Capitolo 12

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Quella sera appena mi misi a letto una piccola parte di me desiderava averlo accanto mentre la maggior parte preferiva non vederlo più, ma sapevo che oggi non si sarebbe presentato, sarebbe stato da idioti dopo quello che era successo con Ruby, mi coricai a letto sospirando, almeno domani era sabato e sarei stata un po' con Emma, mi avrebbe tirata su.
Poggiai la testa sul cuscino e tirai su le coperte ma non appena chiusi gli occhi sentii  la finestra aprirsi, era lui.
Aprii gli occhi  e mi alzai in fretta, guardai verso la sua direzione e lui sembrava preoccupato. «Va via Ethan.» Dissi freddamente. «Meg... Ruby è una stronza...» Non lo feci finire alzandomi in piedi. «Mi hai solo usata per divertirti ogni tanto, va via, hai lei.» Lo guardai cercando di non piangere. «Tu sei speciale Meg, Ruby non è come te.» Quelle parole mi fecero infuriare. «Allora perchè non mi hai difesa?» Chiesi quasi senza voce, lui abbassò lo  sguardo. «Per non rinunciare alla tua reputazione, certo... ora va via.» Gli indicai la finestra e mi rimisi a letto, non volevo vederlo.
Dopo un'infinità di tempo sentii la finestra chiudersi, era andato, così, scoppiai a piangere.

Il giorno dopo ero ancora a pezzi così il pomeriggio andai da Emma per distrarmi almeno un po'.
La trovai allegra, come sempre. «Perché sei venuta vestita così? » Mi chiese e io mi guardai. «Questa sera usciamo, non ricordi?» Chiese portandomi in camera sua, io mi lamentai. «Non voglio Emma...» Sussurrai e lei si voltò di scatto puntandomi un dito contro. «Senti mia cara Megan, o la smetti di pensare a lui o la smetti di pensare a lui.» Disse arrabbiata. «Siccome non ho molta scelta credo che smetterò si pensare a lui.» La informai e lei mi sorrise, entrammo in camera sua e lei si lanciò sul letto sparpagliando tutti i suoi capelli biondi sul materasso. «Vedrai, ci divertiremo, ma visto che non sei venuta vestita decentemente per una serata ti presteró qualcosa.» Ammiccò mentre me lo diceva, mi avvicinai a lei mentre sentivamo bussare alla porta. «Entra.» Disse Emma, mi voltai e vidi sua madre e la sua sorellina sulla soglia, entrambe con dei capelli biondi davvero meravigliosi, salutai con la mano la piccola Emily e poi Martha, sua madre. «Accompagno tua sorella a fare danza e poi vado a fare la spesa, voi uscite?» Ci chiese e Emma annuì. «Va bene allora a dopo tesoro.» Ci salutò e poi chiuse di nuovo la porta.
Martha era una donna forte, sicura, e molto dolce, aveva lo stesso carattere di Emma.
«Adesso possiamo cominciare a prepararci.» Mi avvisò Emma sorridendo e io roteai gli occhi.
Un'ora dopo finimmo di prepararci, mi aveva prestato un paio di jeans neri e una maglietta grigia che mi scopriva la schiena, erano davvero belli i suoi vestiti.
Poco dopo Andrew e questo ragazzo passarono a prenderci, Emma era un po' nervosa. «È la nostra prima uscita da fidanzati.» Ammise riferendosi a lei e Andrew io le accarezzai la spalla. «Andrá tutto bene.» Ci abbracciammo e poi raggiungemmo i ragazzi.
Subito notai Andrew, sembrava felice e poi vidi il ragazzo accanto a lui, ci  sorrideva, aveva dei capelli biondi e degli occhi scuri, simili al mio colore era davvero un bel ragazzo. «Megan lui è David, David lei è Megan.» Ci presentò Emma, lui mi sorrise e io  ricambiai. «Piacere.» Disse allungandomi una mano, io  l'afferrai. «Piacere...» Risposi i suoi occhi erano davvero profondi, ne rimasi quasi incantata. «Avevamo pensato ad un panino e poi al cinema, vi  va?» Propose Andrew distraendomi da David, annuii insieme ad  Emma e poi andammo.

Non appena arrivammo David cominciò a parlarmi, sembrava davvero un ragazzo interessante. «Ma allora tu hai già finito il  liceo.» Compresi un po' imbarazzata, forse per lui ero ancora una bambina visto che era al primo anno di college, rise alla mia risposta. «Per niente.» Rispose e io sorrisi leggermente sollevata. «Sei più matura di molte mie compagne di corso direi.» Ammise facendomi ridere.
Passammo una piacevole serata, ci scambiammo i numeri e al cinema mi tenne la mano.
«Allora buonanotte.» Mi salutò appena arrivammo a casa di Emma. «Buonanotte.» Risposi mentre li vedevamo andar via.
David mi era sembrato davvero un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, interessato allo studio  e al suo futuro, solo che, quando mi aveva tenuto la mano non avevo sentito nulla, nessuna sensazione.
Non lo  confidai ad Emma, sembrava così felice, quella sera mi addormentai a casa sua invasa da quei pensieri.

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