2. La gang

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Lascio la moto davanti al cancello, nel parcheggio più visibile da ogni punto della scuola.
Tolgo il casco scuotendo i capelli per ridare loro volume, davanti ad un mocciosetto che mostra l'apparecchio, dalla bocca spalancata.
Chiudo la moto con il casco appeso al manubrio e tiro su una spalla lo zaino.
«Principessa.»
La voce viene dalla macchina a due parcheggi dalla Mom.
«Tomma.» saluto riconoscendo il moro, sempre abbronzato che è a capo della nostra gang.
Tommaso un belloccio dall'aria da duro, tatuato tanto quanto desiderato da tutte, ma davvero poche hanno avuto la possibilità di averlo. Lui sembra non essere un tipo facile, nemmeno uno che si gode i vantaggi di essere praticamente un dio: esce periodicamente con qualche ragazza, ma mai tanto per. È uno apposto con la testa, che tutti amano per le feste incredibili che organizza.
Con lui c'è stato qualche bacio, quando ancora non avevo un nome e lui mi aveva presa sotto la sua ala protettrice. Ora ci conosciamo come le nostre tasche e siamo molto simili.
Lo abbraccio sorridendo.
«Come stai bionda?»
«Non male. Tu?»
«A parte l'immane fatica ad uscire dal letto, bene.»
Ci avviamo nel cortile della scuola, sotto gli occhi celebrativi di ogni studente.
È un'abitudine ormai, sentire tutti quegli sguardi su di me, colmi di ogni tipo di sentimento:  risentimento, ammirazione, invidia, rancore.
Molti mi hanno inquadrata come La Bionda per definizione.
Tomma mi prende e mi stringe a sè, mentre camminiamo.
«Ci avevo quasi fatto l'abitudine ad andare in giro senza riflettori.» ammette.
«Si davvero, ma si sa certe cose non cambiano mai.»
Di fronte a noi vediamo un gruppetto di ragazze di ogni età e tipologia che circondano qualcosa. O meglio dire qualcuno: Marco.
Il lui in questione ci individua con gli occhi e si libera dalla massa in gonnella per raggiungerci.
Tomma ridacchia e dice con fare paternale: «Anche certe persone non cambiano mai.»
Ridiamo insieme sotto gli occhi divertiti di Marc.
Marco è il ragazzo più bello della scuola: alto, possente, dai muscoli definiti, castano, occhi ambrati travolgenti e lineamenti perfetti.

Alt, fermi tutti. Non è il principe azzurro della storia e no, io non sarò la ragazza normale, che lo convertirà da badboy a marito perfetto, con cui vivrò in una casa magnifica con otto figli, per sempre felici e contenti.

Marc se le fa tutte, me compresa ogni tanto.
Ma solo per il semplice piacere.

«Ciao dio del sesso.» lo saluto amichevolmente.
Lui serissimo mi si avvicina e mi stampa il rituale rapido bacio sulla bocca, di cui sembro essere l'unica beneficiaria.
«Ciao my Queen.» dice strizzandomi un occhio.
Alcune ochette a quel gesto lanciano urletti allarmati, prima di scappare come gazzelle alla vista del leone.
Infatti sta proprio arrivando una leonessa in carne ed ossa: Claudia.
Ci voltiamo a guardare il suo ingresso in scena; indossa calze con le Nike scure ed una maglia lunga fino alle ginocchia con scritto a caratteri cubitali I'm the Future.
Esosa come sempre.
Clá è l'occhio della scuola, colei che sa e conosce tutto e tutti. È lei che ogni due o tre giorni aggiorna il social network gossip del nostro liceo ed ha il numero di telefono di ogni studente, dal mocciosetto nerd di prima al calciatore bocciato tre volte di quinta.
Inutile dire che la nostra gang è sempre al centro dei suoi post.
Clá è simpatica, ma non fa propriamente parte del gruppo, perché averla intorno porta sempre a litigi o incomprensioni tra noi. Inoltre più d'una volta ha dimostrato di volere la nostra compagnia solo per la sua insaziabile caccia di scoop.
Così durante le vacanze estive l'abbiamo incontrata solo poche volte, senza mai invitarla ufficialmente ad un'uscita. Ma lei sembra non darci peso e ci raggiunge sorridente come sempre.
«Buongiorno belli, una foto per il primo post dell'anno?» chiede trafficando con l'enorme smartphone che utilizza per ogni cosa.
«E facciamoci sta foto!» esclama Marc, prima di aggiungere con aria maliziosa «Oggi mi sento particolarmente bello.»
«Tu ti senti sempre particolarmente bello!» ridacchio scuotendo la testa.
«La Queen in mezzo!» dice trascinandomi tra lui e Tomma.
Poi entrambi si scambiano un'occhiata complice e mi baciano contemporaneamente sulle guance, mentre Clá scatta un selfie infilandosi in qualche modo nella foto.
«Ok, potete anche staccarvi adesso pervertiti!» dico cercando di spingere via i ragazzi.
Prima di muoversi i due tirano fuori la lingua e mi lasciano una leccata ciascuno sulle guance.
«Schifosi!» urlo ridendo insieme a loro.
Sbuffo cercando un fazzoletto nello zaino.
Mentre mi pulisco sento Tomma dire a Clá: «Guarda c'è Annalisa Pavone che bacia un bel biondino, là in fondo!»
Lei subito corre a vedere.
«Bella tattica amico!» si congratula Marc ridendo di gusto.
A quel punto Giorgia arriva facendo la sua entrata trionfale al fianco di Gaia, la sua amichetta per la pelle.
I ragazzi la salutano, prendendola anche in braccio.
«I capelli Tomma, lasciami giù!» grida quella facendolo ubbidire subito.
La mia sorellina è tanto piccola quanto riesce a farsi rispettare.
È la cucciola della gang, poiché Gaia è in terza, mentre noi siamo alcuni in quarta, altri in quinta.
«Ehi guardate chi si fa rivedere!» esclama Gaia indicando un punto dietro di me.
Ci giriamo tutti e i miei occhi ne incontrano un paio color acqua.

Tutti pazzi di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora