L'aereo plana su Dublino alle dieci di sera per il fuso orario.
É strano pensare che ad Atlanta sarebbero le quattro del pomeriggio.
Ora ci aspetta un'esaltante ora di viaggio per arrivare a Mullingar.
Dopo aver chiesto informazioni su come arrivarci mio padre ci dice che fortunatamente tra poco passerà un pullman.
Per tutto il viaggio non faccio che ascoltare musica e leggere.
Dalla mia playlist parte Summer Paradise e subito i miei pensieri si volgono verso le estati passate.
Un anno fa a questo punto dell'Estate non ero ancora interessata a Cameron, lo conoscevo di vista: tutti lo conoscevano almeno di vista. É sempre stato il tipico ragazzo popolare che tutte vogliono. E pure io, come tutte le altre, ci sono cascata. Ho creduto che quel ragazzo potesse essere dolce e che potessi riuscire a perdonarlo. Ma io non ci riesco, non posso e non voglio perdonarlo. So che non perdonare é un atto da vera egoista, ma per il momento preferisco essere egoista che perdonare Cameron.
Verso le undici il pullman arriva a destinazione e noi scendiamo con le valigie alla fermata.
«Ora chiamiamo un taxi, vero?» domando.
«Potremmo anche farla a piedi la strada: ci vuole solo mezz'ora.» replica mio padre.
«No, io non camminerò per mezz'ora con le valigie alle undici di sera in una città di cui non mi ricordavo nemmeno il nome!»
«Ha ragione caro.» fortunatamente mia madre mi appoggia.
Niall non dice niente, ma se ne sta per i fatti suoi con il cellulare in mano.
«Prima o poi scoprirò con chi passi tanto tempo su Whatsapp.»
«Come vuoi tu, Kitty.» dice scandendo bene l'ultima parola.
«Perché usi quel cazzo di soprannome?!»
«Kitty, le parole!» mi rimprovera mia madre.
«Non-usate-quel-soprannome.» inizio «Papiiii! Hai chiamato il taxi? Voglio arrivare a casa, non ne posso più!»
Dopo dieci minuti arriva il taxi che ci porta fino a casa di nostra nonna Jade.
Quando ci apre é avvolta in due coperte, che ricadono quasi fino a terra. Non ricordo di averla mai vista più sorridente da quando sono piccola.
«Oh! Eccovi arrivati! Ma che piacere, venite!»
La abbracciamo a turno e la baciamo. Dopo aver scrutato per bene sia me che Niall inizia uno dei suoi particolari monologhi su quanto siamo cresciuti e diventati grandi e belli.
Ci fa vedere le stanze e ci dice che io e mio fratello dovremo condividere la stessa.
Ma quale gioia.
Nonna Jade non cambia mai: é sempre la solita vecchietta arzilla e curiosa che vuole sapere sempre tutto. É una donna tranquilla e pacifica con se stessa, e non una di quelle nonne sempre in ansia.
É passata la mezzanotte, quando le luci si spengono in casa Horan.
Il conto alla rovescia per quel ragazzo riccioluto che mi fa tanto ridere é appena iniziato.
Nella mia mente l'unica parola che si ripete é il suo nome all'infinito.
Non ho ancora perso: la scommessa prevede che io non dica ad alta voce il suo nome: per il momento sono salva.
Così mi ripeto il suo nome in testa fino a quando non sprofondo nel sonno.
Salve a tutti!
Scusate se ieri non sono riuscita a pubblicare, ma ho avuto ripetizioni di greco😁
Spero che in questo non ci siano errori: non ho tempo di rileggerlo poiché devo volare🚀 a fare greco e latino per domani...
Già, oramai sono diventate le uniche cose che faccio😑
Spero vi sia piaciuto e se é così lasciate una stellina😊
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Mr.Styles
FanfictionCathleen era convinta di avere una vita perfetta: era una ragazza popolare, aveva molti amici e anche un fidanzato perfetto. Ma anche lei sapeva che era tutto troppo bello per essere vero. C'é solo una persona che riuscirà a insinuarsi nella sua vi...