Capitolo 3

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Appena la sveglia suonò mi svegliai di colpo, "ti prego non svegliarmi" pensai, volevo dormire ancora, allungai un braccio per spegnerla ma non ci arrivai, toccai qualcos'altro, aprii gli occhi e subito tutto il sonno che avevo sparì. «Ethan!» Gridai, era disteso accanto a me, sul mio letto, con la testa affondata su un cuscino, lui mugolò mentre mi sporgevo per staccare la sveglia.
Mi alzai in fretta dal letto tirando le lenzuola per scoprirlo. «Alzati!» Questa volta gridai più piano, i miei genitori erano già a lavoro e William doveva essere già in piedi. «Avevi detto che saresti andato via all'alba e che avresti dormito sul tappeto!» Lui mugolò di nuovo così cominciai a picchiarlo su una spalla. «Megan ho sonno» farfugliò e questo mi fece infuriare. «William ti uccide se ti vede qui!» Mi sedetti sul letto e cominciai a scuoterlo ma lui allungò una mano e me la mise in faccia. «Sh...» disse e io sospirai frustrata, mi levai la sua grande mano di dosso e poi notai che era in boxer, aveva dormito con me in quelle condizioni! Come avevo potuto non accorgermene! Arrossii di colpo mentre prendevo i suoi jeans dal pavimento e glieli tiravo, cercai subito di calmarmi, lui alzò la testa dal cuscino, aveva uno sguardo buffo e assonnato ma questo non mi impediva di rimanere infuriata. «Ethan, vestiti e va via.» Lui sbuffò e poi si mise a sedere. «Perché vi svegliate così presto?» Chiese lamentandosi. «Vestiti!» Ripetei e lui mi lanciò uno strano sguardo, si alzò e poi venne verso di me. «Perché sei così imbronciata?» Domandò sorridendo, indietreggiai vedendo quanto si stava avvicinando, la sua altezza mi faceva paura, aveva delle spalle possenti. «Perché hai dormito nel mio letto, ecco perché lo sono, e anche perché non sei andato via all'alba» risposi continuando a indietreggiare lui rise. «Devi rilassarti ogni tanto Meg» io lo fulminai con lo sguardo fino a quando non andai a sbattere contro l'armadio, ero in trappola, lui continuò ad avvicinarsi per poi mettere le mani ai due lati della mia testa, facendomi sentire davvero piccola. «Megan? Tutto ok?» Sentii mio fratello e io spalancai gli occhi. «Ho sentito un rumore» parlò di nuovo e a Ethan scappò una risata, gli tappai subito la bocca con le mani che mi tremavano. «Ho solo sbattuto contro l'armadio, tutto ok» risposi con voce piuttosto insicura. «Vuoi che entri?» Chiese. «No!» Gridai ma poi ricordai che la porta era chiusa a chiave. «Cioè... è tutto ok.» Aggiunsi mentre lo sguardo di Ethan si trasformava in uno sguardo divertito, appena sentii William allontanarsi levai le mie mani da Ethan e poi mi allontanai da lui. «Ora vestiti e va via prima che ti scopra» bisbigliai indicando la finestra, lui sorrise divertito, poi prese i suoi jeans e li indossò. «Ci vediamo a scuola allora, Meg» annuii frustrata mentre si avvicinava alla finestra, l'apriva e scendeva giù dall'albero, lo vidi attraversare la strada e andare direttamente alla sua moto, sospirai buttandomi sul letto, era stato così strano.

Quando arrivai a scuola Emma era all'entrata che mi aspettava. «Buongiorno» mi salutò e io annuii. «Per questa sera vengo io o vieni tu a prendermi?» Mi chiese, corrugai la fronte e poi ricordai. «Emma, dobbiamo proprio?» Chiesi stanca. «Certo che si! È un'occasione!» Esclamò.
Mio fratello era stato invitato a una grande festa organizzata da un ragazzo della nostra scuola e lui aveva detto a me e ad Emma di venire, lei non vedeva l'ora, io non ne ero molto convinta. «Senti io...» Continuai ma lei mi interruppe. «Fallo per me, e poi è venerdì!» Mi sorrise e io ricambiai annuendo, lei fece una faccia soddisfatta e mentre continuammo a camminare i miei occhi incrociarono quelli di Ethan che prima non avevo visto, ci guardammo per un paio di secondi e poi io abbassai lo sguardo arrossendo. «Tutto ok?» Chiese Emma che mi stava fissando. «Si, tutto ok...» Mentii, non lo era per niente, sapevo che avrei continuato ad arrossire ogni volta che i nostri sguardi si sarebbero incrociati.

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