*scontro tra demone ed angelo*

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Francesco's pov
Che ansia! Cazzo! Sono così difficile.. Perché? Perché quando c'è lei sono... Così! Non mi è mai successo con nessuna ragazza, l'insicurezza, la speranza che si spegne. Sono... Debole? Già. Troppo debole.
Prendo le chiavi di casa nel cruscotto. Dopo che Michela mi ha lasciato tutto è diventato diverso da prima. La macchina, casa nuova, non nego di averlo fatto per lei. Per vederla ho rinunciato al mio skate, ai miei "amici" (o almeno quelli che credevo che fossero miei amici), ma non mi dispiace. Tutto questo mi fa sembrare più adulto. Ma è questo che vuole lei? Spero di si.
-Eccoci!- dissi aprendo la porta. Entrai prima io e accesi la luce del salotto/cucina.
-Wow!- i suoi occhi si illuminarono e guardano attentamente ogni angolo della stanza. È magnifica! Quei suoi occhi... Sembra che cerchi una storia nella casa, una storia vissuta.
-Ti piace?- domandai chiudendo la porta e posando il giubbotto di Leo sull'attaccapanni. Finalmente libero.
-È bellissima! Ma come?- disse indicando le pareti color crema illuminate dalla luce bianca del lampadario antico.
-La mia passione. La batteria mi ha dato questo.- dissi facendo un cenno alla stanza.
Il suo sorriso è diventato grandissimo, quegli occhi in cerca di altre meraviglie, sembra di rivedere la bambina in lei.
-La cucina è favolosa!- disse passando una mano sul balcone della cucina ad isola dello stesso colore del salotto.
-Beh... Ancora non hai visto la camera da letto.- dissi con un sorrisetto malizioso sulle labbra. È la mia preferita. Per questo ho preso questo appartamento. Quando l'ho vista ho subito immaginato io e lei accoccolati su quel letto. Lei nelle mie braccia e io beh... Io pensavo al nostro futuro, come sto facendo ora.
-Beh.. Allora fammela vedere.- disse mettendomi le braccia intorno al collo. I suoi occhi mi faranno impazzire, quella luce che si accende dentro di lei, quel fuoco. Brucerò, ma quello che è strano è che mi piacerà essere coccolato, toccato, schiaffeggiato da queste fiamme. Mi consumerò, ma ne è valsa la pena. Il suo sguardo mi dà sicurezza. Basta cazzo! Non ce la faccio a trattenermi. La presi e la portai sulla spalla fino in camera. Le sue urla, le sue risate. Wow.. Sto impazzendo. La posai sul letto e lei si guardò di nuovo intorno.
-Hai ragione.- disse stendendosi su i gomiti. Era davvero sexy, non vedevo l'ora di toglierle tutto ciò che ha addosso. Gattonai sul letto sopra di lei.
-Ho ragione? Su cosa?- le sussurrai sfiorando il suo orecchio con le labbra.
-Mi piace tanto questa stanza.- sussurrò. Affondai la testa nei suoi ricci dorati e morbidi. Il profumo di caramello sarà il mio preferito d'ora in poi.
-Potrebbe diventare tua se tu lo vuoi.- dissi sfiorandole il collo. La sua pelle era setosa e delicata, me la ricordo bene.
-Cosa stai dicendo?- chiese, ma dal tono non sembra essere arrabbiata, sembra di non avere capito ciò che ho detto. Meglio così...
Slacciai la giacchetta e gliela sfilai. Ora rimane solo il vestito. La feci sedere al bordo del letto e gli sfilai il vestito.
-Wow..- dissi squadrandola da capo a piedi. Non me la ricordavo così. Le sue curve sono perfette e... Lei era perfetta. Il reggiseno era di pizzo nero e le mutandine sempre nere, ma di stoffa normale. Non mi fermerò ora!
Questo è sicuro.
Lei si alzò dal letto e venne verso di me in modo provocante. I ricci erano ribelli come sempre e nel suo sguardo c'era qualcosa di nuovo, malvagio. Mi sfilo la maglietta e il suo sguardo si posò sugli addominali che mi sono fatto in palestra per scaricare la tensione. Misi due dita sotto il suo mento e le alzai il mento per incontrare quello sguardo tanto seducente. È sbalorditivo vedere un angelo diventare cattivo. Siamo gli opposti eppure siamo così vicini. Non ho mai visto un angelo guardare in questo modo un demone. Si, mi sono appena paragonato ad un demone, ma è questo che sono. Ho del male in me, non riesco a dare il bene agli altri, posso solo prendere il bene che non mi merito.
I suoi occhi incontrano i miei. Il fiato sembrava mancare in quella stanza.
-Sei così bella, principessa. Mi sei mancata lo sai.- le sussurrai prendendole i fianchi scoperti.
-È da tanto che non ti vedo così, ma ora... Non so quanto riesco a trattenermi. È da tanto che mi faccio i pompini da solo.- quelle parole così volgari sembrano avere effetto su di lei. Così continuai.
-Spero che tu sia felice di dormire qui, sarai stanca quando avremo finito.- il respiro sul suo collo si fece più affannato. Mi sfilai gli skinni e la riportai sul letto precipitando sopra di lei. Mi strusciai sopra la sua gamba.
-Lo senti? Non è più stato così da quando te ne sei andata.-.
Lei faceva strani versi di approvazione. Gli sfilai il reggiseno e lei mi aiutò inarcando la schiena. Presi il seno fra le mani e ci giocai anche un po' con la lingua.
-Mi dispiace per l'ultima volta. Sono stato troppo precipitoso, ma tu mi trasmetti quella insicurezza che tanto detesto.-. Appoggiai le mie labbra sul suo seno. Le lasciai un succhiotto sulla pelle, mentre il mio dito le faceva venire i brividi quando scorreva sul suo bacino fino ad arrivare all'elastico delle mutandine.
-Francesco.- gemette. Era così bello il mio nome uscire dalle sue labbra gonfie per i baci. Era fluido, quasi metteva tenerezza. L'angelo che implorava il demone, così me la ricorderò questa scena. Tirai l'elastico e lo schiocco tra quest'ultimo e la sua pelle mi risuonò nell'orecchie.
-Prenderò tutto il tempo a mia disposizione.- dissi tirando giù le mutandine con un dito lasciandola completamente nuda sul mio letto. La accarezzai e cercai di studiare tutte le sue curve e tutte le sue parti lisce. Quel quadro era così grottesco, ma allo stesso modo pieno d'arte e di amore tra le due creature. I suoi gemiti mi facevano venire la pelle d'oca. Mi chiedo se è possibile essere terrorizzati e eccitati allo stesso tempo? Spero con tutto il cuore che questa notte non sia solo un sogno.

La terapia degli incubi /Francesco Viti/. SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora