primo incontro

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Ho consegnato una torta ed è stato un successone, come sempre quando ci sono delle feste di bambini, adesso però voglio sono tornare a casa, stendere il mio corpo stanco sul letto e dormire.
Ho salutato tutti, mi hanno pagato e adesso cammino stanca per le strade di Londra, non mi fido dei tassisti di notte, soprattutto dopo il primo episodio della serie TV Sherlock, per cui faccio sempre la strada a piedi o in autobus se è troppo lontano, ma questa serata mi piace, è chiara e luminosa e credo che mi farò tutta la strada a piedi anche se ad ogni passo sogno la morbidezza del mio cuscino e come vorrei buttarmi dentro di esso.

Un'ora! ho camminato un'ora per le strade di Londra e vedo in lontananza il portone rosso di casa mia, prendo la chiave dalla borsa e mentre sto per aprire la porta mi inizia a vibrare il telefono nella tasca dei pantaloni per la chiamata in arrivo di mia madre. È l'una di notte, perché chiama a quest'ora? è pazza? Si! Mi rispondo subito "si che è pazza!" ho vissuto con lei tanti anni e ogni giorno me lo dimostrava sempre di più, sono andata via e rompe comunque le scatole.

« pronto mamma»
Dico alquanto stanca e infastidita non sapendo neppure il perché le abbia riposto al telefono.

« Cristina sei tu?»
Ma che domanda è? Mi hai chiamata tu, si che sono Cristina chi avrebbe dovuto rispondere.

«si mamma! Mi hai chiamata tu, sono io! » affermo scandendo ogni parola con calma per non iniziare a dare di matto.

« come stai?»

«è l'una di notte, mamma, come dovrei rispondenti, sto bene ma stanca morta e solo adesso sono tornata a casa»

«cosa hai fatto fino ad adesso fuori casa? »
È mia madre ma un po' i fatti suoi potrebbe farseli o per lo meno chiamare ad orari adeguati penso nella mia testa, ma non posso dirle questo e cerco di calmare i miei nervi prima di dire anche solo una parola.

« di sicuro non sono andata a raccogliere funghi! stavo lavorando, ho consegnato una tornata alla festa di un bambino e sono dovuta rimanere per tagliarla e servirla e poi lavare e riordinare le mie cose»

« È da un po che non ti vedo perché non mandi qualche foto a tua sorella, secondo me ti sei deperita»
Ha ragione sul fatto che non mangio proprio in modo adeguato, ma non sono deperita per nulla e forse se imparasse ad usare il computer vedrebbe delle mie foto e potremmo anche videochiamarci.

«se senti la mia voce vuol dire che ancora non sono morta, sono viva e vegeta e ho la forza di rispondere al telefono e di parlare con te, non sono ancora finita neanche una volta all'ospedale o al pronto soccorso per cui direi che me la cavo»

« perché devi sempre scherzare e fare la cretina sono le due di notte qui, non ho tanta voglia di scherzare»
Secondo me non ha capito che c'è solo un'ora di fuso orario ma glielo spiegherò un'altra volta.

« Mi hai fatta tu mamma, premettendo che non hai mai avuto voglia di scherzare, e non cambia una mazza che è l'una di notte, neanche alle quattro di pomeriggio avresti avuto la voglia di scherzare. Ma tornando al discorso dell'orario, MI HAI CHIAMATA TU! Non ti lamentare dell'orario, lo hai scelto tu!»

«ieri non mi hai risposto»

« sono stanca mamma ti chiamo domani»

«va bene ciao»
Non è stato difficile in fondo, si è arresa subito ed ora posso finalmente dormire.

Che palle però, ogni volta è una lotta con i miei nervi per parlare con lei, mi rompeva di meno quando ero a casa, domani devo anche ricordarmi di chiamarla e cercare di non sbatterle il telefono in faccia.

Appena sveglia, prendo il telefono per capire che ore sono e ne approfitto per chiamare mia madre, di mattina non mi va di litigare e in verità neppure di parlare, per cui sono più tranquilla e riuscirò a parlarle. Dopo di che non avendo un gran che da fare, torno in Liberia, ero stata cosi bene li l'altro ieri sera, che ho voglia di tornare e cercare un bel libro da poter leggere nelle giornate piovose.

«sta cercando qualche cosa di particolare?»
Un ragazzo dai capelli biondo scuro si avvicina e me e mi fa questa domanda. Sono sicura che non lavori qui, non l'ho visto la scorsa volta ed è vestito troppo elegante per lavorare in libreria.

« No» rispondo in modo secco e deciso.

«posso consigliati qualcosa!»

«tipo?»

Cammina, si ferma, prende un libro tra gli scaffali.

«questo è il mio libro preferito» dice porgendomi il suddetto libro.

Sherlock Holmes? Come è possibile? Solo due giorni fa, tra i miei tanti libri mi é caduto l'occhio proprio su questo e adesso appare uno sconosciuto e mi dice che è il suo libro preferito? Possibile? Coincidenze? Non ci ho mai creduto, non ho mai creduto ne sperato al colpo di fulmine, al destino o altre cose simili ed anche se ho sempre letto l'oroscopo non ci ho mai creduto neppure a quello.

«conosco bene le storie di Sherlock Holmes» dico fiera visto che non è riuscito a cogliermi impreparata.

« non mi sembrava un tipo da queste storie»

« che tipo le sembro, mi dica»
Sono davvero curiosa, voglio sapere cosa traspare dalla mia persona, solo curiosa di cosa mi risponderà , i gialli sono tra i miei preferiti con i romanzi di avventura ed i fantasy per cui credendo che sbaglierà, attendo solo per poter rispondergli a tono.

« Vediamo, devo dirle che l'ho osservata, non ha neanche guardato tra quelli rosa, forse li ha letti già tutti, oppure, teoria più probabile, è stanca di leggere di storie d'amore e ne ha già la casa piena, allora cerca qualcosa di diverso ma nulla la ispira poiché non ha mai letto nulla di diverso»

«sbagliato! Non amo i romanzi rosa e... non ne ho mai letto uno, non si faccia ingannare, sono una ragazza ma questo non vuole dire nulla, ho letto vari libri tra gialli e d'avventura, compreso il suo amato Sherlock, ma su una cosa ha ragione, non trovo nulla che mi ispiri»

«Andy Holmes»

Si presenta e mi porge la mano, è educato, affabile e ci si può intraprendere una bella conversazione, ma qualche cosa mi sfugge, giovane, bello, camicia, cravatta, gilet, si direbbe che abbia un lavoro rispettabile, ma questa è solo l'apparenza. Vedendolo tutti avrebbero pensato quello che adesso sto pensando io, ma potrebbe nascondere qualcosa, facile per uno come lui, traditore seriale con moglie e figli a carico o omicida seriale che convince le sue vittime a seguirlo con il suo fare elegante.

«Cristina piacere»

Dico smettendo di fantasticare e di fare congetture alla Sherlock Holmes. Non gli ho detto il mio cognome, forse è questo che voleva sentire, conosce le vittima, cerca qualche informazione su di loro e dopo è pronto per il colpo. Ho escluso la possibilità di una moglie, non ha la fede e sembra che non abbia mai portato nessun anello a quel dito per cui anche la possibilità che se lo togliesse e se lo rimettesse continuamente durante la giornata è esclusa, ci dovrebbe essere qualche segno sul dito che invece non c'è, quel genere di anelli sono sempre leggermente più stretti stretti del dovuto.

Mr. HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora