Emozione dopo emozione

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-Davvero?- dice Liu stupefatto. Daniele annuisce. Cosa staranno dicendo? È da un po' che accendo e spengo il telefono in cerca di un messaggio. Francesco, Ares... Ma niente.
-Sei sempre il solito.- esordisce Liu.
-Beh, una persona non cambia senza un valido motivo.- chiarisce Dan. Mi sto annoiando, non so cosa fare. È stato un errore venire qui. Non dovevo, soprattutto ora che Francesco è lontano. Perché devo fare sempre la cosa sbagliata?
-Mike ti senti bene?- Dan appoggia la sua mano sopra la mia e un brivido mi percorre tutta la schiena. Cosa ci faccio ancora qui? No, non sto bene. Devo andare via da qui. Devo sparire un po' dal mondo.
-No, veramente... Mi sento un po' stanca.- tremo nel dirlo, non sono brava a raccontare bugie. Tolgo di scatto la mano dal tavolo e mi alzo, andando decisa verso la porta.
Mi sento prendere la mano, mi giro di scatto e mi ritrovo nelle braccia di Dan. Non mi muovo, anzi lo stringo a me con le braccia. Voi direte che sono una poco di buono, una troietta, che mi devo liberare di lui, ma non sapete cosa provo. Per la prima volta in questi quindici giorni mi sento di nuovo al sicuro. Tra le braccia di qualcuno, mi sento una bambina cullata e tenuta lontano dal mostro che c'è nell'armadio, i quello sotto al letto. Cosa fareste al mio posto? Il cuore a pezzi. L'anima persa fra le ombre. Nessuno a cui puoi dire che stai male, perché nessuno ti sente piangere. Le persone che lo capiscono sono lontane. Ho bisogno di protezione e nessuno me la può dare in questo momento, così mi rifugio tra le braccia di uno sconosciuto. Abbiate pure pregiudizi, ma io sto bene così. Lui mi stringe ancora di più. Sono disperata, non dovevo venire qui.
-Ti prego, andiamo.- dico tra i singhiozzi e le lacrime. La gente ci sta guardando, ma non mi importa. La gente deve sapere come mi sento, non posso trattenere le lacrime per sempre, non posso nascondere le mie emozioni dietro ad un falso sorriso. Perché noi siamo così... Nascondiamo quello che non vogliamo che succeda, lo dimentichiamo. La vita perfetta non ce l'ha nessuno, ma ce la creiamo dimenticando. Strano, eh! Cerchiamo la perfezione dove non c'è. C'è chi la chiama ingenuità, io lo chiamo essere forti e vedere realizzarsi i propri sogni. Mi stacco dal suo abbraccio. La mia anima si perde un'altra volta. Lo vedo annuire, mi prende la mano e usciamo insieme.
-Cosa hai?- mi domanda fuori dal locale. Taccio e guardo i miei passi.
-Mike? Cos'hai? Hai bisogno di aiuto?-. Scuoto la testa debolmente, ma in realtà vorrei ritornare nelle braccia di qualcuno. Si ferma. Mi guarda con aria attenta.
-Non ti credo.-. Sento gli occhi bruciare. No, non ancora, non ora!
-Sto... Sto bene.- dico singhiozzando. Lui mi abbraccia un'altra volta.
-Chi sta bene non singhiozza.- mi sussurra all'orecchio.
-Cosa ti succede?-
-La mia vita fa schifo.- dico tra una lacrima e l'altra.
-Non solo la tua, credimi.- lo guardo negli occhi e li vedo lucidi.
-Dan?- dico. Lui passa un dito sulla mia guancia per levarmi la lacrima.
-Possiamo affrontarlo insieme?- sono curiosa... Cosa starà passando? Perché gli scendono le lacrime? Sta fingendo?
-Cosa hai?- gli sussurro. Non mi guarda. Guarda il marciapiede, guarda a terra come se stesse riflettendo.
-Mh... Nulla che si possa risolvere, ormai.- alza gli occhi e vedo qualcosa. Emozioni? Tristezza? Insicurezza? Nulla che si possa risolvere. Cosa vorrà dire? Mi prende le mani e incrocia le sue dita alle mia. Davvero è così? Non sono sicura. È come se avessi due voci. Una dice di non fidarmi, che è solo un'ipocrita, ma l'altra... Cosa vorrà dirmi? Sento compassione, come se sentissi qualcosa per lui.
-Andiamo?- dice lui guardandomi negli occhi. I suoi occhi... Mi vogliono dire qualcosa. Annuisco e andiamo per mano verso casa mia.
Il tragitto è stato silenzioso, ogni tanto ci scambiavamo dei sorrisi, ma niente di più. Apro la porta.
-Quindi... Siamo amici?- mi domanda sull'uscio. Non so cosa pensare, forse lo devo domandare a Fra? Ah... Al diamine. Posso farlo anche da sola. Annuisco decisa e lui sorride.
-Davvero?- mi domanda.
-Si.- i suoi occhi brillano, non ho mai visto una persona con questi occhi. A dire la verità ne ho vista una, ma lui era tutt'altro. Mi abbraccia per la terza volta in questo pomeriggio.
-Grazie!- mi sussurra all'orecchio. Non so perché l'abbia detto, perché mi abbia ringraziata, ma non potevo non rispondere.
-Prego.- si stacca da me e mi posa un bacio sulla guancia. Le sue labbra sono morbide sulla mia pelle. Mi guarda strano, forse ho fatto qualcosa che non va?
-Non ti preoccupare. Era un bacio amichevole.- mi dice mettendosi a ridere.
-O-okay- dico a mia volta.
-A presto Mike!- dicendo così mi saluta con la mano e sparisce. Entro in casa. Riprendo fiato.
-Dove sei stata?-. Nemmeno entrata.
-Ciao anche a te.-. Leo mi guarda attento dallo stipite della porta. Ha le braccia incrociate e un'espressione accigliata.
-Davvero!- dice con tono da duro, se non fosse mio fratello starei balbettando cose incomprensibili, invece ora mi fa solo ridere.
-Sono uscita.- rispondo solamente. Non voglio fargli sapere con chi, anche perché direbbe tutto a Francesco e non voglio che succeda.
-Questo l'avevo notato.- mi scruta. Davvero, mette quasi paura. Non ho le forze per parlare con lui... Devo studiare e magari mi riposo (se ce la faccio).
-Allora perché me lo domandi?- prendo il via verso le scale e le salgo due a due. Sento Leo parlare, ma non mi interessa cosa dice. Mi chiudo in camera. Mi mette una solitudine! Prima era tutto più allegro, non so il perché.
-Mike, apri!-, Leo bussa alla porta, ma come ho detto non ho voglia di chiacchierare. Mi giro intorno, per cercare qualcosa da fare. La vedo lì. Da sola. È da tanto che non la prendo tra le mani. Mi è mancata suonarla. Forse mi aiuterà, come ha sempre fatto, dopotutto. All'inizio,quando la mia vita non aveva ambizioni, lei c'era ed ero felice. La prendo in mano, facendo passare le dita tra le potenti corde. Ognuna produce un suono, pur essendo tutte uguali, suonano diversamente, anche se sono dello stesso materiale e sono della stessa lunghezza. È davvero incredibile come ogni cosa riporta alle persone. Impariamo ad essere unici guardando gli altri. Impariamo ad essere intelligenti guardando ciò che si manifesta intorno a noi. Ma non siamo capaci a dare la definizione di tristezza o felicità o amore... Quello che possiamo fare è dire frasi che si ricollegano a degli oggetti o delle persone. "Mi piace piangere con la pioggia", "tu sei la ragione dei miei sorrisi", "il mio cuore batte troppo veloce"... Queste sono le nostre definizioni. Mi siedo e inizio a strofinare le corde. Sapete come esprimo io le mie emozioni? Una volta, prendevo la mia chitarra e producevo una nota dopo l'altra, dando vita ad un'emozione che tutti potevano sentire. Poi sono arrivate le vere emozioni Ares, Francesco, Matteo, Lorenzo... Ho smesso di pensare alla musica. Ora mi ritrovo senza nessuno e l'unica cosa che posso provare è ridare un senso alle note. La musica mi ha sempre salvato.


Voti? Pleeease...🙈

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 02, 2016 ⏰

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La terapia degli incubi /Francesco Viti/. SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora