Contratti

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"Vvrrrrrrrrr"

Il telefono vibra sul tavolo in questa giornata piovosa dove io e Antonio stiamo giocando gattonando e rincorrendo palline per tutte le stanze, volevo tornare a casa nostra prima che arrivasse l'ora di pranzo ma Antonio si diverte così tanto in una casa così grande e non vuole andare via prima di salutare Andy, io non so quando tornerà e non vorrei essere di disturbo per lui.

«Pronto»

Rispondo appena arrivata al telefono dopo già cinque squilli.

« Hai il fiatone?»

Mi chiede non immaginando neppure la fatica c'è mi sta facendo fare il bimbo.

«Antonio mi fa correre per tutta casa»

« Siete a casa vostra quindi?»

« In realtà sono ancora a casa tua»

« Perfetto allora io torno per il pranzo cucini tu?»

« Certo a dopo»

Dalla voce mi sembra contento di sapere che siamo ancora qui e come se fossimo una famiglia mi informa che torna per il pranzo, questo è un bene dato che c'è quel computer ancora impostato sulle mie mail con quella non ancora aperta.

Lascio il piccolo tra i cuscini ed i pochi giochi che abbiamo portato per andare in cucina ed aprire le ante a caso per vedere cosa ha lui in casa e cosa preparare per il pranzo. Devo iniziare a mettere su il brodo per la pastina di Antonio e per fortuna c'è quello già confezionato poiché non credo che Andy abbia tutti gli ingredienti.

«È ora di mangiare»

È mezzogiorno ed il brodo di pollo con le patate che sono l'unica cosa che ho potuto aggiungere dato che è una classica casa da Single con alimenti surgelati per la maggior parte.

Abbiamo finito di fare la pappa ma anche se si vede che è stanco e vuole dormire rimane sveglio per aspettare Andy ed è tanto  dolce vedere quanto già gli vuole bene che lo amo ancora di più e sono felice della sua nascita.

« Sono tornato!»

Andy arriva in casa e gli occhi di Antonio si illuminano mentre le sue braccia tendono la cielo per far capire che vuole essere preso in braccio.

« Avete passato una bella giornata?»

Il piccolo risponde di sì con un tono felice che mi fa tanto piacere ma io guardo la tavola con il PC acceso.

« Voglio che tu legga una cosa dopo aver portato lui di sopra!»

Andy va nella stanza da letto e mette il piccolo ormai esausto al centro del letto nel perimetro circondato di cuscini che ho creato per non farlo cadere.

« Dorme beatamente!»

Gli indico il computer e lui si siede davanti a esso non capendo subito cosa deve leggere.

« L'unica non letta, è del padre di Manuel»

Anche il volto di Andy assume lo sguardo preoccupato che ho io da quando l'ho vista lì e chiedo a lui di leggerla per primo perché io non ho proprio il coraggio.

« Vogliono che tu accetti una somma di denaro da loro così che né tu né il bambino sottoscrivendo un contratto possiate chiedere più nulla a loro in futuro»

« Io non voglio i loro soldi e non gli chiederò mai nulla ma non voglio che Antonio sia vincolato da un contratto in futuro per cui non voglio questo accordo»

È ovvio che loro pensino per prima cosa ai soldi, è quello che hanno fatto sempre, ma Manuel non lo ha riconosciuto e porta il mio cognome per cui è come se quella famiglia non fosse nessuno e tale deve rimanere fin quando Antonio non sarà in grado di pensare ed agire da solo e non voglio neppure un centesimo visto che per loro questo bambino non è niente.

« Gli rispondo io ma potrebbe mettere in mezzo gli avvocati»

Questa situazione non è facile ed è il motivo per il quale volevo che non sapessero nulla, io non voglio scegliere per mio figlio e privarlo della scelta di conoscere un giorno il padre o di chiedere il riconoscimento, questo potrà deciderlo da solo solo tra molti anni e fino ad allora io non mi sento di fare alcun tipo di contratto.

« Vuoi che vada a casa tua a prendere delle cose?»

Lo guardo non capendo a che cose si sta riferendo.

« Pensavo volessi rimanere qui!»

« Vuoi che mi trasferisca?»

« Magari possiamo fare una prova, così piano piano e vediamo come va senza sforzare nulla»

« Allora la mia risposta è si, è il caso di prendere alcune cose e portarle qui»

Stare qui non può che aiutare e mi fa piacere che lui me lo abbia chiesto ma quando Andy torna a lavoro per me arriva il momento di chiamare Manuel infuriata.

« Perché i tuoi genitori sanno di Antonio?»

« La città e grande ma la gente chiacchiera»

« Non voglio problemi, sono lontana con mio figlio, che è stato riconosciuto solo da me, e non vi chiederò mai nulla come non ho chiesto nulla in questi due anni»

« Cercherò di parlare con loro ma vogliono la certezza che Antonio non pretenda nulla in futuro»

« Questa certezza non c'è l'ha nessuno ma stai certo che farò in modo che non abbia bisogno di chiedere nulla»

Spero che Andy riesca a trovare un modo per risolvere al più presto questa situazione poiché voglio chiudere per sempre i rapporti con quella famiglia dato che ormai non abbiamo più nulla da dirci.

Faccio tardi, scusa, Ti amo.    A.

Non fa nulla, so che lui c'è ed è sempre presente per qualsiasi evenienza se una volta fa tardi a lavoro vuol dire che io e Antonio dormiremo da soli in questo grande letto senza di lui, che mi ha appena detto che mi ama.

Mr. HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora