Di Nuovo

96 9 6
                                    

Stiamo decollando ed io guardo fuori dal l'oblò dell'aereo il sole tramontare qui in Italia e con Antonio che dorme sulle mie gambe stiamo tornando Londra.
Tante emozioni diverse prendono il sopravvento una dopo l'altra e se un momento sono malinconica l'altro la più felice del mondo per il ritorno a quella che ora è la mia casa.

Questo due gennaio è arrivato troppo in fretta ed è stata una giornata stancante per Antonio  passata tra tutti i parenti ed i miei amici venuti a salutarci, che ovviamente non volevano altro che stare un altro po' di tempo con questa meraviglia di bambino.

« Ti devo dire così tante cose!»

Spencer è all'aeroporto? Non le avevo chiesto di venire a prendermi ma è ugualmente qui esaltata come sempre e spero che non siano successe catastrofi in questo frattempo che ero via.

« Non urlare ti prego!»

Le chiedo per non far svegliare Antonio che spero dorma per tutta la notte così che anche io possa riposare ed iniziare domani una nuova vita.

« Prendo la valigia e vieni a casa mia!»

Maniaca del controllo come sempre e non voglio contraddirla visto che è venuta qui anche per darmi una mano e presa la valigia ed il borsone siamo in macchina.

«Samuel è stato qui?»

« Due settimane, sono state bellissime!»

Le si illuminano gli occhi parlando di quei giorni ed adesso che lui non è più qui ci sono io a farle compagnia ed a passare del tempo con lei.

Antonio dorme ancora sdraiato sul divano nella stanza accanto a quella dove siamo noi due così che io possa guardarlo in ogni momento.

Passata la serata con lei a parlare come ormai è consuetudine fare anche se si è fatto tardi voglio tornare a casa e far dormite mio figlio nella sua culla montata con tanta fatica da me e Manuel e far si che domani inizino al meglio le vere giornate qui da sola con Antonio.
Spencer chiama un taxi e mi aiuta a portare giù la valigia ed il borsone e già inizio ad assaporare quelle che saranno da adesso le mie giornate come mamma.

Arrivata apro la porta e spingo la valigia dentro con il piede e dopo di questa anche il borsone per poi entrare e chiudere la porta.
Appoggio Antonio sul divano e sistemo la valigia ed il borsone da parte così da non inciamparci sopra domani mattina.

Ma...

Dear Dear

Non so perché non ho il coraggio di parlarti questa volta ma voglio dirti tante cose.
La prima è sicuramente che mi manchi, è così strano stare a Londra senza di te, alzarmi la mattina e non poterti mandare messaggi e smetterla di pensare a possibili sorprese da farti.
Ma ho capito che io non voglio smettere, voglio che tu mi guardi mentre guido perché continuo a girarmi nella macchina ma tu non ci sei, voglio portarti il cibo che più ami a casa e vederti sorridere. Voglio restare a dormire da te e vedere i tuoi occhi verdi colpiti da quel sole che tanto odi. Voglio te in ogni piccola sfaccettatura. E dopo aver fatto tutte queste cose sarò pronto a portarti al luna park, al cinema a guardare cartoni animati o qualsiasi cosa piaccia fare ad Antonio perché anche lui fa parte della tua vita e voglio renderlo felice facendolo entrare anche nella mia. Sarò presente con lui come lo sono per te e se tu vorrai un giorno potrà anche chiamarmi papà.

Un foglio a terra con queste parole scritte, i miei occhi sono troppo bagnati per ragionare ma mi accorgo guardando le mie mani che è pieno di polvere per cui lo ha lasciato qui tempo fa. Perché non mi ha chiamato? Pensavo di averlo perso ed adesso che so che è ancora possibile la nostra storia mai cominciata sono la persona più felice del mondo.

Non so dopo quanto tempo dal nostro ultimo incontro ha lasciato qui questo biglietto ma potrebbero essere passate due settimane o più per cui prendo di nuovo in braccio Antonio che è tra sonno e veglia ed esco di casa con la lettera per andare da lui.

Sono al numero 3 di Owl Street davanti alla sua porta e non voglio scherzi, mi deve aprire lui in pigiama e confermare tutte le parole della lettera.

Apre dopo dei minuti con gli occhi mezzi chiusi ed i capelli in disordine e dopo averlo guardato bene in viso quasi a ricordare dopo tutto questo tempo il suo volto, osservo anche il suo pigiama composto da un pantalone blu scuro lungo fino ad i piedi ed ancor di più ed una maglia nera e devo dire che è bellissimo.

« Scusa per l'orario, è tardi ma...»

Fa un piccolo sorriso.

« Già... Così tardi che è quasi presto!»

Ha citato il codice da vinci e se cita film o libri vuol dire che è contento di vedermi.

« Ho letto la tua lettera, era lì da tanto tempo vero?»

« Ormai che importa, sei qui e con te c'è Antonio»

« Ora devo andare ma ci sarà occasione per conoscerlo»

« Ma come....»

Sorridendo vado via, sono le tre di notte e tutti e due dobbiamo riposare, anche se avrei voluto tanto restare da lui questa notte. il piccolo non può però svegliarsi lì domani mattina e non capire dove si trova e chi sia il ragazzo con sua madre. Deve ambientarsi a casa mia ed a questa nuova città, non ha più la presenza della nonna vicino ed anche io devo rivedere tutte le mie abitudini per adattarle a lui e presto deve conoscere anche Andy perché sono sicura che diventerà suo padre seppur non biologico perché finalmente ho trovato il "mio preferito", credevo di doverlo trovare in una persona ed invece ho sbagliato per tutto questo tempo perché Antonio ed Andy insieme formano tutto ciò che è il "mio preferito".

Mr. HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora