Giornate Così

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Perché mi sento così vuota come non mi sono mai sentita in vita mia? perché è come se la giornata oggi non abbia senso tanto che non voglio neppure incominciarla, perché mi sento così al solo sapere che oggi nessuno entrerà da quella porta con il mio cibo preferito in mano?. Sono accoccolata tra le lenzuola grigie e la morbidezza dei cuscini, sveglia già da un po' con un male di vivere addosso, stare qui non mi farà stare bene ma non sono in grado di lavorare ed anche uscire di casa mi sembra inutile senza una meta precisa ma tanto tempo da perdere.

Ho parlato con mia sorella ieri sera raccontandole cosa sta succedendo qui da me, senza però dirle nulla di Andy, ma spiegandole inventando varie scuse che non devono disturbarmi per un paio di giorni perché impegnata con il lavoro. Non voglio che mia madre mi chiami per nessun motivo, almeno per questi giorni, devo rimettermi in sesto con il mio equilibrio mentale prima di affrontare tutto anche con lei.

Mi alzo, ma i miei passi sono lenti poiché il mio umore muove il mio corpo in questo modo, arrivo in bagno per fare una doccia e mi ritrovo, venti minuti dopo, seduta sotto l'acqua calda che scorre a gocce a gocce sul mio corpo e restare con lo sguardo assorto nel nulla con nella testa un buco nero che annulla i miei pensieri, almeno per poco tempo. Indosso subito la biancheria ricordando che il mio accappatoio è stato usato da Andy qualche giorno fa ed io non voglio neppure toccarlo per questo. In intimo preparo un caffè all'italiana e prendo tutto ciò che ho di dolce in casa.

Seduta su di una sedia appoggiata con i gomiti e la testa china, sulla piccola isola ovale allungata della cucina, che si trova tra essa e l'atrio, bevo il caffè e mangio cioccolato e caramelle crogiolandomi nel mio dolore.
Ho sempre pensato che non avrei mai fatto questa fine, la solita fine che fanno le protagoniste dei film d'amore quando vengono lasciate. Io quando sono felice mangio dolci e mi sono ripromessa di non finire tra questi anche per il mal d'amore ed invece sono qui nella situazione delle stesse povere ragazze dei film.

Basta! Penso leccandomi le dita sporche di cioccolato bianco andando in camera per vestirmi. Questa è una delle classiche giornate dove prendi la prima cosa dall'armadio e la metti perché non ti importa nulla di come apparirai alla gente, ma io devo uscire di casa al top e questo vuol dire mettere quello che mi sta meglio. Calze lunghe nere per iniziare, tirare fuori tre vestiti carini e provarli per poi scegliere quello rosso che mette in evidenza tutta la mia linea mantenuta con fatica, stivali, sciarpa e maglione lungo fino il fondo schiena per non avere freddo. Non posso uscire così però, prima devo sciogliere i capelli e mettere un filo di trucco per essere veramente perfetta e fiera del mio aspetto, ora sono davvero pronta ad uscire di casa.

Passeggio e mi ritrovo a passare davanti la libreria dove ho incontrato Andy, guardo, restando fuori, tutte le persone che sono lì dentro ed ho quasi la tentazione di entrare ma non posso poiché non voglio farmi del male dato che stando qui posso solo che pensare a lui. Prosegue il mio cammino per questa città ma non posso neppure fermarmi al Jin bakery, anche questo mi ricorda troppo lui e di sicuro non girerò tutta la città solo per trovare un posto che non mi faccia passare a lui dato che continuerei così a pensare a lui.

Hai tempo per me oggi?   S.

Avrei preferito passare una giornata da povera zitella ma dato che lei ha problemi forse più gravi dei miei è mio compito andare lì da lei. Dopo essermi fermata per risponderle si riprende a camminare, sta volta con una meta la sua enorme casa. Non so come faccia a vivere da sola in quel l'attico grande e silenzioso dove ci sono troppe stanze inutili ed inutilizzate e  troppa poca gente ad occuparle, composta solo da Spencer ed il fidanzato assente.

«Doveva tornare questo week end!»

Lui non tornerà neppure questa volta e mi chiedo se si presenterà all'altare o se anche in quel caso avrà degli impegni.

« Anche io sono in una situazione sentimentale difficile»

Ammetto a Spencer mentre preparo una crostata di pesche a casa sua, tra qualche giorno entrerà Dicembre e le giornate si faranno sempre più fredde di quelle che già sono ora e lei si sentirà sempre più sola in un mese fatto per le famiglie. Ci iniziamo allora a raccontare tutto sui ragazzi che ci stanno facendo stare male ed io forse sono più fortunata di lei, per lo meno ho chiuso la mia storia, anche se non desidero altro che stare con lui. Lei invece ha un uomo assente che le manca così tanto da tenere la sua vita sospesa in balia di lui, è qui ad organizzare tutto da sola forte come mai ma triste come solo lei può sapere di esserlo.

« il nove è il mio compleanno e lui non potrà essere qui!»
Lo sguardo è basso e la voce triste, quella di chi ha passato da sola tanti compleanni sperando sempre che lui ce la facesse a tornare ma non lo ha mai fatto.

« Ho passato il mio ultimo compleanno al compleanno di un'altra ragazza per la quale ho fatto una torta»

Il ventiquattro ottobre scorso, mi ero organizzata per tornare a casa, volevo pendere il biglietto dell'aereo e tornare in Italia ma una ragazza ha festeggiato il suo compleanno proprio qual giorno, mi ha chiesto di farle la torta ed ho dovuto accettare e guardare per tutta la sera lei che veniva festeggiata da tutti gli amici mentre mia madre non mi aveva neppure chiamata per farmi gli auguri. La mia situazione non è meno disastrosa e triste della sua ed in queste situazioni ci capiamo e sappiamo stare una accanto all'altra.

Allora cosa ne pensate del capitolo?

Mr. HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora