Capitolo!

130 11 3
                                    

Allungo la mia mano per strada e vestita con gli stessi abiti di ieri chiamo un taxi che subito si ferma sulla strada qui di fianco a me.
« 7° O'Connor Street»
Dico al tasista per poi capire che oggi devo parlare con Andy, sarà impossibile per me evitarlo ed anche fare finta di nulla per cui sarà meglio chiarire le cose invece di portarle avanti sempre di più e stare male ancora per altro tempo.

È da ieri che non torno qui, apro la posta e rivedo il mio piccolo appartamento, entrando nel piccolo atrio con il divano grigio con sopra una coperta di Linus rossa e due cuscini a quadretti arancioni e bianchi, alle spalle ha la finesta dove mi affaccio ogni giorno per guardare cosa succede fuori nel mondo, anche se non so se possa chiamarsi mondo la strada sotto casa, tre sedie attorno ad un alquanto basso tavolino ed una libreria altra poco più di me con dei libri di cucina, torte illustrate e romanzi dei miei generi preferiti, ci sono dei riquadri vuoti riempiti da me con della roba che appoggio lì perché non so dove mettere e che poi sistemo con calma. A sinistra la cucina di medie dimensioni, resa abbastanza grande così da poter realizzare le mie torte anche a casa, poi si ritorna nell'atrio e perseguendo dritti dopo il divano e la libreria si trova la mia camera ed il bagno di fianco.
Mi stendo sul letto per un attimo cercando di godermi gli ultimi istanti di tranquillità prima di riprendere in mano un'altra giornata appena cominciata.

"toc toc toc" dopo una ventina di minuti dal mio rientro, io sono sdraiata come una foca sul divano con in mano una tazza arancione con del caffè dentro, appoggio questa sul tavolino mente i tonfi alquanto poco educati rischiano finanche di rompere al mia porta.

« Sono Andy apri!»
"toc toc "
Altri due colpi dati alla mia povera porta non so per quale motivo. Mi alzo con uno scatto felino e subito gli apro per non rischiare che dia altri pugni.

« Buongiorno!»
Mi dice sorridendo, dopo quei pugni devo ammettere che mi aspettavo altro da lui ed invece è sereno e come se non fosse successo nulla.

« Ti devo parlare!»
Mi allontano da lui non guardandolo negli occhi, non so da dove iniziare a raccontare la mia situazione ed ho davvero paura per quello che potrebbe dirmi, sapevo che questo momento sarebbe arrivato, ieri sono riuscita a scamparla ma oggi eccomi qui davanti a lui sapendo che tra qualche minuto lo perderò.

« Sei stata a casa di un uomo sta notte?»
Chiede andando in cucina e prendendo del caffè.
« Scusa, dovevo portare la colazione ma non ce l'ho fatta a fermarmi per trada, volevo venire a te!»
Continua, non lasciandomi dire quello che credo sconvolgerà anche lui che sembra così sicuro di se e tranquillo nello stare qui di fronte a me.

« Ho visto il mio profilo nel tuo ufficio»

La sua faccia si riempie di rughe di espressione in un solo momento e quasi gli va di traverso il caffè, ma si limita a questo, guardandomi sbigottito e non dice nulla.

« Non volevo ma il mio nome era lì in bella vista con la mia foto sopra, non so chi ti abbia assunto anche se ho un'idea ma... Tutto quello che c'è stato tra noi non è stato leale»

Sono più tranquilla di quanto credevo di poter rimanere, è come se ad un tratto fosse anche per me tutto chiaro e mi limito a descrivere i fatti lasciando a lui tutto il tempo di spiegare senza mettergli pressione o urlare né aggredirlo.

« Tu non hai capito come stanno le cose ma io non posso spiegartele»

« Posso crederti ma devi spiegarmi, perché altrimenti crederò sempre alla mia versione»

« È un gioco, perché non continuiamo a giocare, un giorno lo capirai, avrai tutta la storia ben chiara e ti farai una risata»

« Voglio capire di più adesso!»

« Forse è meglio se vado»

Finisce velocemente il caffè, prende la giacca appoggiata prima su una delle sedie e dopo avermi guardata va via. Non so interpretare il suo sguardo, ma il mio è quello di una persona che ha osservato il ragazzo di cui si stava innamorando per l'ultima volta sapendo che non entrerà più da quella porta, che non la coccolerá più portandole da mangiare e stuzzicandola come nessun ragazzo ha fatto mai.
Mi sento più vuota adesso e senza una spiegazione, quello che ho dedotto io potrebbe essere sbagliato ma lui non ha voluto spiegarmi come realmente stanno le cose e questo mi mette dei dubbi ancora più grandi su tutta questa storia.

Allora? Cosa ne pensate di questo capitolo?

Mr. HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora