Francesco's pov
Entro in casa con Michela tra le braccia. Si è addormentata in macchina. Era distrutta. Cosa le avrà detto? Lo odio. Perché deve sempre rovinare tutto. Tutto quello che abbiamo costruito. La metto sopra il mio letto e le levo il vestito sporco di trucco e le metto una delle mie felpe. Sta dormendo profondamente. È sempre più bella. Mi scappa un risolino solo a vederla. Come può essere così forte questa ragazza. Sembra che tutto il male del mondo gli si rivolti contro. Mi siedo sul letto accanto a lei. La luce
dell'abat-jour le illumina il viso. I suoi riccioli, attorcigliati come al solito, le danno un'aria selvaggia. Sta sognando... Vorrei sapere a che cosa. I sogni sono quella parte di te che non vuoi far sapere a te stesso, per lo più desideri. Vorrei sapere cosa desidera, così da aiutarla a portare avanti la sua vita. Alcuni sono così bravi da poter rendere la vita di una persona perfetta senza avere bisogno di questo "super potere". Quelle persone dovrebbero meritarsi tutta la felicità del mondo. Come Michela. Lei fa del bene e in cambio riceve sempre del male. Sento vibrare il suo telefono. Non voglio svegliarla. Prendo il suo telefono e vado in cucina. Sulla schermata c'è scritto il nome di Aurora. Dovrei rispondere? Comunque le chiederò di chiamarla domani.
-Pronto- dall'altra parte della linea si sentono diverse voci parlottare, non saprei dire quante.
-Francesco? Dov'è Michela?- la voce di Ares risulta molto tranquilla. Come può essere così dopo quello che le ha detto?
-Sta dormendo, ha avuto una nottata pesante...- dico sottolineando ogni parola.
-Davvero? Scusate se non sono potuta venire, mi sono sentita un improvviso mal di testa e mi girava tutto intorno.-
Cosa? Ma di cosa sta parlando? Lei era lì con noi!
-Ma cosa stai dicendo?- le domando. Non capisco più nulla.
-Te l'ho detto. Mi sono sentita male. Non ve l'ha detto Daniele? Aveva insistito molto su questa cena e alla fine gli ho concesso di portare la sua migliore amica.-
Migliore amica? Ma cosa...? Era identica a lei.. Come può essere?
-Francesco? Tutto bene?- mi chiede preoccupata.
-Emm.. Si. Mi.. Mi gira un po' la testa. È meglio che vada a dormire.- dico balbettando. Riattacco le telefonata e ritorno nel letto. Mille pensieri mi impediscono di dormire. Nella testa fluttuano mille domande a cui non so dare una risposta.
Quello che ha detto Ares è realmente vero? O è solo una banale scusa? Non la conosco abbastanza bene per giudicarla, ma so quanto lei e Michela sono... O erano amiche. Lei non la tradirebbe, giusto? Non sono in grado di giudicare le persone che non conosco, di sicuro c'entra quel ragazzo.
Devo farla stare lontana da lui. Non ho ancora capito le sue intenzioni e la sua voce prima mi girava per la testa. Magia? Non esiste! Non mi fido. Devo scoprire che intenzioni ha. Non posso vedere Michela che soffre ancora, se quello che ha detto la sua amica è vero, deve essere stata un'idea di quel ragazzo. Chiudo gli occhi e cerco di prendere sonno, anche se so che è inutile.Michela's pov
Sono passate diverse settimane da quella serata disastrosa e per tutto questo tempo non sono riuscita a parlare con Ares. Mi evita come se fossi una sconosciuta, come se tra noi non ci fosse stata un legame unico. È cambiata molto da quando c'è lui. La vedo sempre insieme ai ragazzi più popolari della scuola, quelli che dall'anno scorso odiavamo e prendevamo in giro, ora sono suoi amici. In classe non mi rivolge la parola è già tanto che mi saluta con la testa. È strano come una persona può cambiare in modo così radicale. Eccome ci sono casi tipo lei. Non stava tanto bene con me? Forse non le basto come amica? Ma io sento il bisogno di almeno vederla. Non so come, ma la sua risata anche se non rivolta a me, mi rilassa.
Spero che sia felice.
Cammino verso casa dopo una lunghissima giornata di scuola. Sono esausta, le giornate passate da sola sono come stare al carcere...È arrivata la primavera. Il sole acceca anche se ci sono le nuvole. Gli alberi sono verdi scintillanti e sulle foglie piccole gocce di pioggia sono rimaste dalla tempesta di ieri. Finalmente tutto ha ritrovato un colore. Già! È così snervante guardarti intorno e vedere che tutto è di un colore vivo e tutti sono felici tranne te. Entro in casa e vado subito in camera. In queste notti non sono riuscita a dormire bene. Mi addormentavo cinque minuti e poi mi svegliavo con il fiatone, le coperte sgualcite e il sudore su tutto il corpo. Non ricordo nulla di quello che ho sognato, ma non era di sicuro un bel sogno. Mi lascio cascare sul letto. Dalla finestra entrano raggi di soli che si posano dolcemente sul mio viso. Chiudo gli occhi e cerco di riposarmi. Dopo dieci minuti lo squillo del telefono mi alza dal letto. Francesco mi sta chiamando... È la terza volta stamattina. Sa della mia situazione, ma sta diventando troppo appiccicoso. Non sto poi male... Okay, si, sto male, ma alla fine tutto si risolve no? È solo un periodo. Questa volta gli rispondo.
-Pronto?-
-Piccola, perché non mi hai risposto? Ero preoccupato.- dice. Ha il fiatone. Cosa starà facendo?
-Francesco? Stai bene?- chiedo preoccupata.
-Dove sei?- perché in questi mesi evita le mie domande?
-Sono a casa, volevo riposarmi.- gli rispondo senza fare polemiche, tanto era inutile e non ho voglia di litigare.
-Ancora non dormi?- mi chiese ancora con il fiatone. Sento delle strane voci. Le riconosco, spero tanto che siano i suoi amici.
-No e sono esausta.-. Quando finirà questo inferno?
Sento uno sportello chiudersi.
-Francesco dove sei?- gli chiedo.
-In macchina, sto venendo lì.- dice tutto d'un fiato.
-Fra...- dico con un filo di voce.
-Michela? Cos'hai ora?-. Non riesco più a parlare. Mi sento come svenire, la mia testa gira e vedo tutto opaco. Mi sento mozzare il fiato, mi sento debole. Chiudo gli occhi e mi lascio cadere sul letto con la linea del telefono ancora attiva. Sento che sto per svenire quando le urla di Francesco si fanno sempre più lontane fino a dissolversi nel vento.Aggiungerò più tardi la copertina. Per ora leggetevi questo capitolo😉
STAI LEGGENDO
La terapia degli incubi /Francesco Viti/. SOSPESA
FanfictionSequel di terapia dei sogni. "Alcune volte il cuore ci manda in confusione, ci porta alla pazzia, ma è questo vivere no? Io la mia decisione l'ho presa. Gli crederò, anche se so che cadrò." La storia dei sogni annegati da incubi.