Capitolo 13

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La domenica io e David ci eravamo scritti tutto il giorno ed Emma ne era entusiasta.
Ma quando il lunedì mattina mi svegliai il mio primo pensiero fu Ethan,  mi diedi della stupida, con Ethan era finita, dovevo ancora accettarlo, anche se, non dormire più con lui era davvero strano.
In macchina non accesi nemmeno la radio e William non face che guardarmi.  «Ho saputo di questo David. » Cominciò e io roteai gli occhi.  «È un amico.» Misi subito le cose in chiaro gesticolando.  «Per adesso... » Borbottò infastidito. «William,  non voglio stare con nessuno per ora,  ci frequentiamo e basta. » Ammisi, anche se, avevo un po' mentito, quello che provavo per Ethan era speciale ma,  doveva finire.   Sospirai e un attimo dopo sentii il cellulare vibrare in tasca, lo tirai fuori, era David,  aprii il suo messaggio: "Buongiorno" Diceva e io risposi velocemente ricambiando. Un attimo dopo vibrò di nuovo. "Oggi ho una giornata libera." Mi avvisò. "Fortunato,  io scuola, mi aspetta un settimana piena di compiti in classe. " Sospirai inviandolo.  "Allora passo a prenderti!" Scherzò e io sorrisi. «Chi è? » Chiese a un tratto mio fratello sporgendosi verso di me. «Nessuno, guarda la strada piuttosto.» Lo rimproverai e lui sbuffò contrariato mentre rimettevo il cellulare in tasca, fuori dalla sua portata.
A scuola William andò da America, lanciai uno sguardo nel cortile e vidi Andrew ed Emma baciarsi,  sorrisi e poi entrai, sarei andata in classe per stare un po' da sola.
Superai gli armadietti quando qualcuno mi tirò verso i bagni, quasi persi l'equilibrio, spaventata alzai lo sguardo e a quel punto sospirai. «Cosa vuoi? » Chiesi scocciata a Ethan. «Sono venuto a trovarti ieri notte e non c'eri.» Mi avvisò incrociando le braccia al petto. «E allora? Ho dormito da Emma. » Lui alzò un sopracciglio. «Perché?» Chiese e io sbuffai. «Siamo uscite con i ragazzi e siccome si era fatto tardi... » Mi fermai,  perché lo stavo raccontando? Lui non aveva il diritto di sapere.  «Cosa ti importa? Non dovrei parlare con te. » Sputai acida sentendo una fitta al cuore, lo guardai e poi andai via. «Aspetta, Megan... mi dispiace. » Sussurrò ma io andai via comunque.
Mi veniva da piangere ma non potevo fare altro, non volevo soffrire ancora.
Passai tutta la giornata a pensarci e quando uscii da scuola mi scordai anche di salutare Emma, andai direttamente al parcheggio, nemmeno guardavo davanti a me, avevo lo sguardo fisso sull'asfalto quando il rumore di un clacson mi fece distrarre,  alzai gli occhi e vidi una macchina avvicinarsi a me, mi scostai di lato ma appena si fermò e il conducente abbassò il finestrino spalancai gli occhi. «David? Cosa ci fai qui?» Chiesi piuttosto sbalordita, lui scese dall'auto sorridendomi. «Dicevo sul serio quando ti ho scritto: "Allora passo a prenderti! "» Sgranai gli occhi. «Non... non me lo aspettavo.» Ammisi quasi bisbigliando. «Dai,  sali.» Disse aprendomi lo sportello, sorrisi. «David... io dovrei avvisare mio fratello,  di solito vado a casa con lui. » Lui annuì, così lo chiamai,  di sicuro non ne sarebbe stato entusiasta.
Ma,  dopo alcuni discorsi mi fece andare con David.
E quando salii nella sua auto mi sentii felice,  tranne,  quando,  alzando lo sguardo verso il finestrino vidi Ethan, mi aveva appena vista con David.

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