Francesco's pov
Dream
Aprii gli occhi. Qualcosa brillava sopra di me, appena mi svegliai. Ero seduto in una panchina, da solo, forse mi sono addormentato qui! La notte aveva la precedenza nei miei occhi, il buio, la luce chiara e opaca della luna, piccoli puntini di luce che macchiavano tutto il cielo come un dipinto astratto. Nessun accenno di luce artificiale, tutto era semplice, era in bianco e nero.
-Chi sei?- sentii una voce dietro le mie spalle. Mi voltai prevedendo di trovarci qualcuno, ma niente, solo alberi e alberi, uno spazio nel bosco.
-Cosa vuoi da lei?- disse successivamente. Sapevo benissimo chi intendeva con "lei". Non poteva trattarsi altro che di un'unica lei.
-Aspetta. Dove sei? Chi sei? E come la conosci?- chiesi cercando di soffocare nella memoria le domande dette da... Lui? Lei?
-Non sono questioni che ti riguardano.- rispose con una voce stizzita e quasi urlando.
-Allora che ci faccio qui?- chiesi al vuoto assoluto, visto che nessuno mi stava parlando umanamente. La situazione era strana. Io mi giravo continuamente per capire da dove provenisse quella voce così vicina, ma senza materia.
-Perché non vuoi rispondere alle mie domande!- la voce mi sembrava circondare insieme agli alberi, era vicina, ma non vedevo nessuno. La provenienza resterà per sempre un mistero?
-Perché sono cose che non ti riguardano.- gli risposi malizioso e pieno di enfasi.
-Non mi riguardano...- ripete imitandomi e con una risata soffocata. Mi sta già antipatico.
-Non sai contro chi ti stai mettendo!- minacciò
-Contro il vuoto per caso?- risposi in tono seccato. Non ce la facevo più, se le mie domande non avranno risposta neanche le sue le avranno. Cosa ci faccio qui? Sono cosciente che è un sogno, che ora sto dormendo abbracciando Michela. È mai possibile una cosa del genere? Sapere di essere in un sogno?
I miei pensieri vennero spezzati da un brivido, l'unico brivido che saprei riconoscere ad occhi chiusi. Mi girai, ma niente. Niente lei, niente.. Di niente.
-Okay! Cosa vuoi?!- mi girai per cercare una risposta nel silenzio assoluto. Il vento soffiava tra le foglie secche degli alberi facendole cascare per terra, così senza nutrimento sarebbero scomparse.
-Voglio che tu te ne vada.- sentii sussurrare nel mio orecchio. Te ne vada? Voglio che tu te ne vada?
-Cosa?- chiesi senza riflettere.
-Mi hai capito! Vattene lasciala stare. Stai solo d'intralcio.-
Lasciala? Solo d'intralcio? Cosa significa?! D'intralcio a cosa? Potevo dire solo una cosa certamente... -No! Basta! Non mi farai questo anche te! Non la lascerò perché una cazzo di voce mi dice di lasciarla. Ci sono stati troppi intoppi, ma ora finiamola. Lei è mia! E di nessun altro!- le mie parole echeggiavano nell'aria densa e fredda, il vento sembrava portarsi via le parole propagandole nel vuoto.
-Tu non sai!-
-Cosa non so?- dissi ancora più forte.
-Non sai chi è lei! Chi sono io! E neanche chi sei tu!- la voce sembra essere davanti a me, riuscivo a sentire il suo respiro, ma non lo vedevo.
-Cosa stai dicendo? Cosa significa tutto ciò?- le mie urla non sembravano di protesta, ma di dolore, i miei occhi erano preoccuparti e le mie parole insicure. Stavo davvero cedendo? Volevo sapere cosa stava dicendo? No! Non che non lo volevo. Le parole come "lasciala" non mi piacevano, trasmettevano insicurezza, pressione e rabbia.
-Te non hai il diritto di capire. Non sei umano. Lei non è umana e voi due non starete mai insieme.- le sue parole echeggiavano nella mia testa. Non è umana... Non sono umano. Non stavo capendo un cazzo, e la cosa mi faceva male. Mi sentivo stupido, anche se mi ripetevo che questa discussione non era normale. C'era qualcosa dentro di me che voleva uscire, qualcosa di conosciuto, ma in quel momento era distante. O forse no.
