Francesco's pov
Mi sorprendeva quanto facilmente mi ha perdonato. Credevo che sarei stato un altro mese senza di lei e senza speranza mi sono andato a rifugiare nell'alcol, ma dovevo sapere che non era una buona idea. Che stupido che sono! Non faccio altro che commettere sbagli dopo sbagli dopo sbagli... Ma che senso ha rimuginarci sopra, ormai il danno è fatto e quello che puoi fare è solamente riparare o tenere il segreto sperando che nessuno se ne accorge. Ci penserò. In base al suo umore deciderò se dirlo o meno. Infondo è stato un bacio innocente no? Un bacio che non doveva esserci. È stato soltanto un errore, l'ironia del destino. Suonai al campanello della casa e come al solito mi viene ad aprire Leo. La sua faccia sembrava sorpresa nel vedermi ma allo stesso tempo contento. Era vestito con un solo paio di pantaloni e a torso nudo. Lo so che è suo fratello, ma il solo pensiero di vederlo abbracciato a Michela senza maglietta mi fa vomitare. Ricaccio indietro il pensiero e sfodero un sorriso, non di quelli migliori, ma era comunque un sorriso sincero.
-Ehi Fra! Che ci fai qui?- mi chiese. Già come se non lo sapessi!
-Sono venuto a prendere Michela. Lei è pronta?- borbottai massaggiandomi il braccio. Non so.. Mi pareva strano chiedere ad un mio amico se posso uscire con sua sorella, non ci avevo mai pensato. Lui mi guarda storto come se avessi una nuvoletta sopra la testa con i miei pensieri dentro. Fece per parlare, ma venne interrotto da un "si" dietro alle sue spalle. Ci giriamo tutti e due verso le scale e vedi una vera principessa. Mi aspettavo la solita ragazza dai jeans e felpone, ma con questo vestitino con gonna floreale e a maniche lunghe, sembrava davvero una principessa inglese. In quel momento mi passavano certe cose molto erotiche per la testa che sembrava che Leo se ne accorse.
-Io la lascio pure uscire così. Ma se la tocchi anche solo con un dito, giuro che ti saliranno le palle in gola.- mi sussurra Leo in un orecchio. Per tutta risposta io vado da lei l'abbraccio e le lascio il braccio fra le spalle, poi guardo Leo con un ghigno soddisfatto. Sorpreso? Dalla sua faccia mi sembra di no, ma mima con le labbra "ricordatelo" come minaccia.
-Dove andiamo?- domanda lei, dandomi un bacio sulla guancia e io do un'altra occhiata a Leo che diventa sempre più geloso.
-È la stessa domanda che volevo farti io.- le risposi guardando quegli occhi grandi color nocciola e quelle labbra.. Wow, quante cose potrebbero fare quelle labbra.
-Perché non andate al centro commerciale? Mi hanno detto che ci sono degli sconti ed è pieno zeppo di persone- Che bastardo!
-Io vorrei tanto andare a pattinare nella pista ghiacciata che è aperta pochi giorni fa.- disse guardandosi i piedi.
-Non mi piacciono i posti affollati.- aggiunge poi. Benissimo questo significa che non è affollato.
-Si va bene. Andiamo a pattinare!- esaltai.
-Ma devi insegnarmi.- aggiunsi sottovoce. Lei sorrise -Ci metterò tutta me stessa.- disse. È bellissima quando sorride.
-Beh.. Allora dovresti metterti qualcosa di più pesante.- fa presente Leo guardandomi con soddisfazione. Va bene questa te la do come buona.
-Va bene. Vado a prendermi qualcosa sopra. Intanto tu...- disse indicando il fratello -Gli dai qualcosa di pesante da mettersi.-. Leo scosse la testa, ma poi rispose -E va bene.-.
Mi dispiace fratello, ma vince sempre lei. Il mio sguardo verso Leo è coerente alla frase nella mia testa.
-Zitto!- disse e poi fece segno di seguirlo.
-E chi ha detto niente?- gli risposi sghignazzando dietro di lui. Lo sentii sbuffare e poi ridere.
-Sai non so se essere felice o preoccupato visto che mia sorella esce con te.-disse lanciandomi il cappotto che aveva appoggiato sulla sedia della cucina.
-Beh.. Non sarei tanto felice se mia sorella uscisse con te- lo rimproverai, ma lui sembra alzare le spalle in segno che non gliene frega niente di mia sorella. Menomale.
