parlare con te?" Chiese, prendendo il mio telefono dal tavolo e sbloccandolo. Lo osservai confuso e risposi, "domani."
"Woah! Domani vado da mio padre, ci vediamo dopo?" Iniziò a scorrere tra le foto del mio telefono. Ma..
"Certo. Harry cosa-"
"Perchè hai ancora le foto con coso?" Mi guardò infastidito. Decisi di stuzzicarlo un po'. "Oh, geloso?"
"Certo che s- no! Geloso? Io? Ma sei pazzo? Che cosa dici, oh Dio!" Iniziò a gesticolare nervoso ed io risi. Era adorabile.
"Che cosa ridi?" Fece il broncio ed io risi ancora più forte sdraiandomi sul divano.
Si buttò accanto a me, facendomi poggiare la testa sul suo petto e intrecciando le sue gambe con le mie.
Alzò il telefono sopra di noi e scattò una foto. Lo osservai dal basso mentre la metteva come sfondo, tutto sorridente.
"Ecco, ora va meglio." Sorrise e io mi poggiai ancora di più al suo petto, ascoltando i battiti del suo cuore.
"Sento il tuo cuore, Haz." Sorrisi, dicendo una cosa senza un senso logico.
"Sai Louis, ne ho uno anche io." Ghignò ed io sbuffai, "non si direbbe" lo presi in giro.
"Ah no?" Mi spinse giù dal divano. "Harry! Il mio culo!" Urlai ridendo. "Oh cazzo, è vero. Il culo no, il culo noo!" Rise ed io mi alzai inziando a tirargli delle sberle sul petto e sulla faccia.
"Smettila, Louis!" Rise bloccandomi i polsi con le mani ed io mi misi a cavalcioni sul di lui.
"Cosa scusa?" Sorrisi malizioso. "Nulla." Iniziò a baciarmi.
E poi, beh.
**
"Dovrei parlare con Troy Austin." Dissi alla segretaria dai capelli biondi alla reception dell'edificio.
"Chi è lei?" Mi rivolse uno sguardo, per poi riguardare lo schermo del computer. "Louis Tomlinson." Annuì e rispose, "terzo piano, a destra."
Annuii e mi incamminai verso l'ascensore.
Quando arrivai al piano, uscii e girai a destra come mi era stato detto, trovando una porta scura con scritto sopra 'Troy Austin'.
Bussai e quando una voce maschile mi dice di entrare, aprii la porta.
Un uomo di mezza etá, senza capelli e con un filo di barba, vestito elegante stava seduto sulla sedia in fondo all'ufficio.
"Louis Tomlinson, che piacere vederla." Sorrise e io mi avvicinai, bloccandomi appena mi guardò negli occhi. Aveva uno sguardo azzurro intenso.
Ebbi la stessa sensazione del giorno prima. Avevo il presentimento di conoscerlo giá, solo che non ricordavo. "Si sente bene, ragazzo?" Scossi la testa e annuii. "Si, certo. Piacere." Gli porsi la mano che strinse subito dopo.
"Allora," Si accomodò meglio sulla sedia ed io feci lo stesso "ho letto il tuo corriculum grazie alla scuola che hai fatto." Annuii.
"Sei uscito con il massimo dei voti sia in stage che nella teoria, sei in gamba! Posso darti del tu?" Annuii ancora, sorridendo ai complimenti.
"Bene, andrò dritto al punto. Io ho molte agenzie, non solo nel fattore alberghiero in giro per il mondo, sai la fortuna. Ho anche una catena di alberghi a Miami, tutti a 4 o 5 stelle lusso " Pensai subito a Zayn in quel momento. "Stavo pensando se vorresti venire a lavorare li con me e il mio team, sarei felice di poterti insegnare qualcosa."
Il cuore di bloccò per un momento. Avevo un'opportunità, potevo realizzare il mio "sogno" e lavorare in uno dei posti più belli del mondo, guadagnando tanto. Ma c'era Harry qua, c'era la mia famiglia, c'erano i miei amici. Non sapevo cosa fare, non lo sapevo.
"Non so, signore. Io- ho tempo per pensarci?" Domandai e lui annuì con una faccia rilassata. "Hai un mese di tempo, sono qui di passaggio, poi riparto per l'America." Annuii e mi alzai, volendo uscire per schiarirmi le idee. "Grazie Troy, la richiamo per la risposta." Nel momento in cui gli strinsi la mano, si spalancò la porta dietro di me, rivelando un signore, una ragazza bionda e.. Harry?
"Harry?" Chiesi confuso e lui mi guardò in un modo strano. "Louis?"
"Oh, vi conoscete?" Disse quasi sorpreso Troy ed io annuii. "Si, è il mio migliore amico." Parlò Harry ed io sentii qualcosa spezzarsi dentro di me.
Migliore amico? Migliore amico?! Beh, scusa cretino, ma il tuo migliore amico non te lo scopi!
"Si, così." Tossii imbarazzato.
"Oh bene! Louis lascia che ti presenti mia figlia. Georgia lui è Louis, Louis lei è Georgia." La ragazza camminò oscenamente sui suoi tacchi alti verso di me, stringendomi la mano e sorridendo falsamente.
"Piacere, Louis." Mi guardò negli occhi, con uno sguardo di.. sfida? Ma che vuole questa?
"Sai Louis, Harry e Georgia sono stati insieme tempo fa, speriamo tornino insieme, non sono perfetti per stare insieme?" Sorrise Troy, guardando il signore accanto ad Harry.
"Oh Louis, lui è Des Styles, il padre di Harry. Un mio grande amico." Sorrise ancora, risultando falso.
"Piacere Louis, che piacere conoscerti." Mi strinse la mano Des. Rivolsi uno sguardo ad Harry e lui si morse il labbro.
Ecco. Qui è iniziato il casino. Giá.
Alexjka: metto ansia, lo so.. bene, dovevo distrarmi oggi quindi ecco qui il capitolo!
il casino inizia qui e sono triste di annunciarvi che ci stiamo avvicinando alla fine :( okaay comunque per chi non lo sapesse Troy Austin è il padre biologico di Louis, mentre Georgia (Austin) è la sorella. Louis nella storia non lo sa, quindi insomma è tutto un casino.niente domandina lol se volete chiedete qualcosa, mi piace parlare con voi :)
un bacione x
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Bestfriend - Larry Stylinson AU
Fanfic"In ogni caso, è sempre colpa sua, è sempre stata colpa di Harry Styles. Colpa sua e della sua tenerissima strafottenza." Loro credono che siamo migliori amici, si, esattamente così. ** Dove Harry e Louis non si sopportano, ma fingono di essere migl...