«Bea?» chiedo seria.
Beatrice è la mia migliore amica, o meglio dire lo è sempre stata. Prima di sparire per un'intera estate, senza più nemmeno farsi sentire.
Io e lei eravamo inseparabili l'anno scorso, due anime ribelli che riuscivano a comunicare combinando guai e facevano innamorare ogni ragazzo. La nostra dimora era la presidenza e la strada. La mattina dalla preside Poli a sentire le solite ramanzine, il pomeriggio a bordo di uno skate, con i pattini ai piedi eravamo libere. Ci bastava stare insieme e non avere limiti, per sentirci leggere e potenti.
Dopo aver condiviso un legame così coinvolgente, non capivo come avesse potuto sparire; dimenticarsi.
«Vediamo come si comporta.» dice Tomma serio.
Bea sembra averci visti, ma non si avvicina. Anzi cambia direzione e si avvia verso un'altra area del cortile.
«Chissà cosa le è passato per la testa...» ragiona Gio.
In quel momento veniamo interrotti da due voci che cantano "We are the champions".
Chi possono essere se non i gemelli Sam e Dan?
Samuele e Daniele Motta, altri irripetibili membri della gang.
Uno più idiota e folle dell'altro.
Entrambi hanno capelli biondi, solo che uno li porta lunghi, mentre l'altro rasati.
Inutile dire che sono degli adorabili tonti.
«Vi vedo turbati ragazzi, cosa succede?» chiede Dan infilandosi nel gruppo.
«Tri ci ha evitati.» spiegai brevemente. Tri era il soprannome che aveva nella gang, ma io ho sempre amato chiamarla Bea, perché l'ho conosciuta molto prima che gli altri.
«Ma vedrete che tornerà con noi! Alla fine non conosce molta altra gente a scuola.» butta lì Dan.
Sam scuote la folta chioma bionda e aggiunge: «E poi non resisterà al nostro fascino!»
I gemelli hanno questa divertente mania di aggiungere sempre qualcosa, anche se stupido, a quello che dice il fratello.
La campanella suona così ci dividiamo per raggiungere le varie classi.
Della gang mancano da presentare Riccardo e Luca.
Rik è il capo cannoniere della squadra di calcio scolastica, è molto forte e si allena davvero tanto, ma quando non è al campo esce con noi. È un tipo cortese e intelligente, ovviamente molto bello.
Luk, il suo migliore amico è il tipo più enigmatico che si possa conoscere. È un ragazzo molto affascinante e all'apparenza perfetto, ma con chi non conosce bene è chiuso e scorbutico. Sappiamo tutti di avere degli scheletri nell'armadio, ma il suo è davvero bello grosso. Non conosco i dettagli, ma so che non ha più i genitori. Ogni tanto capita che anche lui si porta a casa qualche moretta in minigonna e nonostante abbia la scia dietro di sé, non sembra lasciarsi andare con nessuna. La verità è che è sempre stato innamorato di Paola, ma lei non si è mai voluta mettere la testa apposto.
Ah quasi dimenticavo: è un rapper veramente divino e con parole e rime è senza dubbio il migliore.
Rik e Luk sono in classe con me, perciò le lunghe e noiose ore delle mie giornate le passo con loro.
Li vedo davanti alla mia classe appoggiati al muro a farsi ammirare dalle poverine che non potranno mai averli. Io invece posso usufruirne quando voglio, sono i miei uomini.
«Ciao schianto.» mi saluta Luk quando li raggiungo.
Stampo un bacio sulla guancia ad entrambi, con un sorriso grande.
«Ehi ma è vero che Paola ci ignora?» chiede Rik.
Annuisco lentamente.
«Ignora anche te?» Chiede Luk abbassando lo sguardo.
Quando Paola ha tagliato i ponti, l'ha fatto anche con lui, facendolo soffrire parecchio.
«Si, non si è più fatta sentire ne vedere.» rispondo mostrando la mia delusione.
«Tesoro devi andarci a parlare te. Insomma eravate pappa e ciccia voi due...» nota Rik.
«Hai ragione, andrò a cercarla all'intervallo.» decido, mentre ci avviamo in classe per iniziare un nuovo lungo anno scolastico.
Partiamo con vigore, con una professoressa appena arrivata noiosa quanto la materia che insegna: storia.
Ma il tempo passa agevolmente dato che mi sono arraffata il banco più bello, in ultima fila tra Rik e Luk. I ragazzi mi fanno sempre divertire molto, mi trattano come una regina e sono la loro consigliatrice ufficiale in termini di donne.
La campanella dell'intervallo suona melodicamente trionfante.
«Vado da Tri, vi raggiungo dopo.» dico ai ragazzi e mi avvio lungo il corridoio verniciato vaniglia.
Cerco la 4D e sbircio al suo interno.
Bea è seduta in un banco vicino alla finestra, con le gambe appoggiate su di esso e le cuffie alle orecchie.
Mi prendo un attimo per osservarla meglio: il suo bel visino è più scavato di come lo ricordo. Gli occhi azzurri e luminosi sono stretti e scrutano fuori dalla finestra, mentre i capelli castani sono disordinati. Per il resto indossa i soliti jeans strappati e una felpa blu, con le Vans su cui è stampato l'universo.
Mi avvicino cauta e mi siedo nel banco a fianco a lei.
Passa qualche minuto, prima che lei volti la testa e le compaia un'espressione stupita mista a confusione.
Toglie le cuffie di getto e pronuncia con voce flebile: «Melissa?»Spazio autrice
Ciao primi lettori!
Vi piacciono questi primi personaggi? Quale di più?
Un bacio, Æmis
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Tutti pazzi di lei
Teen FictionE se la protagonista fosse apparentemente bellissima ed inarrivabile? Se il problema non fosse trovare un ragazzo che s'innamori, ma trovarne uno che non lo faccia?