Mr. Holmes

Preparativi

La bomba è stata sganciata, ed ora sto aspettando inerme che l'esplosione che causerà mi colpisca, mi batte forte il cuore mente aspetto che dica qualcosa ma provo quello strano senso di sollievo dato che la parte difficile della confessione è passata.

« Io...»

« Sei confuso lo so»

Non riesce a dire neppure una parola ed è strano vedere proprio lui in questa situazione visto che di solito ha sempre la risposta pronta per tutto.

« Da quanto tempo?»

« Ha un anno e quale mese, è da mia nonna in Toscana ma spero di portarlo qui il mese prossimo»

La sua faccia è ancora più confusa per cui vado via dicendogli di riflettere su questo e che se vorrà sa dove trovarmi.

Le scarpe di ginnastica sono state una buona scelta e con le lacrime agli occhi esco di qui sperando che lui mi rincorra, che mi abbracci e mi dica che per lui non è cambiato nulla ma questo ovviamente è impossibile e da sola proseguo verso casa.

« È  andata male vero?»

Entro in casa e lui è pronto a sferrare anche le sue coltellate dritte la cuore, perché non sta dormendo o facendosi i fatti suoi? non vuole sapere nulla di nostro figlio e per quanto questo sia sbagliato per lo meno potrebbe consolarmi in momenti del genere, sarebbe carino.

« Partiamo tra due giorni?»

Mi mostra i biglietti che intanto ha confermato e stampato quando io ero già fuori di casa, sono due aerei diversi che partiranno ad un ora di distanza ma prima di organizzare tutto quello che ho da fare prima della partenza devo parlare con lui e capire quali sono le intenzioni che ha verso me e Antonio.
Fino ad ora non è mai andato da lui e non aveva neppure più visto me fino a quando non si è presentato qui a Londra per cui devo sapere se accadrà altre volte o le nostre strade si separeranno per sempre.

« Sono venuto qui per avere un'altra opportunità con te! Ma tu ti sei innamorata di quell'altro»

Lo dice come se io avessi delle colpe nella fine di questo rapporto, dovevamo partire insieme per venire a Londra poi lui ha cambiato idea e abbiano aspettato dei mesi e quando sono rimasta incinta e mi ha detto di non voler diventare padre sono partita sa sola con una sofferenza più grande del mondo. Ora è tornato ed io ho provato a non innamorarmi di Andy per mio figlio e per dargli una famiglia formata da sua madre e suo padre ma se Manuel non vuole suo figlio questo è inutile e mi sento di non aver fatto nulla di sbagliato.

« Voglio sapere se ci sarà una possibilità che tu torni da noi»

« Credo che non tornerò presto, ho il lavoro e la mia vita da godermi adesso che sono giovane, per cui per quanto io ti ami non posso stare con te se vuoi avere anche il bambino»

Rinunciare a lui in questi termini è la cosa più facile, il bambino viene prima di tutto, forse senza di lui le cose sarebbero state più semplici ed in questo momento sarei con Manuel in Italia a "godermi la vita" come fa lui ma io riesco solo ha pensare che sia la cosa più bella che mi sia successa, è la creatura più bella del mondo secondo questo cuore di mamma, sono stata separata da lui per troppo tempo e credo di aver scelto lui come piccolo uomo della mia vita.

È ancora pesto per cui prendo la mia valigia da sopra l'armadio ed inizio a riempirla, non ho tempo e devo organizzare la casa perché al mio ritorno Antonio sarà con me. Ho una culla da montate che riposa da più di un anno del piccolo stanzino della casa, tutte le cose che ho comprato per lui da cacciare e sono così felice che finalmente avrò il mio piccolo vicino a me.

Un altro giorno è iniziato ed ho troppe cose da fare, per prima vado in cucina non preoccupandomi del rumore che faccio, camminando e sbattendo le porte, perché ho pensato che se non fossi stata così innamorata ed orgogliosa avrei potuto chiedere l'assegno di mantenimento del bambino alla famiglia di Manuel e con molta vergogna nel prendere i loro soldi avrei potuto almeno tenere mio figlio con me dal giorno in cui è nato ed invece lui non si è preoccupato neppure di questo.

Finito il cappuccino sono pronta per montate la culla con tutti i ferri del mestiere ma con ben poca esperienza.

« Che stai facendo?»

Tanto rumore ma nulla di fatto, non è difficile ma ancora non sono riuscita a finire dopo un'ora passata tra queste sbarre di legno.

« Ti serve aiuto!»

« Ti prego»

La faccia triste che serve per convincerlo fatta e presto siano entrambi a lavorare sul montaggio e la scelta delle copertine e dei cuscini. Ho tante cose e non riesco a scegliere cosa è migliore per il suo arrivo e per la terza volta che lui verrà in questa casa. Le altre volte non avevo montato la culla perché essendo piccolo poteva stare nel letto ma ora ci vuole.
In questo anno passato ho cercato di vederlo il più possibile, lui è nato ad ottobre come me ed io due settimane prima del giorno stimato per il parto sono partita per la Toscana emozionata e spaventata come mai, lì poi ho partorito Antonio. Ricordo quel giorno come se fosse stato ieri senza la mia famiglia né il padre del bambino, senza nessuno ma felice perché appena ho visto quel faccino bianchissimo con gli occhioni verdi mi sono innamorata ed è diventato il mio tutto.
Per i successivi cinque mesi non sono riuscita a staccarmi dal mio piccolo orsacchiotto e ho trascorso il mio periodo di maternità in Italia, dopo questo periodo sono dovuta tornare a Londra portando mia nonna ed il mio piccolino con me, che sono stati altri due mesi qui per poi partire e andare lontano da me perché non potevo gestire il lavoro ed il bambino insieme. Quanto sono stata male le settimane successive, sentivo che mi mancava un pezzo di me e la notte mi svegliavo sudata e senza fiato.
Sono andata da lui poi per tre settimane quando ha compito un anno e poi loro sono venuti qui a natale e sono rimasti due mesi, un anno vissuto tra due paesi non è facile, sono tornata poi a pasqua da lui e ho sempre fatto capire al mio piccolo che io ci sono sempre per lui e che presto sarebbe venuto qui da me . E quel giorno è arrivato.