In mensa mangiai a fatica, le parole di Ethan mi rimbombavano nelle orecchie: "Sentivo di averne bisogno" aveva detto, cosa gli prendeva? E soprattutto, cosa mi prendeva? «Guarda chi arriva...» Sussurrò Emma facendomi distrarre, vidi che Andrew stava venendo al nostro tavolo sorridendo, roteai gli occhi, era davvero cotta. «Ciao ragazze.» Ci salutò posando il suo vassoio accanto ad Emma. «Vi va se mangio con voi?» Chiese ma, secondo me, si stava rivolgeva solo ad Emma visto il modo in cui la guardava. «Certo.» Rispose lei civettuola, io sospirai. «Raggiungo mio fratello, devo parlargli.» Mentii, volevo lasciarli soli ed Emma annuii, così, mi allontanai con il mio vassoio verso il tavolo dove mio fratello e i suoi amici si sedevano di solito, con loro c'era anche America adesso. «William.» Lo chiamai e lui si voltò di scatto verso di me. «Megan, sei qui? Pensavo che saresti rimasta a casa oggi.» Scossi la testa e i suoi amici mi fecero spazio in modo che io mi potessi sedere con loro e un attimo dopo ricominciarono a parlare, scherzare e prendersi in giro mentre io continuavo a pensare ad oggi.
Subito dopo le porte della mensa si aprirono e il mio cuore accelerò: Ethan e i suoi amici della squadra della scuola entrarono sorridendo e immediatamente Ruby e altre corsero da loro, alcune baciarono i suoi amici mentre Ruby baciò proprio Ethan che si ritrasse facendomi sentire sollevata non so per quale ragione, di scatto mi alzai facendo voltare tutte le persone sedute a quel tavolo. «I-io vado a svuotare il mio vassoio.» Mi giustificai e, in parte, era la veritá, loro annuirono e io quasi corsi nella direzione di Ethan e Ruby, accanto a loro avevano i cestini, avrei fatto finta solo di buttare i broccoli che servivano in mensa quel giorno.
Mi avvicinavo ad ogni passo di più guardando Ruby sfiorargli il petto, mi fece impazzire.
Perché mi comportavo in questo modo?
Non appena arrivai ai cestini non mi feci vedere da Ethan, gli diedi le spalle e ascoltai cosa si dicevano. «Avanti... sta sera sono da sola a casa, possiamo divertirci.» Disse Ruby con tono sfacciato facendomi sobbalzare. «Ruby...» Cominciò Ethan ma lei lo fermò. «Ti aspetto questa sera.» Lo salutò con un bacio sulla guancia e poi andò via insieme alle sue amiche.
Bene, Ethan sarebbe andato a letto con Ruby, questo pensiero mi fece male ma non ne capii il motivo, io e Ethan eravamo soltanto amici se il nostro rapporto si poteva definire così, sospirai e lasciai direttamente il mio vassoio lì, mi veniva quasi da piangere, mi voltai lentamente e vidi che Ethan mi stava guardando, aveva notato che avevo sentito? Lo guardai trattenendo le lacrime e poi mi allontanai raggiungendo il mio tavolo sentendomi a pezzi.
Appena tornai cercai di distrarmi.
Cosa potevo aspettarmi da Ethan? Era un puttaniere, come poteva ricambiare i miei stessi sentimenti incerti? Sospirai, per lui ero un'amica, dovevo mettermelo in testa, non so in cosa avevo sperato.Tornata da scuola studiai quasi tutto il pomeriggio e poi guardai un po' di film, William era uscito, mio padre era nel suo studio e mia madre a lavoro, ero quasi sola in casa e avevo bisogno di distrarmi.
Poi parlai un po' con Emma al telefono che mi raccontò che tra lei e Andrew stava davvero nascendo qualcosa, ne ero contenta. «Io devo farti conoscere un ragazzo, non dirmi di no, mi piacerebbe uscire in quattro con te.» Mi disse ma io rifiutai, non volevo conoscere altri ragazzi ma, sapevo, che non si sarebbe arresa facilmente, Emma era così e anche il suo nome, come mi aveva detto Ethan, comprendeva in pieno il suo carattere.
La sera, mia madre e William tornarono a casa e dopo cena decisi di fare una doccia per levarmi di dosso quella stupida malinconia, andai in bagno e ne feci una bollente, le amavo in inverno ma, purtroppo, quando uscii,capii che non era servita a molto, ero ancora troppo triste.
