Natale

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Passare il natale in Italia con tutta la famiglia non ha prezzo, oggi è la vigilia e come di tradizione sta sera grande cena qui a casa dei miei, con i miei genitori, mia nonna e mia sorella con il fidanzato storico.

Sarà una serata importante, devo fare tante foto così che Antonio si ricordi di questi momenti sempre, anche quando saremo lontani.

Ogni mattina guardo il telefono ma ovviamente nessun messaggio da Andy, è comprensibile ma ugualmente così triste pensare che non lo rivedrò più.

« Mamma!»

Io e Antonio dobbiamo uscire per vedere Napoli e fare due compere, è bello passeggiare con lui per queste strade dove sono cresciuta ma ogni volta ho paura di incontrare Manuel o la sua famiglia. Io non vorrei nascondere tutto questo ma sento che non è un mio diritto, perché solo Manuel può decidere se farlo, vorrei solo essere sicura che Antonio non stia male per questo un giorno e che non ce l'abbia con me per questa decisione. Io non so che futuro posso dargli in Inghilterra ma qualunque esso sia spero che non pensi mai che qui in Italia sarebbe più facile perché una famiglia come quella di Manuel ha tutte le porte aperte che vuole.

Camminiamo e vorrei raccontargli tante cose ed ora posso solo pensare che un giorno forse vorrà sapete di più su suo padre, anche se non lo conosce, e portandolo per questi quartieri posso raccontare dove ci siamo conosciuti, dove siamo andati al primo appuntamento ecc... Tutte cose che anche passando nei posti interessati adesso non posso raccontargli. Con mio figlio in braccio e mia sorella e mia nonna al mio fianco, sono contenta e fiera di farlo vedere ma inevitabilmente chiunque mi conosca vuole sapere chi è il padre.

« Dovresti dirlo»

Categorica mia sorella è fissata con il dire che non dovrei farmi problemi a dire chi è il padre, io penso a Manuel che vive qui e che deve ascoltare le chiacchiere di queste persone ogni giorno ed ho paura che possa fare cose stupide come chiedere l'affidamento pur non amando questo bambino. Nei miei sogni c'è un mondo dove io e lui non stiamo più insieme ma dove lui ama il bambino e voglia prendersene cura, sarebbe un problema in meno per tutti perché non dovrei mentire, mettendola su questo piano non vedo l'ora di andare via da qui per non aver più paura di dire e fare la cosa sbagliata.

« La decisione che hai preso è quella più difficile di sicuro ma stai anche scappando da altri problemi nello stesso momento»

Mia nonna ha ragione, crescere il bambino da sola senza avere il supporto di nessuno è di sicuro difficile ma sto scappando da tutto quello che potrebbe capitare qui. La famiglia di Manuel potrebbe sapere e tutta la contrada parlerebbe di me ed io sarò lontana se questo succederà davvero per cui è giusto dire che sto scappando da questo.

Entro in chiesa per la messa di natale e vedo passarmi davanti gli anni passati. Io che con la mia famiglia arrivo davanti alla chiesa, Manuel che mi aspetta davanti i gradini vestito con la solita maglietta ed i Jens perché è lì solo per darmi un bacio e non per entrare a messa. Qual bacio era il più bello dell'anno, ha sempre avuto una magia diversa e l'attesa che avevo per tutta la giornata di quell'attimo rendeva tutto più bello. Entrare poi a messa e sedersi dietro in una delle ultime panche a destra e nel mentre vedere le madri con i figli alzarsi e sedersi, cullarli e farli smettere di piangere, uscire e trovare sempre lui ad aspettarmi per passare le prime ore del giorno santo insieme scambiandoci i regali ed essere felici.
Ora invece mi ritrovo al lato sinistro della chiesa, in piedi perché devo tenere Antonio in braccio e cullarlo per non fargli fare i capirci, provare quello che hanno provato prima di me tutte quelle che ho guardato alzarsi mentre i bambini piangevano e scoprire un altro modo di essere e di essere diventata.

Antonio è nel passeggino che dorme e con la messa ormai agli sgoccioli e solo le informazioni del prete da sentire mi avvio verso l'uscita per non creare problemi dopo con il passeggino e tutta la folla accalcata.

Rimango sorpresa nel vedere Manuel appoggiato al muretto di fronte alla chiesa, mi vede e si accorge che sono con il nostro bambino, voglio che lo veda ma faccio solo un passo e lui va via.
Avevo sperato nel miracolo di natale ma nemmeno Dio può nulla verso la decisione che ha preso.

Mi incammino allora verso casa e restando da sola con i miei pensieri mando un messaggio a Manuel con gli auguri che non si è fatto dare e poi vedo il numero di Andy e passando avanti quello di Spencer, faccio gli auguri a lei mentre non ho il coraggio di mandare nulla a lui, mi sento così lontana qui che forse avrò il coraggio di fare qualcosa quando sarò di nuovo nella sua stessa città.

« È natale!»

Mio figlio, mia sorella ed il suo ragazzo urlano questa frase per farsi svegliare ma quando mi accorgo che anche il bambino si sveglia prima di me mentre io sono un inguaribile dormigliona mi chiedo come andranno le cose quando saremo soli.

« Ma da chi avrà preso?»

Mia sorella fa battute ma io so benissimo che ha preso dal padre, anche lui mattiniero, lo è sempre stato. Qualcosa di lui dovrà pur averla e crescendo sono sicura che si vedrà ancora di più la somiglianza anche se ha i capelli neri, geni che credo provengano dalla mia famiglia.

Presto sta arrivando il giorno di partire e sono felice che lui passi così tanto tempo con loro e che si diverta, io ho ormai il telefono pieno delle nostre foto di questi giorni in famiglia ed arrivata a casa devo stamparne alcune ed attaccarle sul frigo così che possiamo avere un po' della nostra famiglia sempre con noi.

Mr. HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora