Un fidanzato

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Michela's pov
Aprii gli occhi accarezzata dai raggi del sole e abbracciata dalle lenzuola, le serrande erano aperte e la luce entrava nella stanza. Scesi dal letto e guardai l'ora, Francesco deve essersi svegliato molto presto, erano solo le 8 di mattina. L'ho sentito girarsi nel letto, non si dava tregua, come se stesse scappando da qualcosa, lo stringevo forte e sembrava funzionare... All'inizio.
L'odore del caffè mi portò fino al salotto.
-Goodmorning!- esclama Francesco in tono addormentato. Era ancora solo in boxer girato di spalle verso il balcone.
Guarda che mele sode!
Thank you!
-Buongiorno!- gli risposi io con voce roca e assonnata. Mi sono seduta sullo sgabello che dava come vista l'isola della cucina. Il sole entrava dalla grande finestra riscaldando l'ambiente e dava un tono più caldo alla stanza, anche se era inverno stavo benissimo con solo una felpa addosso.
Mi appoggiai sul balcone con i gomiti.
-Perché sei così attivo a quest'ora?- gli dissi. Lui alzò le spalle e si girò verso di me.
-Perché non dovrei?!- il suo sguardo pareva perso nel vuoto, ma il suo sorriso faceva credere tutt'altro.
-Beh. Sei Francesco Viti, giusto? Il panda che dorme 25 ore su 24.- mi lasciai scappare un risolino che attirò la sua attenzione.
-Un panda?- disse con un ghigno decisamente sensuale.
Se continua così gli salto addosso!
-Già un panda! Sai quelli che mangiano e dormono o dormono e mangiano.- si allargò il sorriso sulla sua faccia e con lentezza scuote la testa.
-Mi sembra giusto. E io come dovrei chiamarti?- Domandò tenendosi il mento con due dita. Il fischio della macchina interruppe i suoi pensieri, si girò e prese la moka del caffè. Mi porse una tazza bianca da cui veniva un profumo inebriante.
-Zucchero?-. Scossi la testa e presi uno dei cornetti, che erano appoggiati sul balcone.
-Hai sentito qualcosa stanotte?- mi chiese sedendosi accanto a me. Lo guardai storto e poi risposi "no".
-Perché? C'è stato qualcosa?- lui scosse la testa.
-No niente.- disse con quel sorrisetto timido.
Ti nasconde qualcosa?
No! Non lo farebbe  mai... O almeno penso... Spero.
Il telefono squilla nell'altra stanza. Corsi a prenderlo, per evitare i casini. Era Ares.
-Emm.. Pronto?-
-Pronto?! Tutto quello che sai dirmi è pronto?!- la sua voce squillava furente dall'altro capi del telefono, tanto forte da dovermi allontanare dal telefono.
-Scusa.- gli risposi.
-Si scusa... Menomale qui con me ho un'altra amica! Fosse per te sarei anche deceduta sotto un ponte!- era arrabbiata, ma come potevo darle torto! Non rispondo mai hai suoi messaggi o alle sue chiamate. Mi sarei arrabbiata anch'io, se non l'avessi considerata come la cosa più importante della mia vita, la mia salvezza dalle ancore troppo pesanti, perché è questo che è lei, non solamente un'amica, o la mia migliore amica, ma è come una sorella, va qualcosa storto e lei mi consola, mi incoraggia ad andare avanti, critica i miei errori stupidi. Non mi serve altro che lei nella vita, ma sono stata così stupida da non considerarla.
-Lo so. Mi dispiace. Sono stata con Francesco... Ti giuro che non succederà mai più. Ti voglio bene, lo sai!- dicendo queste parole quasi mi mettevo a piangere, ma...
-No! Aspetta! Aspetta, che prendo il registratore e registro questo momento E-PI-CO!-.
Esattamente! Come brave sorelle non ci diciamo mai quanto ci vogliamo bene, di solito ci diciamo stupida, idiota o... Beh, altre cose, quindi ogni parola che ti arriva dal cuore va "registrata".
-No! Basta! Mi è bastato una volta e fra un po' vomitavo.- ci mettemmo a ridere insieme, come ai vecchi tempi.
-Aspetta! Ti devo dire una cosa importantissima.- disse con entusiasmo. Sapevo che stava gesticolando dall'altra parte del telefono e mi misi a ridere per l'immagine che si sviluppa nella mia testa.
-Okay?! Hai ucciso qualcuno? O rapinato una banca senza dirmelo?- scherzai
-No, non ancora. Senti quello che ti sto per dire... MI SONO FIDANZATA!- restai un'attimo senza fiato per digerire la notizia. Si, ero contenta per lei, ma la notizia per me non era buona, per questioni del passato.
-Allora non dici niente?- disse un po' preoccupata.
-Wow... Si, sono contenta per te.- il mio tono non molto allegro si sentiva e lei poteva sentirlo meglio di chiunque.
-Mm.. Non sembra, ma faccio finta che tu sia contenta.-
Si meglio..
-Come si chiama questo così coraggioso cavaliere. Mi dispiace un po' per lui.- scherzai,
-Ah.. Ah. Molto spiritosa.- già vedevo la sua faccia mentre mi rispondeva in quel tono così seccato e... Beh lo sapete come si fa.
-Comunque si chiama Daniele.- mi rispose dall'altro capo del telefono. Daniele! Com'è possibile che un nome che mi stava antipatico ora mi stia ancora più sul cazzo.
Che non hai...
-Bene..- mi limitai a risponderle.
-Vedrai te. Lui vuole conoscerti. E anch'io. Dice di averti già conosciuto.- disse con voce calma, mentre nei pensieri c'erano tutte le persone che associavo al nome Daniele. Beh! Per la verità ne conosco solo uno.
-Impossibile!- le dico.
-Mah..- rispose lei con una risata da schizofrenica alla fine. Non riuscivo a ridere, era come se qualcosa non quadrasse o le cose stanno andando per una strada che non mi piacerebbe affrontare, ma chi sono io per giudicare?
-Mi sta sul cazzo.-
Ecco appunto.
-Non avevo dubbi.- rispose ridendo. Come fa a essere sempre allegra? Non me lo spiego, cioè è da tanto tempo che penso che si faccia di qualcosa, ma così è troppo anche per un drogato. Io risi con lei, la risata più brutta che avessi mai fatto.
-Va bene. È stato un privilegio sentirti e pensavo ad una cosa.- disse e il suo tono di voce mi inquietava.
-Okay?? Se devo uccidere qualcuno devi sapere che non sono disponibile.- risposi.
-No! Cioè forse un giorno, ma quello che avevo in mente è di fare un'uscita a quattro!-
-A quattro?-
-Si! Io, te, Daniele e Francesco.-.
Nonononononononononono!
-Okay!- bene come l'ho detto.
-Bene dopo ti mando un messaggio su quando, dove e come! E rispondimi!!- l'idea non mi piaceva per niente, ma lo facevo per Ares.
-Va bene! Ciao.- e riagganciai. Mi presi i capelli fra le mani, poi sentii i passi alle mie spalle e dopo poco mi sentivo scaldata dalle braccia di Francesco che mi contornavano il bacino.
-Chi era?- disse dandomi dei baci piano sul collo.
-Era Ares.- dissi un po' preoccupata.
Certo prendi un impegno con Francesco, senza averlo detto a Francesco!
Giusto!
-France mi chiedevo...-
-Si farò tutto quello che vuoi.-
Bene non mi può dir di no.
-Bene, perché siamo invitati ad "Un'uscita a quattro"- lui smise di darmi i baci ed in un certo senso è un bene, perché non sarei riuscita a parlare se avesse continuato.
-Un'uscita... A quattro?!- disse spostandomi i capelli dietro all'orecchio. Io annuii.
-E chi siamo?-
-Io, te, Ares e il suo fidanzato.- dissi cercando di evitare l'argomento "fidanzato"
-Ah.. E come si chiama?-
Ecco.. Non sono brava ad evitare argomenti.
-Chi?- dissi facendo finta di niente.
-Lo sai!-
-Okay... Si chiama Daniele e dice di conoscermi.-
-Conoscerti??- disse lui con un'espressione preoccupata e curiosa.
-Già, ma è impossibile!- forse...




Scusate se non ho pubblicato la storia subito. Sorry so much!❤️

La terapia degli incubi /Francesco Viti/. SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora