Capitolo 9

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«Megan?» Sentii chiamare e mi lamentai, avevo troppo sonno. «Megan apri!» Gridò mia madre, la sentii dall'altro lato della porta di camera mia e a quel punto scattai in piedi, perchè la sveglia non era suonata? Guardai l'ora e sgranai gli occhi erano le nove del mattino, guardai il mio letto e con tristezza  notai che Ethan non c'era, era stato tutto un sogno? «Megan! Sei sveglia?» Tornai a guardare la porta e poi l'aprii. «Finalmente, mi stavi facendo preoccupare.» Sospirò mia madre un po' arrabbiata. «Cosa  è successo?» Domandai stropicciandomi gli occhi. «Tuo fratello provava a chiamarti questa mattina ma avevi la porta chiusa a chiave e non volevi svegliarti, così dopo un'ora sono riuscita a liberarmi dal lavoro e a venire qui. Mi spieghi perchè la sveglia non ha suonato? Ti sei addormentata tardi la scorsa sera?» Io abbassai lo sguardo l'avevo completamente dimenticato e con Ethan che mi stringeva a se era difficile far finta di nulla, non aveva più parlato per tutta la notte, e al mio risveglio non c'era, quando era andato via? E se stava bene perchè era  venuto da  me? «I-io... ho dormito poco questa notte.» In parte  era la veritá. «Cosa hai? In questo periodo vedo che non stai bene. Una mamma capisce sempre.» Come faceva a leggermi dentro ogni volta? «Sono un po' stressata dalla scuola, mi dispiace di aver perso un'ora, vado a vestirmi e poi puoi accompagnarmi  tu?.» Chiesi e mia madre mi accarezzò la spalla. «Certo sta tranquilla ma fai in fretta.» Mi tranquillizzò, le sorrisi.
Anche se era via spesso per lavoro era una madre molto comprensiva, annuii e poi corsi a prepararmi.
Mi  diedero il permesso di entrare ma capii che non avrei avuto altre possibilità di fare così tanto tardi.
Durante la lezione, però, sentirmi così vicina a Ethan non mi faceva stare tranquilla, volevo sapere, così, alzai la mano d'istinto, la professoressa mi guardò e mi diede la parola. «Posso andare in bagno?» Chiesi e  lei annuì un po' titubante, di solito non uscivo mai durante le sue lezioni, quasi volai fuori dalla classe, e appena arrivai fuori cominciai ad affrettare il passo, dovevo trovare Ethan.
I corridoi erano deserti e appena percorsi quasi l'ultimo lo trovai appoggiato al muro, con il suo ciuffo nero ribelle e i suoi occhi che scrutavano pensierosi il pavimento, era  davvero bellissimo e quel pensiero mi  fece arrossire, mi avvicinai a  lui notando pian piano quanto era veramente alto, lui dopo poco alzò lo sguardo e mi vide, sgranando leggermente gli occhi. «Meg...» Quasi mi  salutò. «Ehi, ti hanno buttato di nuovo fuori?» Lui annuì ma sembrava davvero serio quella volta. «Ti cercavo.» Ammisi e lui annuì senza guardarmi. «Voglio sapere perchè sei tornato a dormire con me se stavi bene.» Lo informai e lui deglutì nervosamente senza rispondere. «Ethan?» Lo chiamai e lui scosse la testa. «Non lo so.» Finalmente rispose lasciandomi un po' spiazzata. «Cosa vuol dire?» Chiesi frustrata. Lui sospirò e poi si avvicinò pericolosamente a me, mi avvolse il viso con le sue grandi mani e poi mi guardò dritto negli occhi, grigio contro nocciola. «Sentivo di averne bisogno.» Confessò mettendoci tutte le emozioni possibili e il mio cuore quasi si fermò.

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