Il telefono squilla e mi allungo sul divano per raggiungerlo sul tavolino.
«Si?»
«Ciao Queen.»
La voce calda di Tomma è bellissima anche al telefono.
«Ehi.»
«Ce l'hai ancora con me?»
«Non ce l'ho con nessuno Tomma. Sono un po' confusa in questo periodo.»
«Per Beatrice o ancora per quel Mirko ?»
«Un po' entrambi a dire la verità.»
«Ascolta devo tenere Michael e Greta alle tre, vieni?»
«D'accordo, a dopo.»
Michael e Greta sono i cuginetti di Tomma, hanno perso il papà in un brutto incidente e la mamma deve lavorare. Perciò spesso Tommaso va a casa loro nel pomeriggio, mentre sua zia Sara lavora al supermercato. C'è stato un periodo che appena potevo andavo con Tomma dai bambini, era il mio angolo di paradiso.
Mi cambio, perché ho ancora indosso i vestiti di scuola di stamattina. Infilo dei jeans e una felpa blu dell'Adidas.
«Mamma, io vado dai bambini con Tomma.» la avverto mentre sta pulendo i vetri.
«Ok, ci vediamo per cena?»
«Si certo. A dopo.»
Prendo la Mom e passo a comprare del cioccolato per i bambini. Una tavoletta fondente e una al latte, come sempre.
I bambini mi saltano addosso quando varco la porta. Michael mi da un lungo bacio sulla guancia e sembra non volersi più staccare.
«Ehi ometto, vacci piano.» scherza il mio migliore amico, comparendo dal salotto.
Michael si stacca e corre via. Greta invece aspetta che io mi inginocchi per stringermi le braccia al collo.
«Ciao principessa.»
«Ciao Meli!»
Michael e Tomma si mettono a giocare alla play, mentre io faccio le treccine a Greta: questa è la classica routine. La piccola ha 6 anni e mi racconta le sue prime avventure a scuola, tra amiche antipatiche e bambini maleducati. Mi chiede anche qualche consiglio a volte e riconosco che è una bimba molto matura. Michael invece ha quasi 9 anni ed è rimasto molto più segnato dalla morte del padre. Era il suo eroe, come ogni papà lo è agli occhi dei figli. Perderlo lo ha destabilizzato molto, infatti è per lui una figura essenziale quella di Tommaso. È il fratello grande che si prende cura di loro, che gli insegna a crescere, a imparare il rispetto e la forza e tutto ciò che un bambino deve imparare per essere un giorno un uomo. Per questo mi si stringe sempre il cuore a vederli insieme, sono i miei angeli, la mia soddisfazione e ogni volta che dubito di riuscire a far qualcosa, penso a loro due e tutto mi pare possibile. Perché se un ragazzo, nemmeno un uomo, può crescere un bimbo, tutto il resto diventa più facile.
«Io ho fame.» interrompe i miei pensieri Michael gettando la manetta della play sul divano. Tomma dice di perdere per far vincere il bambino, ma una sera da ubriaco mi ha rivelato che in realtà Michael è fortissimo e lui non riesce a vincere nemmeno se ce la mette tutta. Ricordo di aver riso per giorni.
«Vieni Greta, prepariamo la merenda.»
La prendo per mano e mi dirigo in cucina. Davanti al grande specchio appeso alla parete sento la manina della bimba tirarmi. Rimaniamo a guardarci e lei si contempla le treccine.
«Un giorno, voglio essere bella come te.» mi punta un dito sorridendo convinta. Mi sento lusingata e le sorrido di rimando: «Sarai molto più bella di me, Greta.»
«Forza andiamo.»
Prepariamo dei panini con la nutella e i bicchieri di aranciata. Lascio il vassoio a Greta che lo porta in salotto, mentre io salgo per andare in bagno. Prima di tornare giù lascio le barrette di cioccolato nelle camere dei bambini.
«Voglio vedere i Simpson!»
«No, sono brutti i Simpson.»
Tommaso sta ribattendo e so che non vuole che li vedano perché Sara li trova poco educativi, mentre lui ne va matto e li guarda ogni giorno.
«Cosa ne dite di un DVD?»
«Cattivissimo me!» sento la vocina di Greta.
«Bell'idea!» urlo dalla cucina.
Sto cercando della frutta nel frigo quando Tommaso mi solleva di peso e mi sposta per prendere il mio posto. Sbuffo e rimango a guardarlo finché tira fuori del mascarpone e della marmellata.
«Come farai ad essere tutto muscoli e mangiare tante schifezze io non lo so!» sbotto frustrata, lasciandomi andare su una sedia. Lui si siede al tavolo di fronte a me, con un ghigno divertito. Mentre spalma l'inimmaginabile su tutto il possibile mi scruta dai suoi occhi scuri.
«Allora Mel devi raccontarmi un po' di cose.»
Così cerco di fare mente locale e gli racconto di Beatrice, di Mirko, di Lorenzo e persino di Marc. Ed è su quest'ultimo, dopo avermi riempito di domande riguardo a Lori, che sembra voler soffermarsi.
«Marc è fatto così Mel, lo sai. Se ha quei comportamenti è solo perché ti vuole bene.»
«Ma non ha mai fatto così! E poi c'è anche la questione di Giorgia. Non voglio che la faccia star male così.»
Lui mi studia per interminabili secondi e sospira.
«Marco è un idiota. E questo lo sappiamo. È un idiota non solo per le ragazze, per le feste, l'alcol, il fumo, le risse... È un idiota perché si lascia scappare non una, ma ben due ragazze meravigliose.»
«Cosa? Cosa vuoi dire?»
«Te e tua sorella.»
«Marc non prova niente del genere per me.»
«Meli. Tutti provano qualcosa per te, non puoi non vederlo. E se non è niente di profondo, è comunque attrazione. E con te è molto facile non distinguere le due cose.»
«Tomma cerca di spiegarti.»
«Sei bellissima, sexy da morire. Hai due occhi che parlano senza che tu dica niente, per di più hai un carattere meraviglioso: sempre serena, sorridente, aperta. Sei intelligente e hai un carisma forte. Tutti sono attratti da te, sei quel tipo di persona che ognuno una volta conosciuta, vuole avere nella propria vita. Per questo uno può scambiare semplice attrazione per un sentimento, o viceversa. Marc è attratto da te? Oppure prova anche qualcosa di più? Magari questo suo comportamento è dato dal fatto che vorrebbe esprimere ciò che sente, ma non ne è capace, ne sicuro.»
Questo discorso mi manda in tilt. Completamente. Forse si, forse è proprio come dice Tomma, è per questo che con i ragazzi sono sempre io a muovermi, perché loro sono come anestetizzati, bloccati e confusi. Oppure no, perché non è possibile che uno come Marco sia davvero così debole da cedere a me e addirittura a non avere il coraggio di provare a buttarsi. Io non mi sento questa dea, questa creatura magnifica e maledetta che ha descritto Tommaso.
Io sono semplicemente me.
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Tutti pazzi di lei
Teen FictionE se la protagonista fosse apparentemente bellissima ed inarrivabile? Se il problema non fosse trovare un ragazzo che s'innamori, ma trovarne uno che non lo faccia?