Mr. Holmes

investigatore privato?

Ho fatto da doccia mi sono vestita ed Andy suona con il clacson per farmi uscire, prendo la borsa e le chiavi e rinuncio alla giornata nella solitudine della mia casa che mi ero programmata. Anche oggi piove ed è una normale giornata londinese uggiosa e troppo grigia per i miei gusti.

« Prendi è del caffè e se vuoi ci sono dei muffin in quella busta»

Dice porgendomi il caffè appena entro in macchia e indicando la busta bianca e profumata con il logo verde del jin bakery che si è trova infondo sulla destra di questa strada.

Arriviamo al suo studio, Andy è un investigatore privato? Non ci posso credere, avevo pensato a tanti di quei lavori che avrebbe potuto fare, mi è venuto in mente anche questo si, ma non avrei mai creduto che davvero lo fosse.
Entriamo e per la prima volta mi sembra imbarazzato e non perfettamente al suo agio anche se ci troviamo nel suo mondo questa volta, ma forse è proprio questo che lo spaventa.
Passiamo per la prima stanza, è illuminata dalla luce naturale che entra dalla finestra, c'è una piccola scrivania con dei fogli e delle penne tutti ordinati, un divano rosso da tre posti e quattro sedie disposte per il perimetro. Passiamo questa ed entriamo dalla porta bianca nel suo ufficio. Questo è molto più scuro con una mega scrivania tutta piena di fogli e cassetti altrettanto pieni di cose che io non potrò mai capire, una sedia nera ormai consumata e più nulla, in questo che è il suo posto di lavoro ed il suo mondo.

«è un po incasinato come studio ma io so dove trovare quello che mi serve»

«perfetto, allora non tocco nulla»

Lui fa una smorfia, come se si fosse ricordato qualcosa e poi mi invita ad uscire da qui.

« Qui invece è dove ricevo i miei clienti è tutto qui, nulla di speciale»

«Qui è molto più ordinato, perfetto per i clienti»

« certo!»

Perché non ha la risposta pronta come le altre volte? Sembra stia pensando ancora a qualcosa, forse la cosa che gli è tornata in mentre prima.

« Credevo che ti piacesse Sherlock Holmes ma non che facessi il suo mestiere»
Cerco di rimetterlo a suo agio anche se tutto questo suo comportamento mi sembra strano.

« Non proprio direi, ma hai visto già tutto quello che dovevi vedere vogliamo andare?»

Dove? Penso, ma non lo dico ad alta voce. Credevo che avremmo passato qui un po di tempo e che mi avrebbe raccontato qualche cosa in piú, qualcosa riguardo lui. Non sono venuta soltanto per guardare questa quattro mura e pile di scartoffie, ma è chiaro che qualcosa non va per cui sará meglio lasciarlo a se stesso.

« se il tuo ufficio è cosí in disordine vuol dire che hai molto lavoro da fare, sei sicuro di poterti prendere la mattinata libera»

« forse hai ragione, ma...»

« potrò tornare qui a pranzo se sarai libero per quell'ora»

Ci pensa, guarda le carte che dalla porta rimasta per un filo aperta si intravedevano e poi mi risponde.

« Adesso sai in che consiste il mio lavoro, non so in quanto tempo potrò sbrigarmela»

« cose da detective immagino! appostamenti, travestimenti, scatti rubati»

«Una di queste vole ti porterò con me e capirai meglio di cosa so tratta»

Accetto la sua proposta ed esco dal suo studio, non voglio però tornare subito a casa per cui decido di intraprendere la strada del ritorno a piedi così da potermi fermare eventualmente in qualche negozietto o in qualche bar se la fame mi dovesse prendere di sorpresa.
Intanto continuo però a pensare la comportamento poco chiaro di Andy. Lui ha proposto di andare li e poi ha cambiato idea, tutto in un tratto, non capisco davvero, cosa c'era di tanto mesterioso tra quelle scartoffie proprio non lo so. In realtà non so neppure se c'entrino con me o se si è solo ricordato di qualcosa che lo ha turbato, avrei preferito comunque che me lo avesse detto invece di diventare evasivo cosí da un momento all'altro. Non lo so, questo ragazzo è pieno di misteri e quando finalmente credo di averne risolto uno, ne spunta subito un'altro a dare fastidio e a mettermi mille dubbi.