Capitolo 22

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Scesi dalla moto di Ethan e corsi verso casa mia. «Megan! Vuoi fermarti?» Non lo ascoltai e corsi più velocemente, ero delusa come aveva potuto picchiarlo in quel modo? Aprii in fretta la porta di casa e mi chiusi dentro appoggiandomi al muro per riprendere fiato.
La casa era buia e silenziosa, i miei stavano già dormendo probabilmente, mentre William doveva essere ancora fuori con America.
Salii lentamente le scale con gli occhi ancora bagnati, avevo pianto durante io tragitto, un attimo prima era la persona più dolce del mondo mentre un attimo dopo aveva la forza e il coraggio di picchiarti senza pietà.
Raggiunsi camera mia e chiusi la porta a chiave, volevo solo dormire e pensare domani a Ethan, sarei scoppiata a piangere se l'avessi pensato ancora, mi accasciai sul letto e chiusi gli occhi quando sentii la finestra aprirsi. «Megan» disse Ethan entrando dentro la mia stanza. «Mi dispiace, ti aveva insultato e non potevo permetterglielo» sentii i suoi passi avvicinarsi a me mentre io continuavo a non guardarlo. «Non posso stare con te sapendo che... » le parole mi morirono in gola ma sapevo che aveva capito, lo sentii sospirare e coricarsi accanto a me, mi avvolse la vita con un braccio e mi strinse a lui facendomi mugolare. «Cambierò allora, sono disposto a farlo per te» mi voltai di scatto verso di lui guardandolo negli occhi, ne aveva davvero l'intenzione? «Ethan... » bisbigliai e lui mi baciò sfiorandomi la pelle nuda sul fianco, sobbalzai e lui sorrise baciandomi di nuovo, sentii un calore crescere in me e mi staccai. «Ethan... v-voglio andare piano... » sussurrai e lui mi accarezzò una guancia. «È per questo che mi piaci» rispose mettendosi seduto. «Non ti dispiace se dormo qui allora, giusto?» Chiese sfilandosi la maglietta da sopra la testa, arrossii guardando il suo petto nudo. «Non mi dispiace...» sorrisi sussurrando, in un attimo si sbarazzò delle scarpe e e dei jeans per poi infilarsi sotto le coperte, io rimasi con una maglietta e quando mi distesi accanto a lui mi sentii davvero felice, lo guardai e gli accarezzai i capelli ancora incredula, sarebbe cambiato... sarebbe cambiato per me.

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