-Non ti sai spiegare bene. Non ci capisco nulla.- dissi disperato. Sono in cerca di risposte, ma queste risposte sono confuse e senza senso.
Mi devo ripetere che è solo un sogno, solo un fottutissimo sogno. Cazzo! Come può essere un sogno così reale? Merda.
-Tu chi sei?- forse avrei capito qualcosa se lui si fosse fatto vivo.
-Voglio vedere. Voglio vedere cosa crea la mia testa, la mia insicurezza punta sulle mie paure!- non sembrava una minaccia, sembrava più una supplica.
-La tua testa? Stai scherzando vero?- disse ridendo. Cosa cazzo c'era da ridere?! Io mi sto perdendo nelle scemenze e questo coso ride!
-Si, dico sul serio! Perché questo è solo un brutto scherzo della mia testa. È incredibile come la realtà sia più dolce!-
-Le tue paure... La realtà più dolce.. Non pensavo che anche voi provaste questi sentimenti. Si vede che siete nati tra la specie più debole negli universi.- le sue parole continuavano a non avere senso, ma erano dissolte nel vento in modo spontaneo e normale.
Mi misi le mani nei capelli e li strattonai con violenza. Sono pericoloso, devo soffocare queste voci insensate, sono dannose per me.
-Ti prego mostrati.- lo chiesi come se fosse l'unica cosa che mi facesse tornare il buon senso. Il vento soffiò forte, le nuvole coprirono la luce della luna e delle stelle sopra di me. Era diventato tutto buio. Mi parai dal vento la faccia. Il vento smise di soffiare. Levai il mio braccio davanti al viso e vidi un ragazzo biondo, occhi azzurri, senza maglietta e con un fisico scolpito. Il suo sorriso anche se era piuttosto malizioso era brillante. Era un volto familiare.
-Tu sei..- le mie parole erano meno preoccupate di prima.
-Ah! Mi hai riconosciuto?-
Già! Lui! Quel pomeriggio... Stavo bussando a casa sua... E lui.. E Michela...
-Tu. Ti stavi quasi facendo la mia ragazza! Si.. Mi ricordo di te.- il suo sorriso si stava allargando e se solo stava pensando a lei in quello stato giuro che gli avrei dato tanti problemi.
-Non era mia intenzione. Giuro, ma.. Anche noi abbiamo tentazioni. Non siamo esseri perfetti come lei.- riecco parole senza senso mode.
-Già. Non è intenzione di nessuno scoparsi la mia ragazza.- dissi pensando ad altre persone.
-Ora che sai chi sono... Levati e lasciami fare.- disse voltandomi le spalle.
-Emm.. Fammici pensare... No.- quando sentì la mia risposta si fermò.
-Peggio per te. Non puoi cambiare i fati.- la luna sembrava splendere più del solito, era accecante. Poi eccola! La sensazione del vuoto, la paura di cadere e il risveglio brusco. I miei occhi erano pesanti, ma non li avevo mai tenuti così aperti. Che ore sono? Sono ancora in un... Incubo?! La visione era piacevole agli occhi, la luce del mattino, lei che dormiva cercandomi nel letto con le sue mani. Come potevo lasciarla? Solo il pensiero di starle lontano è orrendo. Quel ragazzo, cosa intendeva? Cazzo! Era solo un sogno. È tutto creato dalla mia immaginazione. Tutto quello che ho sentito, tutto quello che ho visto.. Non sono realmente esistiti, anche se c'era qualcosa di strano in quel sogno. Ho paura. Ne devo avere? Mi sento il dovere di proteggerla, anche se mi chiedo da cosa o da chi.
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La terapia degli incubi /Francesco Viti/. SOSPESA
FanfictionSequel di terapia dei sogni. "Alcune volte il cuore ci manda in confusione, ci porta alla pazzia, ma è questo vivere no? Io la mia decisione l'ho presa. Gli crederò, anche se so che cadrò." La storia dei sogni annegati da incubi.