Passammo tutta la settimana così: a vederci fuori per l'ora di pranzo, parlavamo molto e poi mi faceva controllare i lividi che per fortuna stavano scomparendo.
Quando arrivò venerdì e tornai a casa già sentivo che mi mancava passeggiare con lui nel cortile.
I miei non erano in casa così corsi di sopra a leggere qualcosa, poi studiai e in fine guardai la TV. Quel venerdì pomeriggio passò in fretta.
La sera andai a letto presto salutai tutti e mi chiusi in camera mia, lanciai uno sguardo alla finestra e a quel punto mi avvicinai e la lasciai socchiusa pensando a Ethan.
Mi infilai la maglietta che usavo come pigiama e poi mi addormentai.«Megan? Megan svegliati.» Sentii chiamare, mi lamentai e mi voltai dall'altro lato del letto. «Megan.» Continuò a bisbigliare, aprii leggermente gli occhi e appena vidi che era Ethan mi tirai subito a sedere. «Cosa... cosa è successo? Ti ha fatto del male?» Chiesi allarmata, lui mi poggiò le mani sulle braccia e poi scosse la testa. «Hai un costume da bagno?» Mi domandò prendendomi alla sprovvista. «A cosa ti serve un mio costume nel cuore della notte?» Chiesi un scocciata stropicciandomi gli occhi, perché mi aveva svegliata? «Ho un'idea.» Rispose sorridendo.
Qualche minuto dopo eravamo entrambi scesi dalla finestra,sotto i vestiti avevamo i costumi, voleva portarmi al mare e io avevo stranamente accettato, a lui non resistevo.
Corremmo fino ad arrivare nel suo vialetto, salimmo sua moto e partimmo.
Mi tenni stretta a lui sentendomi felice e con il cuore che batteva a mille all'ora.
Quando arrivammo in spiaggia quasi non ci credetti, stavamo per fare un bagno alle tre del mattino, era tutto deserto mentre ci avvicinavamo alla riva. «Spogliati» Mi disse a un certo punto facendomi sobbalzare e arrossire. «Fallo prima tu.» Risposi incrociando le braccia al petto, lui mi sorrise malizioso e poi tirò via la maglietta e successivamente i pantaloni, rimanendo in costume. «Facile no? Aspetto te.» Disse continuando a guardarmi. «G-girati.» Risposi balbettando e vergognadomi, lui scoppiò a ridere. «Ti ho quasi vista nuda, non ti vergognerai di farti vedere in costume!» Esclamò avvicinandosi,scosse la testa e poi sorrise di nuovo. «Hai un corpo meraviglioso, non vergognarti.» Sussurrò facendomi provare dei brividi lungo la spina dorsale, indietreggiai leggermente e poi mi levai la maglietta, il più lentamente possibile, e in fine i pantaloni, lui restò a fissarmi il corpo e io gli diedi una spinta. «Non siamo venuti qui per guardarci in costume.» Risposi fingendomi arrabbiata. «E chi te lo dice?» Rispose scherzando, gli diedi un'altra spinta e lui quasi cadde in acqua. «Ti va di provare la temperatura dell'acqua?» Mi chiese avvicinandosi di nuovo. «Sono una signora, provala tu per entrambi.» Scherzai facendo l'altezzosa. «Mi dispiace.» Rispose caricandomi sulla sua spalla facendomi gridare. «La proveremo insieme.» Disse ridendo mentre cominciava ad andare verso le onde. «Mettimi giù Ethan! Provala prima tu!» Mi lamentai agitandomi mentre continuava a tenermi sulle sue spalle. «Se ti faccio scendere ora la prima a provare l'acqua sarai tu, guarda sotto di noi.» Feci come mi aveva chiesto e notai che l'acqua stava cominciando a salire, in quel momento a Ethan arrivava alle cosce, perciò rimasi ferma, se mi fossi ancora agitata sarei caduta direttamente in acqua. «Allora, come è?» Chiesi ridacchiando. «Parecchio fredda.» Rispose stringendo i denti quando gli arrivò alla pancia. «La sentirai anche tu ora» Io scossi la testa preparandomi al gelo dell'acqua e poco dopo mi travolse. «È troppo fredda!» Urlai tenendomi stretta a lui. «Allora non staccarti.» Rispose serio, arrossii e lui si voltò allacciando le mie gambe alla sua vita, adesso eravamo davvero vicini,i nostri nasi quasi si toccavano. «Avevi mai fatto qualcosa del genere?» Chiese avvicinandosi di più, il mio cuore cominciò a battere più velocemente mentre scuotevo la testa. «S-sei l'unico che può farmi fare cose del genere...» Sussurrai e le sue labbra furono più vicine, sentii lo stomaco impazzire quando un attimo dopo un'onda ci sommerse facendoci staccare, riemersi dall'acqua subito dopo. «Ethan?» Lo chiamai non vedendolo in acqua. «Booh! » Gridò riemergendo dietro di me, facendomi spaventare a morte. «Sei impazzito?» Urlai, lui scoppiò a ridere e un attimo dopo anche io.
Uscimmo dall'acqua subito dopo, faceva troppo freddo anche se io continuavo a pensare a quella specie di bacio che stavamo per darci, era stato magico, sentivo di desiderarlo davvero, ma per lui era così? E soprattutto, era la cosa giusta da fare?Completamente bagnati tornammo a casa, mi aiutò a risalire dalla finestra e poi andò via lasciandomi un bacio sulla guancia e mille domande nella mente.
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Una ragione per amarti
RomansaMegan è nata in una famiglia perfetta, ha un fratello maggiore che cerca di proteggerla da tutto e dei genitori che l'appoggiano in ogni sua scelta. Ha ottimi voti a scuola e un' amica fantastica, ama stare da sola e leggere molto per ore. La sua vi...