Mi avvolsi nel mio accappatoio e poi uscii dal bagno pieno di vapore notando che erano già le dieci di sera, aprii la porta di camera mia e poi la chiusi dietro di me, presi il mio iPod, le mie cuffie e misi il volume della musica al massimo, volevo che superasse i miei pensieri, cominciai a muovermi al ritmo della musica mentre mi levavo l'accappatoio, l'appoggiai sul letto, aprii il mio cassetto e tirai fuori un paio di mutande, le indossai e poi andai verso l'armadio, spalancai le ante e presi la maglietta che indossavo per dormire, la misi sulla spalla, poi chiusi le ante e cominciai a canticchiare la canzone che ascoltavo, mi voltai e sbarrai gli occhi quando vidi che Ethan mi stava fissando divertito, immediatamente cercai di coprirmi con la maglietta. «Quando sei entrato!?» Urlai correndo verso il letto per coprirmi con l'accappatoio.
Lui scoppiò a ridere mentre io arrossivo sempre di più. «Non è divertente.» Gli feci notare e lui scosse la testa smettendo di ridere. «Non vergognarti, non sei la prima ragazza che vedo nuda.» Mi prese in giro e io gli lanciai un'occhiataccia. «Sono entrato un attimo prima che tu prendessi la maglietta dall'armadio.» Mi informò avvicinandosi a me, io mi coprii ancora di più arrossendo di nuovo. «Non avevo mica visto che eri mezza nuda e poi, stavi ascoltando tu la musica, non è colpa mia se non mi hai sentito entrare.» Cercò di difendersi. «Girati, devo mettere la maglietta e un paio di pantaloni.» Cambiai argomento, lui rise di nuovo e chiuse gli occhi facendomi sbuffare, non gli avevo chiesto quello, comunque decisi di fare in fretta, abbandonai l'accappatoio e mi infilai la maglietta, lo guardai e vidi che aveva gli occhi chiusi, così raggiunsi il mio armadio e l'aprii di nuovo, presi dei pantaloncini e poi mi voltai di nuovo scoprendo che stava sbirciando, arrossii e gli lanciai i pantaloncini in faccia. «Smettila!» Lo rimproverai e lui rise avvicinandosi mentre indietreggiavo cercando di coprirmi, avevo solo le mutande e una maglietta addosso. «Hai un corpo davvero bello, credimi.» Sussurrò leccandosi le labbra, sentii nascere un calore dentro di me e prima che si avvicinasse troppo lo allontanai, corsi a prendere i miei pantaloncini e li infilai, non avevo mai provato sensazioni del genere. «Hai rovinato il gioco.» Disse dispiaciuto. «Meglio così. » Risposi con voce non molto sicura, presi l'accappatoio da terra e lui si levò il giubbotto di pelle, lo buttò per terra e poi andò a sedersi sul letto, rimasi a guardarlo notando i muscoli che si intravedevano dalla maglietta, quel pensiero mi fece arrossire e poi mi ricordai: «Non dovresti essere a casa di Ruby?» Gli chiesi fingendomi non molto interessata. «No, non volevo andarci.» La sua risposta sembrò liberarmi il cuore da quella pesantezza che avevo sentito tutto il giorno. «Capisco...» Risposi soltanto cercando di trattenere quella strana gioia. «E allora come mai sei qui adesso?» Domandai ancora poggiando il mio accappatoio sulla sedia. «Per parlare un po', ma visto che ti ho trovata così, non parleremo e basta, se vuoi.» Ammiccò e io arrossii di nuovo scuotendo la testa. «Sto andando a dormire Ethan.» Lo avvisai e il suo sguardo sembrò illuminarsi. «Resto con te sta sera.» Il mio cuore mancò un battito alla sua risposta. «È successo qualcosa?» Domandai avvicinandomi a lui, mi guardò negli occhi, sembrava indeciso ma poi parlò «Non riesco a dormire senza te.» Quelle parole mi cambiarono per sempre, sentii felicità mista alla paura, sensazioni che non avevo mai provato.
Così, quella sera dormì con me, di nuovo, ci mettemmo a letto e cominciammo a parlare, mi raccontò di suo padre, di come era cambiato dopo la morte di sua madre e di come lui andava avanti, mi ferivano queste cose, soprattutto il fatto che lui non lo volesse denunciare.
Poi finimmo per parlare della scuola, del perchè non riusciva a stare attento, del perchè non riusciva ad impegnarsi, del perchè amava divertirsi e basta.
Parlammo a bassa voce, guardandoci negli occhi, stabilendo un contatto che, sapevo, non avrei mai avuto con nessuno tranne lui.
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Una ragione per amarti
RomansaMegan è nata in una famiglia perfetta, ha un fratello maggiore che cerca di proteggerla da tutto e dei genitori che l'appoggiano in ogni sua scelta. Ha ottimi voti a scuola e un' amica fantastica, ama stare da sola e leggere molto per ore. La sua vi...