«Dai! Dimmi dove stiamo andando!» mi lamento.
«Prima vuoi che ti stupisca, poi ti lamenti perché non ti dico dove andiamo, sei proprio strana!»
«Non pensavo mi avresti portata in un'altra città!»
«Vedrai che ti piacerà il posto.»
Si gira verso di me e mi lancia uno di quei suoi sorrisi perfetti. Io gli faccio la linguaccia e li mordo la guancia.
«Cosa stai facendo?!»
«Hai le guance morbidose!» così inizio a dargli dei pizzicotti sulle guance.
Fuori sta diventando buio e solo adesso mi viene in mente che nessun altro a parte Harry e i miei genitori mi hanno fatto gli auguri... Che tristezza.
Persino mio fratello si è dimenticato del mio compleanno.
«A che pensi?»
«No, niente, é solo che...»
«Cosa?»
«No, non fa niente, è una stupidaggine.»
«Sono sicuro che non lo era.»
«Beh, vedi, a parte te e i miei genitori, nessuno mi ha fatto gli auguri...»
«Sono sicuro che non l'hanno fatto apposta, e comunque avranno avuto una buona motivazione.»
«Lo spero...»
La mia tristezza però viene subito sostituta da un'improvvisa gioia. Passiamo davanti ad un cartello con scritto Manchester.
«Manchester?!»
«Si, è a soli trenta minuti da Holmes Chapel.»
«Wow!»
Parcheggiamo non lontano dal centro della città e una volta scesi, Harry, come oramai é diventata nostra consuetudine, mi prende per mano e mi trascina per le vie di quella città tanto viva.
«E il cibo dov'è?» gli domando.
«Non ti sfugge niente, eh?»
Scuoto la testa per negare come una bambina e ci mettiamo a ridere entrambi. Harry non smette di prendermi in giro per quel gesto tanto infantile fino a quando non arriviamo a un ponte.
«Ora ti porterò in un posto in cui vado sempre.»
Attraversiamo a piedi il ponte in discesa e arriviamo davanti ad una porta enorme con tante decorazioni tipiche cinesi.
«Benvenuta a Chinatown!»
Guardo Harry con occhi luccicanti dalla gioia. Come fa a essere così dannatamente perfetto in ogni cosa che fa?
Oltrepassiamo la porta di Chiantown e ci ritroviamo in mezzo a queste vie illuminate e piene di vita.
Alzo lo sguardo al cielo e noto tantissime lanterne rosse illuminare il cielo ormai scuro.
Ci addentriamo nelle vie fino a quando arriviamo in un piazza dove è radunata una folla. Cerchiamo di farci spazio, ma nessuno ci fa passare.
«Non vedrò mai quello che stanno facendo...»
«Dai, salta su!» Harry mi indica le sue spalle.
«Cosa?»
«Salta su, almeno uno di noi due vedrà qualcosa.»
Faccio come mi dice e appena sono sulle sue spalle posso ammirare uno spettacolo tipico cinese. In mezzo alla piazza stanno danzando dei ballerini con un dragone che sfreccia tra di loro. Prendo il cellulare e non smetto neanche un secondo di fare foto.
Una volta scesa faccio vedere le foto a Harry e anche lui ne rimane meravigliato.
Dopo cerchiamo un ristorante cinese, poiché la fame inizia a farsi sentire.
Veniamo accolti molto calorosamente dalla proprietaria del ristorante, che ci assegna un bellissimo tavolo all'aperto, nel retro del ristorante. Mi sembra quasi di ritornare a due ore fa, con Harry che strattona Louis e impreca contro di lui per le scarpe che stonano con il completo elegante.
Mentre Harry si strafoga di tofu, io ordino dei ravioli al vapore e del pollo al curry.
«Lo sai che dovresti mangiare pollo più spesso?» mi chiede.
«Ah, si? Come mai?»
«Il pollo contiene degli ormoni che fanno crescere le tette!»
«É un modo implicito per dirmi che non ho tette?» dico guardandole.
«No, no, no! Non è quello che intendo! Anzi, devo dire che sei, va beh hai capito...»
«Che sono cosa?»
«Lascia stare, sono cose da ragazzi.»
Dopo aver mangiato la cameriera ci offre dei biscottini della casa. Li accettiamo volentieri e ne nascondiamo anche qualcuno nelle tasche.
Harry ovviamente non ha ancora finito con le sorprese, infatti lo capisco quando lo vedo confabulare con la proprietaria del ristorante.
Mi dice che la signora le ha consigliato di portarmi in un posto che adorerò.
Come sempre mi fido e una volta arrivata non posso negargli che aveva ragione. Siamo in un parchetto pieno di panchine e sentieri, con al centro una fontana tipica cinese e un gazebo decorato con quelle lanterne tanto carine.
Ci mettiamo sotto il gazebo e Harry mi porge la mano come per invitarmi a ballare. Io accetto e in pochi secondi mi ritrovo a dondolarmi tra le sue braccia calde.
«Sono una frana a ballare...»
«Tu seguimi.»
Mi fa fare una giravolta e un casquet, e quando mi tira su siamo talmente vicini che le nostre labbra si sfiorano. Sono tentata di avvicinarmi e baciarlo con tutta me stessa, come non ho ami fatto con Cameron. Tutto questo tira e molla di oggi mi ha fatto venire il voltastomaco: ci siamo ritrovati in questa situazione troppe volte e altrettante mi sono tirata indietro. Eppure c'è qualcosa che mi frena. La paura di poter perdere l'unica persona in grado di rendermi felice. La paura che anche lui possa tradirmi, prendersi gioco di me o stufarsi. A quel punto mi ritroverei di nuovo da sola e il dolore sarebbe troppo.
Mi stacco da lui, ed esco dal gazebo.
«Forse è meglio se ora torniamo alla macchina.»
Ok, non uccidetemi!
Lo so che era tutto perfetto e che si sarebbero dovuti baciare, ma ho in mente qualcos'altro che credo, e spero, non vi deluderà.
Nel prossimo capitolo ne accadranno delle belle!😎
Se vi è piaciuto lasciate una stellina e se non l'avete fatto andate a votare i capitoli precedenti🐱
Al prossimo capitolo!
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Mr.Styles
FanfictionCathleen era convinta di avere una vita perfetta: era una ragazza popolare, aveva molti amici e anche un fidanzato perfetto. Ma anche lei sapeva che era tutto troppo bello per essere vero. C'é solo una persona che riuscirà a insinuarsi nella sua vi...