-Sappilo se la spezzi io ti spezzo. Capito?!- disse in tono meno minaccioso di quanto volesse dimostrare. Beh. Per ora lei mi aveva lasciato, io ho aspettato prepotentemente e sapevo che lei sarebbe tornata da me. No aspettate, io sono tornato da lei, ma l'ho salvata e con questo mi sono meritato il suo amore un'altra volta, giusto? Mi piace credere che sia così, che mi ami, anche se non me lo dimostra come me l'hanno 'dimostrato' altre ragazze in passato. Lei era diversa. Era quella scintilla che doveva durare per sempre e io darei qualsiasi cosa per questo!
-Che ti sorridi?! Lo so che ti piace pensare quelle cose, ma... Non davanti suo fratello.- disse con una faccia disgustata. Mi misi a ridere infilandomi il cappotto di Leo, ma le mie risate vennero interrotte quando la vidi scendere le scale come una principessa. La mia principessa. Era molto più elegante del solito. Il giacchetto le stava aderente e le sue curve si riconoscevano anche senza immaginarle. La gonna floreale ampia le usciva subito sotto il giacchetto e in fondo dove portava le Converse nere si posavano degli scalda muscoli che si intonavano perfettamente al suo stile. Non era la solita divisa da rockstar, era più elegante. Non mi dispiaceva, perché i suoi capelli così spettinati e così perfetti mi ricordavano la vera lei.
-Andiamo?- disse tirandomi su la cerniera del cappotto e facendomi sobbalzare dallo scatto forte che ha dato. I suoi occhi brillavano sotto la luce dei raggi del sole che passavano dalle finestre.
-Quando vuoi.- le risposi porgendole la mano in modo elegante, più o meno quanto lo era lei.
-Intanto vai in macchina.- disse Leo a braccia conserte e con lo sguardo che saettava da me a lei. Ecco la solita predica. Non parlarle, non farla stare male, ti giuro che se la tocchi con un dito te lo spezzo e lo tiro giù dal cesso.... Ma chi crede che sia? Un pervertito? Beh... Si, qualche volta. Tipo con quel giubbotto che si ritrova è difficile non ritrovarsi nel letto di Los Angeles. Ora che ci penso l'abbiamo fatto solamente una volta e da quanto mi sono preoccupato mi sa che non l'ho fatta neanche venire. Bene rimedierò a quel l'errore oggi, magari non lo dico a Leo, non sono stupido. Do le chiavi della macchina a Michela e aspetto che esca dalla porta prima di tapparmi definitivamente le orecchie. Sento la porta cigolare e poi chiudersi.
-Ora puoi iniziare la predica da fratellone, su..- lo stimolai io. Lui scosse la testa emettendo una risata soffocata.
-No... Non è quello che avevo da dirti.- disse con il solito sorriso che ha la sorella, cioè solare e radiante.
-E allora? Stai aspettando che io molli per andare al centro commerciale, così che le tue spie possano dirti qualunque cosa accadrà.- scherzai.
-Mmm... Non ci avevo mai pensato... Ma. No.- prese un grosso respiro come se cercasse parole che non avrebbe mai detto a qualcuno.
-Senti, non lo faccio per fare un favore a te.- premette -Ma serve che tu distrai mia sorella in quel modo in cui solo tu sai fare.- disse tenendo un tono serio e immobile, cosa che non avevo mai visto fare a Leo. Mi sorpresi da quelle parole, erano sorprendenti dette dal fratello super protettivo di Michela. Mi venne da ridere.
-Lo stai dicendo sul serio?- dissi cercando di soffocare le risate senza successo.
-Forse..- rispose lui secco, ma si intravedeva una certa scintilla divertita nei suoi occhi. Forse anche lui la trovava una fesseria.
-Cioè, aspetta. Tu. Leo. Mi stai dicendo di scoparmi tua sorella?!- ribattei per essere sicuro che abbia avuto questa idea così... Folle, per lui non per me.
-Non dire un'altra parola. Potrei cambiare anche idea, prenderla nella mia spalla da quella macchina e chiuderla in camera. Quindi vai prima che cambi idea.- disse scherzando, o almeno sembrava che scherzasse, ma lui non farebbe mai queste cose.
Non direbbe neanche che tu possa scoparti sua sorella, se è per questo.
Mh, dettagli tanto lo volevo fare lo stesso, ma ora che me lo ha detto Leo vado tranquillo. Mi sento subito sereno per come la giornata abbia preso questa svolta.
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La terapia degli incubi /Francesco Viti/. SOSPESA
FanfictionSequel di terapia dei sogni. "Alcune volte il cuore ci manda in confusione, ci porta alla pazzia, ma è questo vivere no? Io la mia decisione l'ho presa. Gli crederò, anche se so che cadrò." La storia dei sogni annegati da incubi.