Mi sveglio nel bel mezzo della notte e vado nella camera di Harry. Lui è sveglio ed è seduto sul letto come se mi stesse aspettando. Gli lascio un veloce bacio e lui mi sfila dal colla la collana. La racchiude tra le mani e quando la lascia andare l'aeroplanino diventa grande abbastanza per due persone. Salgo per prima e Harry si posiziona dietro di me, stringendomi le braccia intorno alla vita. Mi lascia un bacio sulla guancia e l'unica cosa che riesco a fare é arrossire. Gli sorrido e lui ricambia con quel sorriso che amo tanto; quel sorriso che non cambierei per nulla al mondo; quel sorriso che mi scioglie dentro. L'aeroplano esce dalla stanza attraverso la finestra e ci inoltriamo nel cielo mattutino. Vedo il sole sorgere e il cielo colorarsi di sfumature rosse, rosa e arancioni. Non avevo paura, non sentivo le vertigini ne il senso di nausea che ho provato la prima volta sulle montagne russe. Atterriamo ad Atlanta davanti a casa mia. Prima di entrare in casa ci fermiamo davanti alla porta. Harry si avvicina lentamente e mi bacia, un bacio lento e lungo. Proprio allo stesso modo di come siamo entrati baciandoci in casa davanti a Vicky, Liam e Louis facciamo lo stesso ora, ma quando siamo dentro trovo Cameron, con una telecamera in mano. Lo sta rifacendo, ed Harry é coinvolto con lui. Si stacca da me e inizia a ridere. Corro verso la porta ma questa è chiusa a chiave e non posso uscire. Comincio a sentire mille voci invadermi la mente, insultarmi e pronunciare altre cattiverie per qualcosa che non ho fatto. Poi più niente, il buio.
Mi sveglio di soprassalto con il lenzuolo con cui mi ero coperta prima di addormentarmi a terra. Controllo l'ora sul cellulare appoggiato sul comodino: sono circa le sei.
Ora come ora non riesco a stare a letto a dormire: non voglio fare altri sogni del genere. Mi alzo ed esco dalla camera. Non so dove andare ne cosa fare e di certo non andrò nella camera di Harry. L'unico posto che mi viene in mente dove potrei fare qualcosa é la cucina.
Cerco da mangiare e trovo del gelato: non mi dispiace affatto.
Col cellulare inizio a navigare in Internet e ad alla fine apro Twitter: voglio accertarmi che Cameron non abbia twittato ancora qualcosa contro di me. Dopo quel sogno mi stanno sorgendo mille dubbi. Vado sul suo profilo e non trovo niente, a parte la vecchia foto e il video del nostro bacio. Non so per quanto tempo resto appoggiata al bancone con la vaschetta del gelato a fianco e il cellulare in mano.
D'un tratto sento un rumore provenire dalle scale. E se fosse Harry?
Mi avvicino lentamente e scopro che la fonte del rumore é solamente il gatto di Harry. Non l'avevo ancora visto, ma devo ammettere che è proprio morbidoso e assomiglia quasi ad un peluche. Lo prendo in braccio e lo porto con me in cucina. Inizio ad accarezzarlo, ma dopo poco vuole andarsene.
Ho dormito solo poche ore, ma mi sembra di non essere per niente stanca.
Sarà per quello che è successo con Harry, sarà per la giornata passata o sarà per la malinconia che provo a pensare che prima o poi dovrò lasciare questa città, ma io mi sento come se il mondo mi stesse cadendo addosso.
Sembra infantile e stupido, ma sono questi piccoli dubbi che accumulandosi fanno crollare una relazione. Ed io non voglio che tra me ed Harry accada ciò. É stato pure lui a dirmelo: tu e io posso mai farcela fino alla fine, ma sarà veramente così?
Sento degli altri rumori, ma non mi preoccupo più di tanto: sarà il gatto come prima. Ma questa volta dalle scale arriva in cucina Harry, con una faccia sconvolta, che cerca però di nascondere. Indossa solo un paio di boxer e posso vedergli tutti i tatuaggi.
«Pensavo te ne fossi andata.»
«Lo potrei fare, se non mi spieghi che cos'hai.»
«A volte non riesco a capire se fingi o sei veramente tanto stupida.»
«Harry, smettila.»
«Hai ancora il coraggio di chiamarmi così?»
«Mi vuoi spiegare cos'hai? Prima ti comporti come se fossi completamente innamorato e ora...»
«Quella sei tu Cathleen!»
«Che?»
«Ti ho sentita prima, al telefono con tua madre: le dicevi che non ti saresti mai messa insieme a me.»
Non so cosa rispondere.
Da un lato ha ragione: l'ho detto; ma dall'altro ho avuto i miei buoni motivi. Io lo amo, lo amo da impazzire, ma non amo le relazioni a distanza. Troppe complicazioni, troppi guai, troppi tradimenti...
Harry fa per uscire, ma io lo fermo: «Harry, aspetta.»
«Cosa vuoi?»
«Ascoltami.»
«Veloce.»
«Hai ragione, l'ho detto e hai il diritto di essere arrabbiato con me per questo, ma prima di arrivare a questa conclusione avresti dovuto parlarne con me.»
«Parlare di cosa? Del fatto che mi hai preso in giro?»
«Io non ti ho preso in giro! Io, io.. Ti amo e non sai quanto vorrei poter stare insieme a te, ma abitiamo in due continenti diversi... Non poterci vedere ci farebbe solo soffrire di più!»
«Nulla potrebbe farmi soffrire di più che non poterti chiedere di voler essere la mia ragazza.»
«Harry...»
«Troveremo un modo, potremo farcela,» si avvicina a me e mi prende una mano «Possiamo farcela fino alla fine, ricordi?»
Annuisco e appoggio la testa sulla sua spalla.
«Scusa per essere stato tanto impulsivo,» mi sussurra nell'orecchio.
«E scusa se non ti ho parlato di questo prima, sono stata una stupida.»
«Sei come una piccola gattina.»
«Ho visto il tuo gatto.»
«E?»
«É morbidoso.»
«Io lo sono di più.»
«Vogliamo provare?» lo sfido.
«Andata.»
Corriamo su per scale fino alla camera di Harry, dove ci sdraiamo insieme. Io con la testa appoggiata al suo petto nudo e lui che mi stringe la spalla.
Non potrei immaginare niente di più bello.
Salve a tutti!
Non sono riuscita a farli litigare per più di un capitolo... Sono troppo belli insieme!
Oggi sarò molto breve perché ora devo uscire per andare a fare ripetizioni di latino!
Lasciate una stellina se vi è piaciuto e niente, al prossimo capitolo.
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Mr.Styles
FanfictionCathleen era convinta di avere una vita perfetta: era una ragazza popolare, aveva molti amici e anche un fidanzato perfetto. Ma anche lei sapeva che era tutto troppo bello per essere vero. C'é solo una persona che riuscirà a insinuarsi nella sua vi...