*Bowling*

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Francesco's pov
Cazzo! Proprio ora. Mi staccai dalle sue labbra e mi girai a guardare chi era quel coglione così intelligente da non saper fare i cazzi suoi una volta tanto. Mi girai e... Dai che merda! Vidi Matteo seguiti da Lorenzo ed... Enzo? Credo che si chiamasse così. Non conosco benissimo gli amici di Lorenzo e ancora meno quelli di Matteo, ma credo che si chiami così, per quanto bene possa ricordarmi il nome di uno totalmente sconosciuto. Alzai la testa al cielo per calmarmi un po'. Ero troppo agitato... Matteo... Michela. Non sono successe cose buone negli ultimi mesi  quando loro si sono trovati insieme. Chiesi a Michela di alzarsi anche se non volevo. Cazzo! Il momento perfetto avete scelto eh! Lei mi guarda come se non capisse cosa stesse succedendo, credo che sia perché ancora non si è girata per vedere chi stava arrivando. Stetti a sedere nel divanetto. Non mi alzerò di certo per accogliere ospiti indesiderati. Arrivati lì al divanetto in segno di saluto ammiccai un segno con la testa e Michela... Il modo in cui li guardava era esterrefatto. I suoi occhi che luccicano sotto la luce a neon del locale e la sua bocca socchiusa. Wow... Come vorrei rintronare a baciarla o fare qualche altra cosa, ma il momento non sembra dei migliori.
-Bella Fra.- disse Lorenzo porgendomi il pugno. Non posso dimenticare quello che ha fatto. Ma almeno lui si è pentito.
-Ehi.- dissi battendogli il pugno e così feci anche con gli altri due.
-Che ci fate qui?- disse Matteo facendo fissando Michela, che abbassò lo sguardo appena i loro occhi si incrociarono. Quanto gli vorrei dare un pugno in faccia in questo momento. Invece mi limitai a rispondergli per non creare problemi.
-Al bowling? Cosa dovremmo fare al bowling?- dissi spazientito dalla loro presenza.
-Di certo non si scopa al bowling, Fra.- dice Matteo con strafottenza e si mettono tutti a ridere tranne io, che accennai mezzo sorriso, Michela, che credo sia ancora sconvolta dalla presenza di Matteo e forse anche di Lorenzo, e Lorenzo, che aveva capito che quella "battuta" non faceva proprio ridere.
-Comunque.- incominciò Matteo riprendendosi dalla risata isterica che ha fatto dieci secondi fa. -Te lo ricordi Enzo- disse dando un occhiata al suo amico dietro. Lo sapevo che non mi sbagliavo e effettivamente il suo nome è Enzo.
-Si.- risposi secco dando un occhiata al suo amico dietro.
Lui mi fece un mezzo ghigno e poi guardò dietro le mie spalle mi girai anch'io, perché non capivo cosa stesse guardando. Michela. Figlio di....
-E la signorina dietro chi è?- disse facendo un passo verso di lei. Non ci vedevo più dalla rabbia. Mi alzai di scatto in piedi e scattai tra di loro.
-Lei è la mia fidanzata.- dissi scandendo le parole così che possa capire bene.
-E non è una di quelle da un giretto e via, Enzo.- disse Lorenzo dietro di lui tenendo uno sguardo fisso su di noi. Non sembrava essere spaventato da me anche se ero qualche centimetro più alto di lui e soprattutto più grosso. Lui mi guardava con quel sorrisetto sulla faccia e quegli occhi blu in cerca di sfida. Neanche io mi facevo intimorire da quello sguardo. Lui fece una mezza risata, più che altro sembrava un colpo di tosse.
-Ah si?- disse ad alta voce facendo un passo indietro tornando dai suoi amici.
-Vediamo.- aggiunse sussurrando. La rabbia stava per uscire fuori solo una goccia in più e sarei traboccato. Il tempo di tre secondi e mi girai verso Michela che stava ancora guardando la scena esterrefatta. Spero che non abbia sentito l'ultima cosa che ha detto quel brasiliano.
-Vogliamo andare?- dissi io costringendomi a stare il più calmo possibile. Lei non c'entrava nulla. Non è mica colpa sua se tutti la vogliono scopare. Lei annuisce con la testa con movimenti lenti e piccoli.
-È stato bello incontrarvi.- disse Lorenzo con un sorriso un po' smorzato sulle labbra.
-Anche per noi.- dissi con la fretta di mettermi le scarpe.
-Mi dispiace solo non aver sentito parlare la ragazza- disse Enzo. Oddio fino a dieci minuti fa non conoscevo neanche il suo nome e ora mi sta letteralmente sul cazzo!
-Non parla tanto con chi non conosce.- dissi io prendendo le scarpe mie e quelle di Michela.
-Si con chi non conosce, ma diventa un diavolo con chi conosce.- disse Matteo con un ghigno, credo che voglia ricordare qualcosa, se scopro che ha fatto qualsiasi cosa a lei gli spacco la testa.
-Ah-ah.- disse Enzo con lo stesso ghigno di Matteo. Ma che cazzo hanno tutti quanti!
-Okay, raga! Dobbiamo andare. A.. Dopo.- dissi frettolosamente e feci un segno della testa per salutare e presi Michela per una mano. Posai le scarpe velocemente e andammo in macchina. Saliti in macchina ci trovammo in un silenzio imbarazzante, finché non fu interrotto da una risata isterica da parte di Michela che proprio non mi aspettavo.
-Perché ridi?- dissi io con un sorrisetto deficente in faccia.
-Non lo so.... Tutto quello che è successo... Non ci posso credere- disse alternando una frase ad una risata.
-Okay!- dissi io, mi faceva ridere anche a me a pensarci bene. Non riusciremo mai a stare da soli alla fine.
-Non sei normale.- dissi alla fine. Lei si riprese dalla risata isterica e prese fiato poi aggiunse -Ehy! I'm sick! You know me.- il mio sorriso mi si allarga ad ogni parola che dice come è possibile ciò! Lei è davvero speciale, lo devo ammettere.
-Beh ora possiamo finire quello che...- la mia frase fu interrotta dalla suoneria del mio telefono.
Un messaggio da Rick. Cosa vorrà mai.
Fra oggi ci sono le prove, te lo ricordi vero? Beh.. Comunque sono alle 17:00. In orario per favore oggi abbiamo un sacco di cose da provare.

Le prove? E quando me l'avevano detto che oggi c'erano le prove? Che palle! Non posso stare un giorno tranquillo con qualcuno che non sia del gruppo.
-Cazzo!- dissi visualizzando il messaggio. Michela mi guarda.
-Cosa succede?- disse con tono preoccupato.
-No niente.. E che oggi c'avrei le prove della band.- dissi guardando ancora il messaggio.
-Benissimo! Andiamo!- disse saltellando sul sedile.
-Cos~?- wow non pensavo che fosse così facile. Pensavo che mi avrebbe sbranato perché oggi le avevo promesso di stare con lei senza nessun altro, cosa che fin ora è stato impossibile.
-Dai andiamo! Voglio vedere come suonate.- dice con un sorriso davvero bellissimo. Già! Mi ero dimenticato che anche lei suona e la musica la fa stare bene.
-Okay! Andiamo!- le sorrisi e accesi la macchina per andare allo studio.

La terapia degli incubi /Francesco Viti/. SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora